PNRR, nascono i cinque Centri nazionali per la ricerca sulle key enablig technologies

Nascono i cinque Centri nazionali per la ricerca in filiera, previsti dalla Componente “dalla ricerca al business” della Missione “Istruzione e Ricerca” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per cui sono stati stanziati 1,6 miliardi di euro. I centri saranno organizzati secondo il modello Hub & Spoke e si occuperanno di attività di ricerca e sviluppo in cinque aree strategiche per lo sviluppo del Paese: Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; Agritech; Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; Mobilità sostenibile; Biodiversità.

Pubblicato il 16 Giu 2022

Ricercatore


Prendono forma i cinque Centri nazionali per la ricerca in filiera previsti dalla Componente “Dalla ricerca al business” della Missione “Istruzione e Ricerca” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, grazie all’investimento di 1,6 miliardi di euro.

Nella giornata del 15 giugno, infatti, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, li ha presentati in Consiglio dei Ministri. Una rete che coinvolge 144 tra università, enti di ricerca e imprese in tutta Italia che si occuperanno di attività di ricerca e sviluppo in aree individuate come strategiche per lo sviluppo del Paese:

  • Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
  • Agritech
  • sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA
  • mobilità sostenibile
  • biodiversità

La nascita di questi centri rientra nell’ambito della prima linea di intervento della Componente “dalla ricerca al business” della Missione “Istruzione e Ricerca” del PNRR, dedicata al rafforzamento della filiera di Ricerca e Sviluppo nel sistema della ricerca e nel sistema economico. L’altra linea di intervento, ricordiamo, è invece incentrata sul potenziamento dei meccanismi di trasferimento tecnologico e sostegno all’innovazione.

I Centri nazionali sono aggregazioni di università, di enti e organismi pubblici e privati di ricerca, di imprese presenti e distribuite sull’intero territorio nazionale e sono organizzati con una struttura di governance di tipo Hub & Spoke, con l’Hub che svolgerà attività di gestione e coordinamento e gli Spoke quelle di ricerca.

Alla presentazione dei cinque Centri nazionali si è arrivati, spiega il Ministro Messa, grazie a “un lavoro di squadra, coordinato dal ministero dell’Università e della Ricerca, al quale hanno partecipato tante realtà, tra cui i ministeri dello Sviluppo economico, per il Sud e la Coesione territoriale, per gli Affari regionali e le Autonomie”.

Sono, complessivamente, 55 le università italiane e le Scuole Superiori coinvolte, molte impegnate in più Centri con professori, ricercatori, dottorandi di diversi dipartimenti. Lo stesso vale per gli enti pubblici di ricerca e altri organismi di ricerca pubblici o privati, 24 in tutto, che mettono in rete i diversi istituti presenti in tutta Italia, e per alcune imprese (65 in tutto quelle partecipanti ai 5 Centri).

Gli investimenti serviranno per assumere ricercatori e personale da dedicare alla ricerca (di cui almeno il 40% donne), per creare e rinnovare le infrastrutture e i laboratori di ricerca, per realizzare e sviluppare programmi e attività di ricerca dedicati alle cinque tematiche, per favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico come start-up e spin off da ricerca, per valorizzarne i risultati.

“Con i Centri nazionali daremo spazio alla creatività e alle competenze di giovani ricercatori, con particolare attenzione alla parità di genere e alla valorizzazione delle risorse del Mezzogiorno, per oltre il 40%. Abbiamo la possibilità di competere uniti e con una nuova determinazione, a livello internazionale”, commenta il Ministro Messa.

Nei prossimi giorni verranno chiusi i decreti di concessione e assegnate le risorse.

I cinque Centri nazionali per la ricerca

NomeProponenteSedeNumero Soggetti Partecipanti TotaliNumero Università-enti pubblici di ricerca-organismi di ricercaNumero impreseFinanziamento concesso (in euro
National Centre for HPC, Big Data and Quantum Computing               Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)Casalecchio di Reno (BO)493415319.938.979,26
National Research Centre for Agricultural Technologies (Agritech)Università degli Studi di Napoli Federico IINapoli463214320.070.095,50
Sustainable Mobility Center (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile – CNMS)    Politecnico di MilanoMilano492524319.922.088,03
National Biodiversity Future Center – NBFCConsiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)Roma48417320.026.665,79
National Center for Gene Therapy and Drugs based on RNA Technology               Università degli Studi di PadovaPadova493217320.036.606,03

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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