Le aziende che hanno adottato almeno una tecnologia 4.0 hanno mostrato nel periodo 2019-2022 più dinamicità e una crescita di fatturato maggiore rispetto a quelle che non adottano queste tecnologie, indipendentemente dalle dimensioni aziendali: è quanto emerge dal terzo Osservatorio di Intesa Sanpaolo e Bi-Rex sul trasferimento tecnologico nelle aziende.
L’Osservatorio ha coinvolto un campione di 234 imprese delle Marche e dell’Emilia-Romagna che operano nei settori della metalmeccanica, elettronica ed elettrotecnica e ICT e servizi alle imprese.
Oltre la metà delle imprese del campione (63,2%) addotta almeno una tecnologia 4.0 con una buona diffusione sia per settore, sia per dimensione aziendale.
I risultati evidenziano una maggior dinamicità delle imprese 4.0 che mostrano una crescita del fatturato, tra 2022 e 2019, del 32,5% (valore mediano), superiore a quella delle imprese che non adottano soluzioni 4.0 che si attesta al 16,6%. Questa differenza è visibile per tutte le classi dimensionali e in tutti i settori indagati.
Questo risultato si spiega con una maggior tenuta nell’anno della pandemia e in una maggiore dinamicità emersa soprattutto nel 2022. Anche in termini di marginalità, si evidenziano risultati migliori per le imprese più evolute tecnologicamente con livelli dell’Ebitda Margin (margine operativo lordo su fatturato) più elevati (nel 2022 10,7% verso 9,8%) e una maggiore tenuta nel periodo in esame.
L’impatto su produttività e aspetti finanziari
L’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate presenta dei ritorni anche in termini di produttività: tra 2019 e 2022 la crescita del valore aggiunto per addetto delle imprese 4.0 è stata del 21,6% (+13 mila euro per addetto), a fronte di un incremento più contenuto e pari al 7,8% per il resto del campione.
Nel corso di questo quadriennio le imprese hanno mostrato anche un importante rafforzamento patrimoniale con una crescita dell’incidenza del patrimonio sul totale attivo che vede comunque un dato superiore per le imprese 4.0 (33,5% vs 30%).
Inoltre, è interessante sottolineare che le imprese presentano nel 2022 maggiori disponibilità liquide sull’attivo rispetto al 2019, elemento che può rappresentare una leva per sostenere gli investimenti in un contesto di rallentamento e incertezza.
Anche in riferimento a questa dimensione, sono le imprese 4.0 ad aver incrementato maggiormente questo rapporto e a disporre di capacità di intervento più sostenute (disponibilità liquide su attivo pari a 11,2% verso 8,2%).
Infine, è emerso come le realtà 4.0 siano anche quelle più evolute da un punto di vista di adozione di strategie come la presenza di brevetti, certificazioni e marchi che implementano in modo più diffuso e intenso.