Volkswagen investirà oltre 140 miliardi in tecnologie per veicoli più sicuri, intelligenti e autonomi

Si chiama New Auto la strategia che il Gruppo Volkswagen ha presentato, con destinazione 2030, per “trasformarsi in un’azienda di mobilità software-driven”, puntando sulla tecnologia per conseguire sinergie e scalabilità. Profitti e ricavi arriveranno sempre più da veicoli elettrici e da software e ai servizi. Annunciata Joint venture con Enel-X.

Pubblicato il 14 Lug 2021

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Si chiama New Auto la strategia che il Gruppo Volkswagen ha presentato, con destinazione 2030, per “trasformarsi in un’azienda di mobilità software-driven”, che punta sulle proprie piattaforme tecnologiche per conseguire “sinergie e scalabilità, così come l’apertura di nuovi fonti di profitto”. Un piano che prevede investimenti per oltre 140 miliardi, 73 dei quali già stanziati, per le tecnologie future.

Tecnologie che non saranno usate solo in chiave elettrificazione. “Ci siamo posti l’obiettivo strategico di diventare leader del mercato globale dei veicoli elettrici – e siamo sulla buona strada. Ora fissiamo nuovi parametri”, ha detto il CEO Herbert Diess. “Il prossimo cambiamento, molto più radicale e basato sul software, è la transizione verso vetture molto più sicure, più intelligenti e finalmente autonome”.

Delle (enormi) somme in gioco, la quota destinata a elettrificazione e digitalizzazione sarà aumentata ulteriormente. “Intendiamo implementare piattaforme di riferimento per l’industria trasversalmente ai Brand, per garantirci una maggiore scalabilità e realizzare ancora più sinergie in futuro”, ha aggiunto il CFO Arno Antlitz. “Otterremo ampie economie di scala con le nostre piattaforme BEV, svilupperemo uno stack software automobilistico di riferimento e continueremo a investire nella guida autonoma e nei servizi di mobilità. Durante questa transizione, il nostro solido business legato ai veicoli a combustione interna contribuirà a generare i profitti e i flussi di cassa per supportare i nostri programmi”.

E poi c’è il capitolo sostenibilità. Il piano di Volkswagen fissa nuove priorità per sfruttare le opportunità derivanti dall’era elettrica e digitale della mobilità, con sostenibilità e decarbonizzazione parti integranti della nuova strategia. Entro il 2030, il Gruppo intende ridurre del 30% la carbon footprint nel ciclo di vita per vettura rispetto al 2018, in linea con gli Accordi di Parigi. Nello stesso periodo la quota di veicoli elettrici a batteria è prevista salire al 50%, mentre nel 2040 quasi il 100% di tutti i nuovi veicoli del Gruppo nei principali mercati dovrebbe essere a zero emissioni. Entro il 2050 al più tardi, il Gruppo intende operare a impatto neutrale sul clima.

Maggiori profitti dai veicoli elettrici e dal software

Le fonti di profitti e ricavi passeranno gradualmente dalle auto con motore a combustione interna ai veicoli elettrici a batteria e in seguito al software e ai servizi. E questo trend sarà accelerato dalla guida autonoma.

Il mercato delle auto con motore a combustione interna è destinato a perdere oltre il 20% nei prossimi 10 anni. Contemporaneamente, si prevede una crescita rapida dei full electric e il sorpasso sulle auto a combustione interna quale tecnologia dominante.

Quanto al software, entro il 2030 le vendite connesse al software dovrebbero raggiungere quota 1.200 miliardi di euro portando al raddoppio il valore del mercato complessivo della mobilità: dai circa 2.000 miliardi di euro di oggi a una proiezione di 5.000 miliardi.

I margini solidi, con forti flussi di cassa, garantiti dalle vendite delle auto con motore a combustione interna finanzieranno il passaggio ai veicoli elettrici, i cui margini sono previsti in crescita grazie a uno sviluppo ordinato, guidato da sinergie derivanti da costi inferiori per le batterie e la produzione, e da una sempre più ampia scalabilità. Nel complesso, la parità dei margini ICE e BEV dovrebbe essere raggiunta entro i prossimi due o tre anni.

La nuova piattaforma meccatronica e il ruolo del software

Volkwagen investirà inoltre 800 milioni di euro in un nuovo centro di Ricerca e Sviluppo a Wolfsburg, dove saranno progettati il cuore della nuova SSP (Scalable Systems Platform), piattaforma meccatronica di nuova generazione del Gruppo Volkswagen che sostituirà le piattaforme MQB, MSB, MLB, MEB e PPE e diventerà la base per tutte le vetture del Gruppo.

Come ha spiegato Markus Duesmann, CEO di Audi, “Introdurre l’SSP significa sfruttare i nostri punti di forza nella gestione della piattaforma e basarsi sulle nostre capacità per massimizzare le sinergie tra segmenti e Brand. Nel lungo termine, la SSP ridurrà significativamente la complessità della meccatronica. Pertanto, non si tratta solo di un presupposto fondamentale per ridurre il CAPEX, i costi R&D e quelli unitari rispetto a MEB e PPE e consentire al Gruppo di raggiungere i propri obiettivi finanziari; la SSP permetterà di gestire le sfide future nello sviluppo dei veicoli, poiché le auto saranno sempre più basate sul software”.

Cariad, la società del Gruppo Volkswagen che sviluppa il software, intende approntare entro il 2025 la nuova piattaforma software di riferimento di tutte le vetture del Gruppo.

Attualmente l’azienda sta lavorando su tre piattaforme: E³ 1.1 consente di effettuare upgrade e aggiornamenti over-the-air dei modelli della gamma MEB – come Volkswagen ID.4, ŠKODA Enyaq o CUPRA Born. Nel 2023, Cariad rilascerà la piattaforma software premium 1.2 (E³ 1.2), che permetterà di implementare nuove funzioni, tra cui un nuovo sistema di infotainment unificato e aggiornamenti over-the-air, per le vetture Audi e Porsche. Nel 2025, Cariad prevede di lanciare una nuova piattaforma software unificata e scalabile e un’architettura elettronica end-to-end: lo stack software 2.0 (E³ 2.0) includerà un sistema operativo unificato per i veicoli di tutti i Brand del Gruppo. Un’altra caratteristica chiave sarà la predisposizione al livello 4 di guida autonoma, in cui Clienti hanno facoltà di lasciare la guida interamente all’auto.

“Il software gioca un ruolo decisivo nella trasformazione da pura Azienda automobilistica a Gruppo di mobilità integrata. Entro il 2030, il software – sulla base della guida autonoma – può diventare una delle principali fonti di reddito nella nostra industria” ha affermato Dirk Hilgenberg, CEO di Cariad. La nuova piattaforma unificata 2.0 per la connettività di bordo e il software, che sarà introdotta con la SSP in tutto il Gruppo, aprirà la strada a un ecosistema completamente nuovo e quindi anche a nuovi modelli di business basati sui dati.

Sul versante batterie Volkswagen intende creare una filiera controllata, stringendo nuove partnership e affrontando tutti gli aspetti, dalle materie prime al riciclo. L’obiettivo è realizzare un ciclo chiuso nella catena del valore delle batterie, considerato il modo più sostenibile e redditizio per costruire le batterie.

La guida autonoma

Entro il 2030, Volkswagen avrà anche capacità di sistemi per flotte di veicoli autonomi: ne possiederà alcune e amplierà la propria offerta di servizi di mobilità e di finanziamento. MaaS (Mobility-as-a-Service, mobilità come servizio) e TaaS (Transport-as-a-Service, trasporto come servizio) completamente autonomi saranno parte integrante di NEW AUTO. La catena del valore comprende quattro aree di business: il sistema di guida autonoma (SDS, Self-Driving System), la sua integrazione nei veicoli, la gestione della flotta e la piattaforma di mobilità.

La Casa tedesca è già in prima linea nello sviluppo di un sistema di guida autonoma destinato a un servizio navetta, con il proprio partner strategico ARGO AI. Cariad svilupperà funzionalità di guida automatizzata di livello 4 per le automobili.

Con progetti pilota a Monaco, il Gruppo Volkswagen sta attualmente testando i primi autobus autonomi e intende lanciare progetti simili in altre città in Germania, in Cina e negli Stati Uniti. Nel 2025 Volkswagen prevede di offrire il suo primo servizio di mobilità a guida autonoma in Europa, seguito a breve dagli Stati Uniti. I futuri pool di profitto sono molto promettenti: entro il 2030, solo nei principali cinque mercati europei, il mercato totale della MaaS dovrebbe arrivare a 70 miliardi di Dollari.

Il focus sulle batterie

Per centrare il proprio obiettivo, il Gruppo Volkswagen sta procedendo nello sviluppo delle competenze sulle batterie e riducendo la complessità. A tal fine introdurrà un formato unificato per la cella delle batterie, che consentirà una riduzione dei costi fino al 50% e un impiego fino all’80% sui veicoli entro il 2030. Sei gigafactory in Europa, con una capacità produttiva totale di 240 GWh entro il 2030, contribuiranno a garantire la fornitura di batterie.

Il Gruppo Volkswagen punta anche a offrire ai clienti una soluzione completa, dall’hardware per la ricarica ai servizi di gestione energetica. Fondamentalmente, il Gruppo ha intenzione di costruire intorno al veicolo un intero ecosistema per la ricarica e l’energia, assicurando ai clienti una ricarica comoda e aprendo ulteriori opportunità di business. Queste tecnologie e questi servizi diventeranno una competenza centrale per il Gruppo Volkswagen.

Per l’Italia Volkswagen ha siglato un accordo con Enel X: nascerà una joint venture che sarà proprietaria e gestirà un’infrastruttura di ricarica ad alta potenza (HPC) con più di 3.000 punti di ricarica, ciascuna con una potenza fino a 350 kW, in tutto il Paese entro il 2025.

Come cambia il lavoro

Oggi la metà dei 660.000 dipendenti del Gruppo Volkswagen è impiegata nella produzione tradizionale di automobili. Ma nei prossimi 10 anni il Gruppo implementerà un programma di trasformazione globale.

Il Consiglio di Amministrazione sta lavorando a stretto contatto con il Consiglio di Fabbrica per accompagnare i dipendenti nella transizione, mettendo a disposizione risorse per la riqualificazione così da acquisire competenze legate al software.

Il Gruppo Volkswagen ha già approntato i propri siti tedeschi per il futuro, trasformando il business dei componenti del Gruppo e convertendo lo stabilimento di Zwickau in un hub per l’e-mobility; programmi simili sono previsti per gli impianti di Emden e Hannover.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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