Automatizzare la raccolta e l’elaborazione dei dati generati dai sistemi SCADA grazie all’RPA, la Robotic Process Automation, è un tema enorme: non ha una sola lettura così come non ha una sola attuazione.
La discriminante è rappresentata dalle necessità di un’azienda le quali, peraltro, variano a seconda del comparto in cui opera. Quando ci si trova di fronte a un panorama tanto vasto occorre delimitarlo, trovando una procedura capace di inquadrare tutti gli scenari e di contemplare ogni possibile esigenza, tenendo presente però che le eccezioni andranno trattate come tali.
L’RPA si presta alla creazione di questa procedura di massima perché è trasversale e copre qualsiasi tecnologia, processo, servizio o prodotto e consente l’automazione di qualsivoglia attività, a cominciare da quelle ripetitive, sollevando così l’uomo da compiti che ingabbiano l’espressione delle proprie capacità.
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L’RPA per la raccolta e l’elaborazione dei dati di sistemi SCADA
Introdotto il concetto di RPA, prima di procedere occorre dare una dimensione ai sistemi SCADA, acronimo che sta per Supervisory Control and Data Acquisition: si tratta, in sintesi, del software per il monitoraggio e il controllo in tempo reale dei processi industriali.
L’uso dell’Internet of Things
La sinergia tra RPA e Internet of Things (IoT) è ottimale per favorire la raccolta dei dati laddove vengono generati: una rete di dispositivi connessi a Internet e che, comunicando anche tra loro, consentono alle organizzazioni di generare, raccogliere e analizzare dati in tempo reale allo scopo ultimo di migliorare l’efficienza dei processi produttivi e intercettare eventuali rischi. L’uso dell’IoT favorisce la trasformazione dei dati in indici di performance, KPI e, più in generale, consente l’estrazione di valore dalle informazioni disponibili.
Un conto, però, è raccogliere i dati: sapere come elaborarli è altro paio di maniche.
L’approccio di OT Consulting
Per chiudere il cerchio e capire come impiegare l’RPA per la raccolta e l’elaborazione dei dati dei sistemi SCADA, occorre comprendere come applicare una procedura omnicomprensiva.
Ci ha pensato la OT Consulting di Reggio Emilia, che ha messo a punto uno schema dal quale partire per poi individuare e delimitare le peculiarità di ogni singola realtà industriale e a prescindere dal contesto in cui questa si situa.
Il modello di OT Consulting è suddiviso in sei fasi:
- Identificazione e analisi dei processi. Il primo passo è comprendere quali processi automatizzare per primi e come farlo. Si tratta di una fase più delicata di quanto possa credere, perché i sistemi SCADA non sono tutti uguali e non seguono una vera e propria logica proprietaria. Per ogni sistema SCADA va individuata l’appropriata esigenza dell’organizzazione la quale, di fatto, dipende anche da come il sistema stesso è configurato.
- Sviluppo dei bot RPA. L’automazione vera e propria comincia dopo l’analisi del contesto e, a questo punto della procedura, è da considerare al pari di un abito appena imbastito che deve diventare realmente cucito sulle specifiche di chi lo indosserà.
- Configurazione. Si entra poi nello specifico gestendo le regole degli automatismi e, soprattutto, ciò che deve essere considerato eccezione e deve essere automatizzato seguendo principi di diversa natura, ma senza sfuggire al contesto generale dell’automazione. L’abito comincia a essere così veramente “tailor-made”.
- Test e validazione. I processi assunti a test devono essere validati. È la fase cruciale dalla quale dipendono gli ultimi due passi.
- Monitoraggio e manutenzione. Si tratta della fase in cui si prendono definitivamente le misure con il fine ultimo dell’automazione. La fase di test è da considerare la palestra, mentre questa fase coincide con la vera messa in produzione.
- Scaling. Applicazione dell’automazione a tutti i comparti come, per esempio, a tutte le linee produttive di un’azienda attiva nel secondario, la classica fabbrica. L’abito veste perfettamente chi lo indossa.
Queste sei fasi rappresentano il cuore dell’automazione e sono propedeutiche al comprendere meglio i processi e a identificare potenziali aree alle quali è possibile estendere l’automazione e il controllo delle attività, ovvero lo scopo principe dei sistemi SCADA. Un lavoro che richiede partner esterni di comprovata esperienza e serietà.