Tre progetti pilota, quarantasei attività, sette settori 4.0 coinvolti: sono i numeri dell’iniziativa Bi-Rex for Life science lanciata dal competence center emiliano.
L’obiettivo del piano, supportato da partner attivi nella Sanità, è quello di avviare percorsi di formazione, occupazionali e di impresa, per trasferire competenze e fare innovazione nell’ambito delle scienze della vita, spingendo la digitalizzazione del settore sanitario nazionale attraverso lo sviluppo di soluzioni basate su big data, AI, IoT.
Ideato come un hub policentrico per connettere i fabbisogni del mondo sanitario ai risultati della ricerca scientifica e ai progressi dell’industria biomedicale e del tech, Bi-Rex for Life Science è un partenariato tra attori d’eccellenza del settore, pubblici e privati, coordinati dal competence center bolognese. È stato infatti il centro emiliano specializzato in Big Data a dare impulso all’iniziativa, resa possibile dall’adesione di Università di Bologna Alma Mater, Istituto ortopedico Rizzoli (Ior Ircs), Università di Pittsburgh Medical center (Upmc), Consorzio interuniversitario Cineca, Istituto nazionale di Fisica nucleare, Tecnopolo biomedicale Mario Veronesi, Istituto Romagnolo per lo Studio dei tumori, Centro per le Biotecnologie e la ricerca biomedica, Rekeep, Modis, Network Innovation Life Science Hub – un’intesa che raccoglie l’adesione di università, centri di ricerca e ospedali nazionali ed esteri – oltre a fornitori tecnici di Bi-Rex.
Indice degli argomenti
Bi-Rex for life science: tre progetti pilota e tre regioni target
Tra i primi risultati di Bi-Rex for Life Science una proposta di intervento con effetti di lungo termine sul sistema sanitario nazionale: un Piano di azione che intende sviluppare prodotti e servizi innovativi attraverso tre progetti pilota.
Il primo sarà dedicato ai “Big Data per la ricerca biomedica e la personalizzazione delle cure in ambito oncologico” coordinato da Ior. Il secondo riguarderà “Ospedali virtuali e la rete dei servizi di Telemedicina per una medicina di prossimità”, capofila Upmc. Il terzo sarà a tema “Ospedali 4.0 tra sostenibilità e innovazione”, a guida Alma Mater.
Nei primi tre anni le singole attività saranno svolte in tre regioni target: Emilia Romagna, Lazio e Sicilia. Una fase di test before invest, rivolta a sperimentare tecnologie digitali e sensoristica per la medicina preventiva e personalizzata (Digital Health), diagnostica di precisione e innovazione nei processi sanitari (AI), simulazioni di procedure cliniche e gestione dispositivi medici (realtà virtuale e aumentata), robotica per la salute e sicurezza 4.0, fisica medica avanzata, valutazioni di impatto delle tecnologie e approcci computazionali integrati nel processo di ricerca e sviluppo del farmaco, terapie, tessuti e organi ingegnerizzati.
Risultati e best practice saranno trasferiti successivamente al Sistema Sanitario Nazionale per un periodo di 12-18 mesi, con l’obiettivo di diffondere nuovi modelli di cura e assistenza, in modo da avverare la visione di una “connected health”, con l’operatività di “ospedali intelligenti” supportati dalla prima filiera interregionale di Salute 4.0 (con 23 università, 17 Irccs e 10 ospedali).
Le possibilità occupazionali
I progetti pilota potranno favorire la creazione di imprese “science-based” e far attivare nuovi percorsi formativi e occupazionali, a partire da una ricaduta diretta prevista di 300 assunzioni, profili altamente qualificati e innovativi che a loro volta genereranno un elevato impatto occupazionale.
Il Piano d’azione prevede inoltre di costituire il primo Bioincubatore Life Science, che favorirà il trasferimento di ricerca e innovazione al mondo produttivo, facilitando le sinergie tra attori pubblici e privati, locali, nazionali ed esteri. Come depositaria della conoscenza e dei casi applicativi così raccolti, Bi-Rex for Life Science potrà erogare servizi di orientamento, consulenza e formazione a strutture sanitarie, cittadini e decisori, nell’adozione di tecnologie e modelli organizzativi, in relazione alla Sanità 4.0.
Cattorini: “Piano d’azione coerente con il PNRR”
“Bi-Rex for Life Science intende fornire alle istituzioni un piano ambizioso, concreto e misurabile, a supporto del Sistema sanitario nazionale – osserva Stefano Cattorini, General Director di Bi-Rex -. Insieme alle eccellenze del comparto medicale del nostro Paese, coniugherà due temi nevralgici e attualissimi: la necessità di ammodernamento digitale del Ssn e l’adozione di tecnologie innovative in un settore sotto i riflettori, nel contesto attuale. Bi-Rex for Life Science vuole rappresentare perciò un passo decisivo verso l’innovazione, la transizione digitale e l’ammodernamento infrastrutturale, in direzione Sanità 4.0”.
Cattorini spiega anche che “Il Piano di azione si inquadra pertanto in maniera strategica e coerente con il ruolo fondamentale che il PNRR Next Generation Italia 2021 avrà nella ricostruzione economica post-pandemica del nostro Paese. L’ambizione è di poter rispondere pro-attivamente alle esigenze attuali, mettendo a sistema esperienze e conoscenze, grazie anche al coinvolgimento del consorzio Bi-Rex, sulla scorta del suo collaudato modello di contaminazione e cooperazione fra ricerca, industria e partenariato pubblico-privato”.