Assolombarda per le PMI

Industria 4.0, parola d’ordine: integrazione

L’integrazione (orizzontale e verticale) è una componente fondamentale del paradigma dell’Industria 4.0. Conoscere i vantaggi delle tecnologie che abilitano questa convergenza cyber-fisica è indispensabile per realizzare scelte di investimento informate. Ecco quali sono i benefici (anche per le PMI) spiegati da Assolombarda nella sua libreria del digitale Bussola 4.0

Pubblicato il 27 Lug 2023

Integrazione

Accanto all’interconnessione degli asset aziendali, l’altra parola chiave dell’Industria 4.0 è l’integrazione tra ambienti, tecnologie e competenze che tradizionalmente sono sempre stati gestiti separatamente: il mondo dello shopfloor e quello dei sistemi gestionali. Un legame definito anche con l’espressione “convergenza cyber-fisica”, a sottolineare l’incontro tra la dimensione delle cose e quella delle informazioni.

L’integrazione di questi ambiti consente di efficientare i processi interni offrendo una maggiore trasparenza e visibilità su ciò che succede all’interno dei confini aziendali, nonché la possibilità di accedere alle informazioni ai diversi livelli decisionali.

Lo step successivo è portare questa integrazione nella supply chain: grazie alle tecnologie digitali i flussi di informazione relativi alle catene di fornitura possono consentire di creare processi di filiera integrati, tracciabili ed efficienti.

Ecosistemi industriali integrati e digitali non solo abilitano processi di filiera più resilienti, ma forniscono gli strumenti e le informazioni necessari a rispondere, reattivamente, ai cambiamenti della domanda e del mercato, a vantaggio di una maggiore resilienza e competitività.

Tecnologie per l’integrazione orizzontale

Un primo livello di integrazione, la cosiddetta integrazione orizzontale, si riferisce alla connessione tra le singole macchine, le attrezzature o le unità produttive.

Grazie all’industrial Internet of Things tutto ciò che avviene a livello di produzione può essere monitorato. Questi dati, una volta analizzati da strumenti di Analytics, vengono trasformati in informazioni che permettono all’azienda di efficientare, a partire dal monitoraggio real-time, una serie di processi.

Applicata al singolo processo, questa integrazione consente di semplificare ed efficientare diversi aspetti legati sia al processo stesso che alla gestione degli asset coinvolti. Ad esempio, consente di:

  • monitorare in tempo reale le condizioni dei macchinari impiegati, riducendo i rischi di downtime e permettendo di gestire gli interventi di manutenzione non più con un approccio reattivo ma predittivo
  • individuare inefficienze nel consumo di risorse e ridurre i costi dei processi
  • migliorare gli output produttivi, abilitando così una logica di produzione “zero-defect”

Integrazione verticale, tecnologie e vantaggi

Grazie all’integrazione con i sistemi gestionali (ERP, WMS, CRM, SCM ecc.) e alla distribuzione su piattaforma in cloud, i dati raccolti a livello di produzione diventano accessibili, in sicurezza, a tutti gli attori rilevanti all’interno dell’azienda, consentendo di portare intelligenza all’interno dei sistemi già adottati in azienda.

Questo scambio di informazioni, non più ostacolato da organizzazioni a silos, permette di elaborare strategie di efficientamento che possono riguardare diversi processi aziendali. Ad esempio, l’analisi degli incidenti sfiorati all’interno del magazzino (a partire dai dati di localizzazione di operatori e mezzi) potrebbe suggerire la necessità di intervenire su determinate aree per rimuovere fattori di rischio.

Allo stesso modo, la visibilità su dove si trovano, in tempo reale, i mezzi utilizzati per le movimentazioni dei prodotti (non solo all’interno del magazzino ma anche nell’area produttiva) consente di programmare le attività a seconda della disponibilità in tempo reale di operatori e mezzi.

Per le aziende che hanno già realizzato questa integrazione, inoltre, si aprono nuove opportunità di business grazie alla possibilità di sfruttare i dati per erogare servizi. I costruttori di macchine, ad esempio, possono utilizzare i dati provenienti dall’installato presso i clienti per offrire servizi di manutenzione predittiva o per ottimizzare l’offerta in base all’effettivo utilizzo dei macchinari da parte degli utenti.

L’integrazione esterna con gli altri attori della filiera permette invece una programmazione flessibile e più efficiente della produzione in base, ad esempio, ai tempi di fornitura oppure ai cambiamenti della domanda.

Integrazione orizzontale e verticale dei processi, a che punto sono le PMI?

Se le grandi aziende si trovano in una posizione più avanzata nel loro percorso di digitalizzazione, anche le PMI stanno compiendo passi importanti verso questo efficientamento. L’ultima ricerca dell’Osservatorio innovazione digitale nelle PMI della School of Management del Politecnico di Milano sottolinea infatti che nel 2022, nonostante il difficile contesto economico, il 26% delle PMI italiane ha aumentato gli investimenti in tecnologie digitali rispetto all’anno precedente.

Si tratta, tuttavia, di una situazione estremamente eterogenea: mentre il 43% delle PMI intervistate dichiara di essere avanti nel processo di digitalizzazione o di puntare sempre di più sul digitale, il 35% stenta a riconoscere alla digitalizzazione un ruolo centrale all’interno del proprio settore economico di riferimento, segno di una mancata consapevolezza delle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.

Una carenza che sottolinea il bisogno di lavorare ulteriormente sulla cultura aziendale, che rappresenta in molti casi il principale ostacolo alla digitalizzazione. Ed è proprio nella gestione delle risorse interne che questa mancanza è più evidente: solo l’8% delle PMI punta a integrare nell’organico figure con precise competenze digitali e circa 4 PMI su 10 non adottano soluzioni digitali nella gestione delle risorse umane.

L’importanza della cultura per cogliere i vantaggi delle tecnologie 4.0

“Conoscere i vantaggi delle tecnologie che abilitano questa convergenza cyber-fisica è indispensabile per realizzare scelte di investimento informate”, spiega Paolo Guazzotti, Direttore del Settore Innovazione, Finanza, Energia di Assolombarda. “Per cogliere i vantaggi del 4.0 è infatti necessario investire su quelle tecnologie più rilevanti all’azienda e, soprattutto, farlo partendo da una profonda revisione dei valori e dei processi interni, abbandonando questi processi e quei modelli organizzativi ormai obsoleti, efficientando ciò che è ancora rilevante e costruendo nuovi modelli, nuovi valori e nuove competenze”.

Assolombarda è da tempo impegnata ad accompagnare le aziende in questo percorso e ha realizzato un portale dedicato ai vantaggi della digitalizzazione: Bussola 4.0.

“Una libreria del digitale che attraverso schede tematiche, testimonianze e strumenti per l’assesment della maturità digitale, aiuta le aziende a mettere a terra gli sforzi necessari per cogliere tutti i vantaggi di Industria 4.0 e, al tempo stesso, a porre le basi per una maggiore resilienza, sostenibilità e competitività”.

Quali sono le criticità cui fare attenzione per un’effettiva integrazione dei processi? Scoprilo su Bussola 4.0

Articolo realizzato in collaborazione con Assolombarda

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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