Innovazione industriale

Trasferimento tecnologico e digitale: l’accelerazione dei processi d’innovazione sul fronte internazionale

Con la presidenza italiana del G20 e il Recovery plan, l’impegno è quello di liberare le potenzialità della digital transformation, anche come motore di ripresa, stimolando la domanda di prodotti e servizi digitali da parte di clienti e aziende, valorizzando l’attuale offerta digitale sia a livello pubblico che privato e consolidare gli abilitatori digitali e tecnologici

Pubblicato il 28 Apr 2021

Gabriele Ferrieri

Presidente ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori

Integrazione verticale,pro e contro nell'industria 4.0


Con la stesura del nuovo Recovery plan di Mario Draghi e Daniele Franco, sono state individuate le nuove linee guida per la spesa dei circa 209 miliardi dei fondi europei destinati all’Italia per il rilancio. Trasferimento tecnologico e digitale sono un comune denominatore del nuovo piano, con particolare attenzione all’accelerazione dei processi di innovazione digitale legati a una maggiore competitività a livello internazionale.

Infatti, con la presidenza italiana del G20, l’obiettivo è quello di giocare un ruolo da protagonisti nella rivoluzione tecnologica e digitale che verrà, di far sì che grazie a una posizione centrale nell’area mediterranea e nella NATO, l’Italia possa raggiungere traguardi sempre più importanti e di peso maggiore nel contesto internazionale.

L’impegno è quello di liberare tutte le potenzialità della digital transformation, anche come motore di ripresa, stimolando la domanda di prodotti e servizi digitali da parte di clienti e aziende, valorizzando l’attuale offerta digitale sia a livello pubblico che privato e consolidare gli abilitatori digitali e tecnologici, garantendo un ambiente orientato all’innovazione.

Il rilancio del made in Italy con innovazione e digitale

Tra i punti in discussione il rilancio del made in Italy e la lotta al fenomeno della contraffazione, dove l’innovazione e il digitale rappresentano i punti principali per la ripresa delle esportazioni e per un aumento della competitività degli operatori. In particolare, la blockchain si è rivelata negli ultimi tempi una tecnologia chiave per migliorare il servizio ai clienti, il rapporto con i partner e la tracciabilità dei prodotti. L’utilizzo delle più recenti tecnologie permetterebbe infatti di avere accesso alla storia dei prodotti e alla loro autenticità, seguendo in modo trasparente il ciclo di vita di un prodotto, dalla sua creazione alla distribuzione. Un sistema che garantirebbe così la salvaguardia dei marchi, il rafforzamento della fiducia coi consumatori e un’azione di controllo e monitoraggio del mercato.

L’Italia deve valorizzare al meglio le proprie eccellenze e costruire un percorso positivo di rilancio economico e sociale a livello internazionale. È fondamentale, pertanto, un importante dialogo pubblico privato e soprattutto si auspica una forte mediazione con le Istituzioni, che possa da un lato valorizzare il made in Italy e allo stesso tempo consentire all’Italia di posizionarsi tra le maggiori potenze mondiali.

I processi di accelerazione in innovazione e digitale

Per avviare pertanto un processo di accelerazione legata al digitale, sarebbe necessario una riorganizzazione complessiva della struttura amministrativa nazionale delle politiche dell’innovazione, garantendo anche ai presidenti di Regione il ruolo di commissari alla connettività e garantendo una struttura amministrativa autonoma con il compito di affrontare in maniera organica le tematiche relative alla promozione delle politiche nazionali, dell’Unione europea e internazionali concernenti l’uso di nuove tecnologie e, in particolare, di quelle dell’informazione e della comunicazione, necessarie a realizzare la modernizzazione del Paese, con riferimento, fra l’altro, all’economia, alle infrastrutture immateriali, alla pubblica amministrazione e all’inclusione digitale, nonché con compiti di indirizzo e di controllo sull’attuazione delle politiche stesse.

È auspicabile quindi la costituzione, nel contesto nazionale, di un soggetto, sul modello del “Cyberspark” israeliano, che promuova l’interazione fra infrastruttura pubblica di sostegno all’innovazione e necessità del contesto privato, al fine di migliorare la qualità della ricerca&sviluppo nazionale, i livelli di sicurezza cibernetica e la competitività dell’economia italiana, anche valutando l’ampliamento delle competenze di strutture già esistenti.

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Le proposte del G20

Molti i temi in discussione e tra i numerosi progetti in atto, legati alle attività di confronto sui lavori del G20, uno dei più importanti è sicuramente l’engagement group del G20, che ha radunato importantissimi esponenti del mondo delle aziende e degli innovatori globali. L’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori ha l’onore di essere tra i membri nell’ambito della Task Force Digital Transformation.

Molti sono gli obiettivi da conseguire di primario interesse tra cui: amplificare la domanda di prodotti e servizi per uno sviluppo maggiore a favore delle aziende e una maggiore consapevolezza sulla spesa per i consumatori; aumentare la capacità dei network attraverso le più recenti tecnologie abilitanti che possano garantire un abbattimento dei costi e una migliore ottimizzazione dei processi gestionali; trasmettere maggiore fiducia nel digitale tramite un programma di educazione e formazione sia per i dipendenti che per gli utilizzatori dei servizi; valorizzare l’attuale offerta tecnologica, sia a livello privato che a sostegno dei processi della pubblica amministrazione; attrarre maggiori investimenti per promuovere maggiore accessibilità ai servizi; ed infine consolidare gli abilitatori, garantendo un ecosistema aperto a tutti i processi di accelerazioni sul fronte tecnologico e digitale.

Le prospettive sul fronte di Tlc, infrastrutture e sicurezza digitale

In questo contesto per rilanciare la ripresa nello specifico della filiera delle telecomunicazioni in Italia, in un sistema che ha visto cambiare le professionalità, la catena del valore e i rapporti di forza nel settore, occorre ridefinire un sistema di regole e garanzie sia per la rete fissa che mobile, in prospettiva anche per la rete satellitare e i servizi, con prestazioni elevate a beneficio degli utenti. Il tutto senza dimenticarsi della sicurezza, proteggendo la rete e i suoi dati da malfunzionamenti, errori ma anche da attacchi, inclusi quelli che sfrutteranno l’intelligenza artificiale. Occorre quindi sostenere una filiera completa delle reti di telecomunicazioni, in linea con gli obiettivi generali del PNRR, che rafforzi il legame tra eccellenza scientifica e impresa, la capacità di impiegare le Tlc nei più diversi settori e che sostenga l’acquisto e l’installazione delle componenti fisiche, fibre e rete 5G.

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Gabriele Ferrieri
Presidente ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori

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