L’intelligenza artificiale è considerata dai decisori aziendali come una tecnologia fondamentale per aumentare la produttività del business, ma sono anche percepite delle sfide e dei rischi che devono essere necessariamente affrontati. Questo il messaggio principale che emerge da un sondaggio globale promosso da Dynatrace e condotto su 1.300 CTO, CIO e altri leader tecnologici di grandi organizzazioni. Il punto di partenza è che le imprese stanno aumentando gli investimenti nell’intelligenza artificiale (IA) in tutte le aree della loro attività per migliorare la produttività, automatizzare le attività, ridurre i costi e tenere il passo con la concorrenza.
Basti pensare che, secondo il 92% dei leader tecnologici italiani (rispetto all’83% della media globale), l’IA è diventata obbligatoria per stare al passo con la natura dinamica degli ambienti cloud. Secondo la medesima percentuale (l’82% a livello globale) l’IA sarà fondamentale per il rilevamento, l’indagine e la risposta alle minacce alla sicurezza. Eppure, oltre agli evidenti vantaggi, i manager devono fare i conti con sfide e rischi che le organizzazioni devono gestire: dal garantire che i risultati dell’IA generativa siano affidabili per supportare casi d’uso critici per il business, al mantenimento della conformità con le politiche interne e le normative globali relative a sicurezza dei dati e privacy.
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Le sfide da affrontare per il successo dei progetti di intelligenza artificiale
In particolare l’89% dei leader tecnologici italiani (rispetto al 93% a livello globale) teme che l’IA possa essere utilizzata per usi non approvati poiché i dipendenti si abituano sempre più a utilizzare strumenti come ChatGPT. Un altro 94% del campione, dato in linea con la media globale, paventa che l’utilizzo dell’IA generativa per creare codice possa comportare fughe di dati e un uso improprio o illegale della proprietà intellettuale.
Inoltre, il 91% degli intervistati italiani (contro il 98% a livello globale) sospetta che l’IA generativa possa essere suscettibile di pregiudizi, errori e disinformazione involontari. Infine, come per il resto degli intervistati, il 94% dei leader tecnologici italiani afferma che l’IA generativa sarebbe più vantaggiosa se arricchita e alimentata da altre tipologie di IA in grado di fornire fatti precisi sugli stati attuali e sulle previsioni sul futuro.
In particolare, secondo Dynatrace, una delle sfide più significative che le organizzazioni devono affrontare con l’IA generativa è ottenere risposte significative di cui gli utenti possano fidarsi per risolvere casi d’uso e problemi specifici. La risposta, secondo il vendor, risiede in un approccio composito all’Intelligenza Artificiale, in base al quale le organizzazioni combinano più tipi di IA – come generativa, predittiva e causale – e diverse fonti di dati – come osservabilità, sicurezza ed eventi di business. Questo approccio apporta precisione, contesto e significato agli output dell’IA.
Una integrazione necessaria per un uso sicuro e responsabile
“L’IA è diventata centrale nel modo in cui le organizzazioni promuovono l’efficienza, migliorano la produttività e accelerano l’innovazione – ha affermato Bernd Greifeneder, Chief Technology Officer di Dynatrace – . “Il rilascio di ChatGPT alla fine dello scorso anno ha innescato un significativo ciclo di hype attorno all’IA generativa. I leader aziendali, dello sviluppo, delle operation e della sicurezza pongono grandi aspettative sull’IA generativa come ausilio nel fornire nuovi servizi con meno sforzo e più rapidamente. Tuttavia, man mano che le organizzazioni si sforzano di realizzare il valore atteso, diventa evidente che l’IA generativa richiede una messa a punto specifica per il singolo dominio e un’integrazione con altre tecnologie, inclusi altre tipologie di IA. Inoltre, le organizzazioni devono utilizzare l’IA in modo sicuro e responsabile e monitorarla attentamente per gestire i costi e l’esperienza dell’utente. Questo li aiuterà a fornire risultati accurati, a ridurre le spese e a impedire ai dipendenti di esporre dati sensibili o creare vulnerabilità nei loro ambienti”. Al netto di queste problematiche l’aspettativa per il futuro è comunque positiva: il 63% dei leader tecnologici italiani aumenterà gli investimenti nell’IA nei prossimi 12 mesi per accelerare lo sviluppo generando automaticamente il codice.
Articolo originariamente pubblicato il 19 Dic 2023