La recente pubblicazione del rapporto Future of Jobs 2023 del World Economic Forum ha ribadito che l’intelligenza artificiale è alla guida dei posti di lavoro in più rapida crescita nei prossimi cinque anni, e che tra le occupazioni più gettonate c’è quella dell’ingegnere robotico.
Una professionalità ricercatissima da parte delle aziende, ma è una professione ambita dagli studenti? Non ancora abbastanza, dal momento che un’indagine di Anpal-Unioncamere evidenzia come da qui al 2027 mancheranno almeno 6.000 lavoratori all’anno in possesso di un titolo terziario nelle discipline Stem, coprendo meno di un terzo della domanda potenziale in ambito meccatronico.
Un problema che è anche di origine culturale: ancora oggi molte persone sono convinte, sbagliando, che lavorare con i robot in fabbrica sia duro e impegnativo dal punto di vista fisico.
“Non è affatto vero: quello dell’ingegnere robotico è un lavoro stimolante che richiede una formazione multidisciplinare, e che non necessita di particolare sforzo fisico, pertanto è adatta anche alle ragazze”, spiega Marco Delaini, Managing Director di Fanuc Italia. “L’ingegnere robotico si occupa di programmazione e integrazione, trovando soluzioni creative e redditizie per far operare al meglio i robot in fabbrica”.
Investire nell’orientamento scolastico è una soluzione. Far conoscere l’appeal dei robot direttamente agli studenti, a scuola, nell’ambiente che frequentano tutti i giorni insieme ai loro insegnanti: è questo uno degli obiettivi di Fanuc, che si sta adoperando attivamente per invertire la rotta e trovare nuovi, futuri ingegneri robotici. Va in questa direzione la promozione del Laboratorio di Robotica e Automazione Fanuc-SANOMA, una speciale cella didattica con robot Fanuc ER-4iA che offre a studenti e studentesse la possibilità di sperimentare in prima persona un ambiente reale di robotica e automazione.
“Un’altra iniziativa a cui teniamo molto sono le Olimpiadi Fanuc della Robotica“, aggiunge Delaini. Si tratta di una competizione che vede 13 istituti superiori sfidarsi in diverse prove teoriche e pratiche di programmazione robotica, e che vedrà il team vincente accedere direttamente alla finalissima italiana di WorldSkills Italy 2023 che si terrà a Bolzano dal 28 al 30 settembre. Le Olimpiadi della Robotica debuttano quest’anno, e si terranno il 22 e 23 maggio presso la sede di Fanuc Italia a Lainate (MI). “L’obiettivo è quello di sviluppare il concetto di imparare divertendosi, fornendo agli studenti partecipanti gli strumenti e l’occasione per mettere in mostra le proprie capacità in un contesto di collaborazione e condivisione tra ragazzi, docenti e tecnici”.
Il concorso è rivolto a tutte le scuole secondarie di secondo grado, che presenteranno un team di due studenti a rappresentare l’istituto di appartenenza. “Qualche mese fa abbiamo collaborato a WorldSkills Piemonte, e a vincere è stato proprio un team composto da un ragazzo e una ragazza, l’unica partecipante di tutto il torneo. La robotica è una disciplina aperta a tutti, dove la parità di genere è effettiva, e questa ne è la dimostrazione”, prosegue Delaini. In Italia, oggi, sono ancora poche le ragazze che scelgono corsi di laurea per tradizione considerati “maschili”, come l’ambito Stem: appena il 20% del totale. “Eppure qualcosa sta cambiando: in azienda sono presenti ingegneri robotici donne, e tra gli studenti vediamo sempre più ragazze approcciarsi alla programmazione dei robot”.
Con l’organizzazione delle Olimpiadi della Robotica, Fanuc intende promuovere presso i giovani la cultura dell’automazione, e dimostrare loro che gli strumenti con cui lavoreranno in futuro sono prodotti all’avanguardia, in grado di supportare con la più avanzata tecnologia le loro idee e creatività. “Grazie ad iniziative come questa delle Olimpiadi della Robotica, gli studenti possono interagire in prima persona con i robot e hanno modo di apprendere il valore dell’automazione industriale. In questo modo, Fanuc ribadisce il proprio impegno nella ricerca di una sinergia produttiva tra mondo della scuola e del lavoro”.