Mentre i settori manifatturiero e produttivo rappresentano il 16% del Pil globale, e sono i principali motori delle economie di tutto il mondo, la loro complessa rete di catene di fornitura presenta importanti questioni economiche e sociali, e rischi ambientali, che vanno affrontati in modo innovativo e collaborativo.
Le tecnologie blockchain hanno il potenziale per ridurre questi difetti e rischi, migliorando la trasparenza e la tracciabilità di operazioni e prodotti, per creare catene di fornitura più efficienti e sostenibili. Per sfruttare questo potenziale è necessaria un’adozione accelerata delle tecnologie blockchain, ma anche nuove piattaforme collaborative e indipendenti, per visualizzare e condividere i dati di tracciabilità.
In pratica, si tratta di sviluppare sistemi blockchain per consentire una cultura della trasparenza e della responsabilità reciproca, attraverso queste reti globali, fornendo allo stesso tempo ai consumatori le informazioni richieste.
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Una piattaforma pubblica e indipendente
Una soluzione del tutto inedita, un primo modello di rete di questo tipo, arriva dal Wef2020 di Davos: il World Economic Forum, in collaborazione con Everledger, Lenzing Group, Textile Genesis e l’International Trade Centre, ha creato la prima piattaforma di tracciabilità indipendente e pubblica, in grado di visualizzare i dati della catena di fornitura basati su blockchain provenienti da più aziende e fonti. Con questa piattaforma innovativa, i dati di tracciabilità di due sistemi diversi basati su bloackchain possono essere estratti, aggregati e visualizzati da una piattaforma indipendente di terze parti.
Secondo gli esperti del World Economic Forum, e delle altre strutture che hanno sviluppato la soluzione, “questo è un enorme passo avanti nelle principali sfide che le catene di fornitura globali di oggi affrontano”, innanzitutto in tema di trasparenza, sostenibilità e tracciabilità negli ecosistemi produttivi e della manifattura.
Questa nuova piattaforma aperta è gestita dall’International Trade Centre (ITC), un’organizzazione per lo sviluppo del commercio globale che fa capo alle Nazioni Unite (Onu). In questo modo, l’ITC può garantire a tutte le parti coinvolte che i loro dati non saranno condivisi all’esterno, e che i dati sensibili possono essere ospitati presso i data center dell’Onu, così da beneficiare della neutralità, delle immunità e dei privilegi dell’Onu.
Tutto ciò, “unito alla capacità del World Economic Forum di accelerare e amplificare la cooperazione tra pubblico e privato”, spiegano gli esponenti del Wef2020, “consente alla piattaforma di essere un luogo neutrale e sicuro per ospitare il sistema di tracciabilità, incoraggiare la collaborazione tra i vari settori, e utilizzare gli input del settore pubblico e privato per plasmare il futuro della tracciabilità, della trasparenza e della sostenibilità della catena di fornitura”.
I quattro trend delle catene di fornitura
Il commercio mondiale e il sistema di scambi a livello planetario sono ora a un punto critico in cui le imprese devono agire per rispondere a quattro principali tendenze che influenzano il futuro delle catene di fornitura:
1) la crescente complessità delle catene di fornitura;
2) la crescita della domanda di trasparenza da parte dei consumatori;
3) la necessità e l’obiettivo di migliorare sostenibilità;
4) lo sviluppo di catene di fornitura sempre più dinamiche e mutevoli.
La crescente complessità della catena di fornitura è ormai non solo per l’azienda acquirente uno dei suoi principali rischi d’impresa, ad esempio per i costi collegati, gli eventuali imprevisti e disservizi, ma rappresenta anche un rischio ambientale, quando il suo funzionamento non è ottimizzato, ma anzi produce uno spreco di risorse, di attività, di energia. E aumenta quindi i costi e l’inquinamento.
In più, con l’aumentare della complessità della catena di fornitura, fatta di tanti fornitori e percorsi diversi, la sua visibilità e il monitoraggio diventano ancora più difficili per le aziende e i marchi che vendono il prodotto finale. Un rischio direttamente collegato al secondo trend: l’aumento delle aspettative dei consumatori per quanto la trasparenza dei prodotti e servizi che acquistano.