La robotica next-gen made in Italy tra tecnologia e integrazione

La robotica next-gen espande le possibilità offerte dalla tecnologia di base integrandola con altre discipline. Un impegno che AutomationWare, azienda veneta specializzata in sistemi di automazione industriale, sta concretizzando attraverso sistemi robotizzati modulari e personalizzati e tramite lo sviluppo di applicazioni innovative realizzate con partner italiani e internazionali.

Pubblicato il 22 Feb 2023

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Anche la robotica sta attraversando un periodo di grande trasformazione per rispondere al meglio alle esigenze di un’industria manifatturiera a sua volta chiamata a rispondere a sfide in continua evoluzione. Stavolta però a essere protagonista non è solo la tecnologia di base, ma anche – e soprattutto – la sua integrazione con altre discipline. Ne è testimone diretta AutomationWare, azienda veneta che da qualche anno si sta proponendo come player di rilievo internazionale grazie a una serie di innovazioni meccatroniche, che sta oggi puntando sul concetto di robotica next-gen.

AutomationWare condivide infatti la visione proposta da Fraunhofer Italia, secondo il quale le quattro coordinate dell’industria manifatturiera del futuro sono sistemi di produzione flessibili, robotica avanzata, sistemi BIM (Building Information Management) e tecnologie human oriented.

Quattro pilastri che, come si può ben vedere, superano i confini delle singole tecnologie per abbracciare una visione olistica che punta su competenze, integrazione e capacità multidominio, offrendo un contributo concreto sul doppio binario della transizione digitale e green.

Verso la robotica next-gen: l’impegno di AutomationWare per la manifattura intelligente

AutomationWare si è proposta da subito sul mercato come pioniere nel settore della meccatronica avanzata e della robotica modulare.

Gli ultimi tre anni hanno visto l’azienda molto impegnata sul fronte della progettazione, sia attraverso lo sviluppo di sistemi robotizzati che consentono di superare i tradizionali limiti dei robot collaborativi – in termini di carico sollevato, ma anche di movimentazione e sicurezza -, sia grazie alla produzione di attuatori ad alta tecnologia che AutomationWare utilizza sia per i propri sistemi che per per soddisfare le richieste di clienti orientati a realizzare in casa soluzioni robotiche su misura, con gradi di libertà necessari alla propria applicazione.

Nel primo ambito rientrano soluzioni come AW Combo, un sistema che combina un cobot e un AMR in grado di operare nella logistica o nell’asservimento macchine unendo mobilità e precisione. Si tratta di una soluzione che l’azienda ha presentato nel corso di SPS 2022, aggiudicandosi il premio SPS Smart Production Solutions per la divisione robotica.

AW Combo nasce per dare mobilità alla serie di robot collaborativi AW Tube di AutomationWare, superando i limiti di capacità di movimento e di integrazione in spazi ridotti grazie a una cinematica particolarmente complessa, con la possibilità di utilizzare un robot mobile per estendere la parte antropomorfa.

Gli ultimi sviluppi dell’azienda hanno riguardato anche una serie di giunti, dotati di certificazione e UNI EN ISO 9001, grazie ai quali è possibile realizzare dei sistemi robotici altamente collaborativi, modulari e personalizzati.

Il passaggio dal componente meccatronico al sistema robotico non è però l’unico obiettivo raggiunto dall’azienda di Martellago (VE), oggi parte del gruppo HIND.

“Il 2021 e il 2022 sono stati anni di lavoro intenso che ci hanno visti partecipare con successo a diversi bandi nell’ambito del programma Horizon 2020”, racconta Fabio Rossi, Ceo dell’azienda.

I progetti HyFlexyBot e ONE4ALL

“Nel 2021 ci siamo aggiudicati, insieme al CRIT e ad altri partner, un bando per un progetto finalizzato alla realizzazione di una soluzione robotizzata destinata al mercato agrifood che univa i nostri cobot a una piattaforma AMR, ricevendo un contributo di 300 mila euro”, prosegue Rossi. HyFlexyBot – questo il nome del progetto europeo – è una soluzione integrata che permette di migliorare ed efficientare l’attività produttiva e logistica dell’industria alimentare.

Grazie ai giunti proprietari di AutomationWare e alla tecnologia cognitiva, HyFlexBot può essere utilizzato, ad esempio, in applicazioni di depallettizzazione dove è in grado di spostarsi tra una linea e un’altra autonomamente.

“Nel 2022 abbiamo invece vinto un secondo bando, sempre nell’ambito di Horizon 2020, con il progetto ONE4ALL, nell’ambito del quale abbiamo ricevuto un finanziamento che sfiora gli 1,2 milioni di euro”.

ONE4ALL (nome completo “Agile and modular cyber-physical technologies supported by data-driven digital tools to reinforce manufacturing resilience”) mira a promuovere la trasformazione degli impianti manifatturieri, in particolare delle PMI, verso l’industria 5.0, rafforzando la loro resilienza in caso di cambiamenti imprevisti nelle esigenze sociali. Ciò avviene attraverso uno sviluppo incentrato sull’uomo e sulla sostenibilità di moduli di produzione cyber-fisici riconfigurabili (RCPM) plug-and-produce.

Questi moduli saranno costituiti da robot collaborativi mobili autoconfigurabili integrati con dispositivi IIoT per il monitoraggio e l’interconnessione in tempo reale. Inoltre, i moduli fisici e i processi collegati sono replicati da gemelli digitali e controllati da un sistema di supporto decisionale distribuito e multidisciplinare basato sull’intelligenza artificiale ad autoapprendimento. Il progetto si basa su un approccio open-source per facilitare l’interoperabilità dei componenti.

Il progetto, ormai in fase avanzata, verrà messo in pratica in ambiente agroalimentare e farmaceutico. Le aziende protagoniste di questa attività sono infatti l’italiana Madama Oliva e la danese Orifarm.

“Si tratta però di principi che trovano applicazione in molti altri settori”, osserva Rossi.

Non è un caso infatti che le soluzioni di AutomationWare protagoniste di questi progetti siano state richieste anche da aziende che operano nel settore Automotive e da altre realtà interessate a gestire in maniera flessibile i processi del fine linea.

La sfida dell’integrazione

Flessibilità ed efficienza si possono però raggiungere unicamente declinando i concetti di modularità e scalabilità anche a livello di software. Ed è questo l’impegno che guidando la crescita di AutomationWare, che guarda alla robotica next-gen con la consapevolezza che solo attraverso l’Open Innovation i fornitori di tecnologie sapranno rispondere alle sfide che interesseranno la manifattura nei prossimi anni.

“Oggi per noi fornitori di tecnologie la sfida si sta spostando su un piano diverso: le aziende non chiedono più specifiche tecnologie, ma soluzioni che risolvano problemi”, spiega Rossi. “Questo richiede dominio di diversi ambiti disciplinari e capacità di integrazione. Per questo nel corso del 2023 il gruppo HIND creerà una nuova realtà nel Centro-Nord specializzata proprio sull’ingegneria dell’integrazione”.

Con che cosa si integreranno quindi questi sistemi di robotica next-gen? Innanzitutto con i sistemi di gestione della produzione, in modo da allocare nella maniera più efficiente le parti movimentate. Poi, grazie alle tecnologie IIoT e all’adozione di standard aperti, con i sistemi gestionali. Infine si integreranno con i sistemi di visione artificiale non soltanto per il controllo della qualità, ma anche per l’analisi degli spazi. Ma se finora questa integrazione è sempre avvenuta a bordo del robot, nel prossimo futuro i cobot mobili potranno scambiare informazioni anche con droni e altri sistemi di monitoraggio degli ambienti.

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