ROBOTICA

Rendere sicura e flessibile la movimentazione dei materiali con i robot mobili



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Una rete di robot collaborativi, AGV e AMR in grado di lavorare in sicurezza a stretto contatto con le persone può migliorare significativamente l’efficienza e la flessibilità delle operazioni logistiche. A confronto con Alessandro Canciani, Sales Manager Logistic Automation di SICK, sul futuro dell’automazione industriale

Pubblicato il 19 gen 2024


Sick Point of View

robot mobili

Flessibilità e sicurezza dei lavoratori: obiettivo raggiunto con i robot mobili

Oggi i robot mobili, “o piattaforme mobili, come ci piace definirle in SICK, garantiscono flessibilità e sicurezza negli impianti”, spiega Alessandro Canciani, Sales Manager Logistic Automation di SICK. Gli AMR Robots (Autonomous Mobile Robots) stanno disegnando la nuova frontiera nella logistica industriale: “Gli asset fissi, come i sistemi di movimentazione con rulliere o di smistamento tradizionali, non sono sempre in grado di rispondere alle esigenze di macrotrend come l’e-commerce che, spesso, sono soggetti a grandi variazioni della domanda”. Ecco perché queste soluzioni, al pari dei veicoli autonomi o AGV (Automated Guided Vehicles), sono vincenti nell’evitare “il sovradimensionamento rispetto sia all’andamento annuale che ai picchi di domanda stagionale”, riuscendo a rispondere “alle necessità del B2B e del B2C”.

Gli AMR devono sempre garantire la sicurezza dei lavoratori: “L’esperienza acquisita nel corso degli anni – prosegue Canciani –, ci ha consentito di immettere sul mercato cinque serie di laser scanner per la sicurezza da installare sui veicoli autonomi, come microScan3 e nanoScan3, che rappresentano ottime soluzioni per la protezione delle persone e degli impianti stessi”. Si tratta di famiglie di prodotti soggette a continua innovazione nell’ottica del miglioramento continuo del prodotto e delle funzionalità offerte.

Oltre alla sicurezza dei lavoratori, l’attenzione alla flessibilità punta a garantire l’efficienza della produzione: “Ci siamo specializzati nella parte di motion control per favorire l’interazione completa con la macchina: tramite l’adozione di controllori logici programmabili su veicoli autonomi possiamo gestire in maniera dinamica la sicurezza nell’impianto”. Negli ultimi anni, poi, “i software sviluppati da SICK hanno favorito la localizzazione e, in parte, la navigazione dei veicoli e carrelli di trasporto senza conducente” offrendo “una dettagliata mappatura degli spostamenti dei carrelli a beneficio dell’efficientamento del traffico nel sito”.

Tutto ciò ha determinato l’offerta di “servizi di assistenza con tecnici certificati per la sicurezza, in grado di supportare le imprese nel calcolo dei tempi di fermo macchina e nell’analisi tecnica, per determinare quali sono i parametri di sicurezza da rispettare affinché gli impianti, nuovi o esistenti, siano certificati secondo le più recenti normative”.

Il ruolo sempre più determinante della robotica collaborativa

La robotica collaborativa “sta assumendo un ruolo sempre più determinante: se in passato era prevalentemente impiegata nel settore automotive, di recente sta prendendo piede nei settori della logistica produttiva e dei centri distribuzione”, commenta Canciani. In questo scenario, la condivisione degli spazi di lavoro diventa fondamentale: “Di recente SICK ha presentato al mercato la prima camera 3D di sicurezza certificata che consente di non interrompere il funzionamento del robot collaborativo quando l’operatore è vicinissimo, in piena sicurezza”. Queste “tecnologie di visione” potranno dare ulteriore slancio “alla collaborazione tra l’uomo e la macchina, alimentando la fiducia negli operatori ed eliminando i fermi macchina sia per i robot collaborativi che per i veicoli a guida autonoma, come AMR e AGV”.

Per continuare a spingere l’adozione di questi veicoli e, in parallelo, la diffusione di una cultura dell’efficienza, commenta Canciani, “è fondamentale dialogare con il cliente per comprendere i processi logistici di base e individuare i picchi di produzione”. Ormai “le barriere culturali legate all’adozione di queste macchine stanno sparendo, soprattutto perché è stato dimostrato che il loro utilizzo è sicuro e migliora il benessere sul lavoro”.

La partita del futuro si gioca su intelligenza artificiale, machine learning e data fusion

Per risultare vincenti, bisognerà rispondere a quella che è una domanda che oggi viene posta con maggiore frequenza, cioè se la sensoristica sia in grado di distinguere l’essere umano dall’oggetto. “In SICK siamo determinati a sviluppare il concetto di human safety e di proporre al mercato robot mobili in grado di comprendere e interpretare l’ambiente nel quale sono immersi. Questo perché, una volta compresa con istantaneità la composizione dell’impianto, il veicolo deve saper cambiare la propria missione”. Nulla sarebbe possibile senza “le tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, che consentono di ottenere i migliori risultati dall’impiego dell’automazione industriale e la massima efficienza nella movimentazione dei materiali”.

L’elemento di successo, dunque, “è il dato, che è essenziale nell’efficientare la produzione e nel fare prevenzione, individuando ad esempio cosa e come migliorare per evitare un eventuale rallentamento”, prosegue Canciani.

Nel caso dei robot mobili, “gli scanner e i sistemi di visione 2D e 3D a bordo consentono di capire in pochissimi secondi, dove e perché il veicolo senza conducente si è fermato. Questo è un grande valore aggiunto per capire come recuperare efficienza sia negli impianti produttivi sia nella logistica”.

La fusione dei dati provenienti dai sensori e dai software a bordo dei veicoli a guida autonoma, la cosiddetta data fusion, sarà sempre più strategica: “Ogni singola tecnologia porta benefici e la fusione dei dati provenienti da più fonti offre importanti garanzie in termini di continua e crescente competitività e creazione di nuove forme di valore”, conclude Canciani.

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