DIGITALE E GREEN

Verso un futuro digitale e sostenibile: Schneider Electric “accende” l’innovazione degli OEM Italiani

Schneider Electric si propone come partner chiave per gli OEM italiani che scelgono di puntare su un futuro digitalizzato e sostenibile. Con l’evento “IMPACT – Shaping the Future of the OEM market” tenutosi a Lazise, Schneider Electric ha analizzato le prospettive future del settore, sottolineando l’importanza della digitalizzazione, dell’elettrificazione e dell’automazione per un’innovazione a supporto della sostenibilità. Esordio sul palco per Davide Zardo, prossimo Presidente e Ceo dell’azienda.

Pubblicato il 09 Mag 2024

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L’innovazione tecnologica e la sostenibilità si stanno dimostrando leve fondamentali d’investimento per gli OEM italiani, in un percorso che richiede una rete di collaborazioni, una visione strategica e la capacità di adattamento alle nuove esigenze di mercato. In questo scenario Schneider Electric si propone come partner strategico in questo viaggio dei costruttori italiani di macchinari – e per loro tramite di tutto il settore manifatturiero – verso un futuro più sostenibile e integrato, dove tecnologia e umanità convergono per una produzione più efficiente e responsabile.

Un mercato assetato di innovazione

Il settore dei costruttori di macchinari industriali, che in Italia consta di 23.000 aziende che danno occupazione a circa 470.000 lavoratori, rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia nazionale contribuendo con ben 100 miliardi di export al saldo della bilancia commerciale del Paese. Si tratta di un settore che da sempre punta sull’innovazione come fattore di differenziazione e competitività sui mercati internazionali: l’Italia è infatti l’ottavo paese al mondo per numero di brevetti nel settore dei macchinari (dati 2020).

A queste imprese Schneider Electric ha voluto dedicare due giornate, il 6 e il 7 maggio a Lazise (BS), con l’evento “IMPACT – Shaping the Future of the OEM market”. Un incontro che ha offerto spunti interessanti sul futuro del settore, incentrandosi su digitalizzazione, sostenibilità e automazione.

Autonomia e intelligenza per la fabbrica del futuro

Tra gli ospiti invitati il Business Futurist Alberto Mattiello, che nel suo intervento si è concentrato sul tema della fusione tra digitale e reale  e tra uomo e macchina come fattore abilitante del cambiamento che contraddistingue l’evoluzione dall’era dell’Industria 4.0 a quella della “Transizione 5.0”.

La visione del futuro dell’industria proposta da Mattiello propone fabbriche sostenibili, iper-flessibili, autonome (o comunque gestibili da remoto), “human friendly” e collaborative sul fronte dell’interazione uomo-macchina, abilitate dall’utilizzo di AI specializzate.

Secondo Mattiello l’AI generativa è destinata a diventare una commodity, con cui creare interfacce dialoganti, semplificate, che co-pilotano le attività; sarà invece necessario sviluppare una nuova intelligenza “attiva” che consenta a macchina e uomo di interagire in modo fisico (come nel caso dei cobot) riconoscendosi, prevedendo le azioni e i movimenti, creando mondi digitali in cui sia la macchina sia l’uomo interagiscono. E un ruolo importante lo avrà anche lo sviluppo dell’intelligenza “emotiva”, che sappia rendere le macchine in grado di avere anche una sensibilità sociale di relazione.

L’impegno di Zardo: “Sempre più attenti alle istanze degli OEM”

All’evento è intervenuto a sorpresa Davide Zardo, che si appresta a ricoprire il ruolo di Presidente e AD di Schneider Electric Italia a partire dal 1° giugno, succedendo ad Aldo Colombi.

Davide Zardo

Con una carriera che ha attraversato diverse funzioni strategiche all’interno di Schneider Electric, Zardo ha una profonda comprensione sia dell’azienda che del settore energetico globale.

Nel suo intervento, il prossimo Presidente e AD di Schneider Electric Italia ha illustrato l’evoluzione dell’azienda e la sua strategia orientata agli OEM, sottolineando come, attraverso oltre 180 acquisizioni susseguitesi dalla nascita dell’azienda, Schneider Electric abbia trasformato la sua offerta per rispondere meglio alle esigenze degli OEM.

Partendo dall’integrazione di soluzioni per la gestione dell’energia, Schneider si è mossa verso un approccio che sfrutta dati e connettività per ottimizzare l’intera operatività degli OEM, sia come costruttori di macchinari sia come aziende manifatturiere.

Zardo ha poi sottolineato come Schneider Electric stia aumentando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, superando il 5% del fatturato, e stia procedendo a integrare ulteriormente il suo portafoglio software con le soluzioni a marchio Aveva per l’Industrial Automation ed Etap per l’Energy Management.

Giulianetti: “Digitalizzazione, elettrificazione e automazione per un’Innovazione Sostenibile”

Nel suo intervento Claudio Giulianetti, vicepresidente della B.U dedicata all’Industrial Automation di Schneider Electric Italia, ha messo in evidenza l’importanza di accelerare non solo l’innovazione tecnologica ma anche le pratiche sostenibili.

Grazie anche alla sua ampia esperienza nel campo dell’automazione industriale, Schneider Electric sta assistendo i clienti a diversi livelli del loro percorso di sostenibilità, dalla fase iniziale fino alla realizzazione di scenari avanzati diretti verso l’obiettivo “net zero”.

Nel suo intervento Giulianetti ha sottolineato come l’unione di digitalizzazione, elettrificazione e automazione rappresenti un “tris” vincente per l’innovazione sostenibile da parte degli OEM. Schneider Electric, grazie a un ampio portfolio di tecnologie innovative che include meccatronica, robotica, digital twins, e gestione avanzata dell’energia, si propone come partner strategico per gli OEM nella transizione verso un’industria più efficiente e a basso impatto ambientale.

Giulianetti ha anche discusso la sfida della decarbonizzazione, evidenziando come Schneider Electric abbia sviluppato un team di consulenti dedicati a supportare le imprese nella creazione di percorsi di sostenibilità su misura. Questi percorsi includono l’adozione di energie rinnovabili tramite accordi di acquisto di energia (Power Purchase Agreements) e lo sviluppo di strategie per una produzione a impatto zero.

In Italia in particolare c’è poi il nuovo piano Transizione 5.0 che offre incentivi a favore della transizione green per 6,3 miliardi da usare però entro il 2025. Questo genererà una forte domanda di soluzioni abilitanti in pochi mesi, quindi per gli OEM sarà importante essere in grado di supportare le richieste dell’end user per la riqualificazione/revamping del parco installato o la costruzione di nuove macchine e impianti secondo criteri previsti. In questo senso Schneider si propone come partner di filiera con i suoi componenti e soluzioni che Giulianetti ha definito “Transizione 5.0 ready”, inclusa anche la parte software e servizi.

Claudio Giulianetti

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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