Quando la resilienza passa dall’innovazione: il caso di ABB

Il caso dello stabilimento di Dalmine di ABB è stato preso come modello di rifierimento dal Cluster Fabbrica Intelligente durante il webinar sul tema resilienza

Pubblicato il 15 Giu 2020

Linea di produzione Hi-tech nello stabilimento ABB di Dalmine (Bergamo)


La resilienza come valore fondamentale per spingere la ripresa dell’industria manifatturiera italiana, grazie all’innovazione. Il tema è stato approfondito nel corso del webinar “Il Lighthouse Plant di ABB e la Fabbrica Intelligente resiliente ed integrata nel New Normal della Manifattura Lombarda”, organizzato questa mattina dal Cluster Fabbrica Intelligente. L’impianto di Dalmine di ABB – una delle “fabbriche faro” italiane – è stato preso come esempio di approccio pro-attivo all’emergenza sanitaria da coronavirus, sia per la capacità di gestire la business continuity attraverso la tecnologia, sia per l’intenzione di proseguire con la digitalizzazione dei processi anche in tempi tranquilli.

Digitalizzazione durante e dopo il coronavirus

L’intento di Fabbrica intelligente, associazione nazionale che punta all’implementazione di strategie per sviluppare l’innovazione nelle imprese, era quello di far luce su un esempio virtuoso per raccontare le sfide delle aziende manifatturiere nel contesto lombardo. La Regione, ricordiamo, è stata la più colpita dall’epidemia di coronavirus, con le ovvie conseguenze per le attività produttive.

Per Luca Manuelli, chief digital officer di Ansaldo Energia e presidente del Cluster Fabbrica Intelligente, è importante ripartire proprio dalle aziende, “soprattutto chi ha dimostrato la propria resilienza e non si è mai fermato, continuando a vedere nell’innovazione tecnologica un driver importante per lo sviluppo”.

Il Lighthouse Plant di ABB nell’emergenza

Viene definito Lighthouse plant un impianto produttivo basato unicamente su tecnologie abilitanti Industria 4.0 che sia quindi stato riorganizzato in favore dell’innovazione o che sia stato costruito da zero in quest’ottica. Il Cluster Fabbrica Intelligente ha scelto ad oggi quattro progetti come Lighthouse plant che fungano da esempio per le aziende che stanno affrontando il percorso di trasformazione digitale: Ansaldo Energia, Hitachi Rail, Tenova – Ori Martin e, appunto, ABB.

Del caso ABB e della sua fabbrica di Dalmine ha parlato il direttore Fabio Golinelli, advance processes and technologies dell’azienda. Durante il webinar ha raccontato come l’impresa ha affrontato l’emergenza sanitaria, arrivando alla riflessione per cui “Per essere davvero digitali bisogna che anche i partner e l’intera filiera produttiva si trasformino e seguano tale percorso”.

La fabbrica di Dalmine punta molto sulle “collaborazioni con i centri di ricerca e le università”, oltre a fare “tanta formazione per i collaboratori”. Ciò detto, Golinelli ha rilevato come “alcune tematiche hanno avuto accelerazione durante l’emergenza per supportare l’industrial smart working“. Tra queste, l’adozione del MOM – Manufacturing operation management, una piattaforma che permette di gestire in modo bidirezionale tutte le operazioni e consente anche la supervisione a distanza. Sono state sviluppate anche applicazioni di remote maintenance, usando anche telecamere in streaming per registrare le fasi di test.

I consigli

Non è stato possibile ovviamente accogliere le persone interessate a visitare e conoscere il Lighthouse Plant di Dalmine, durante l’emergenza. Tuttavia, ABB ha organizzato apposta dei virtual tour per approfondire gli strumenti a disposizione dell’azienda. Il consiglio fondamentale per approntare una strategia ottimale di innovazione, per Golinelli, è “lavorare su PMI e filiera”. L’approccio attivo alla digitalizzazione ha assicurato rimarrà anche una volta passata del tutto l’emergenza.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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