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Le tecnologie a microonde per l’efficienza energetica nella produzione della ceramica

Il progetto Metawave sfrutta le tecnologie a microonde per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale di settori industriali ad alto consumo energetico, come ceramica, siderurgia, cementifici e vetrerie. Metawave, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Horizon Europe con 9,5 milioni di euro, coinvolge 19 partner europei, tra cui eccellenze italiane come Unimore e CRIT Srl.

Pubblicato il 28 Dic 2024

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Sfruttare le tecnologie a microonde per migliorare l’efficienza produttiva e l’impatto ambientale di settori industriali ad alto impiego energetico, quali possono essere l’industria ceramica, la siderurgia, i cementifici e le vetrerie. È questo l’obiettivo del progetto Metawave, finanziato per 9,5 milioni di euro dalla Commissione Europea attraverso il programma Horizon Europe.

Il progetto mira a promuovere maggiore efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2 di alcuni processi industriali altamente energivori, come nel caso della produzione di ceramica, di asfalto e di alluminio.

Gli obiettivi che il progetto Metawave intende raggiungere sono particolarmente ambiziosi:

  • ottenere una riduzione di 420 GWh di energia impiegata
  • evitare l’immissione in atmosfera di oltre 95mila tonnellate di CO2
  • aumentare la produttività oltre il 19%
  • generare ricavi totali superiori a 230 milioni di euro
  • creare oltre 900 nuovi posti di lavoro

Metawave, le tecnologie a microonde per l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni industriali

Metawave mette a sistema l’attività di ricerca e sviluppo di 19 partner continentali (aziende manufatturiere, università e centri di ricerca di Italia, Germania, Spagna, Grecia, Belgio, Finlandia, Svizzera, Austria), che puntano a sviluppare ed implementare nuove tecnologie di riscaldamento a microonde che migliorino l’efficienza energetica e riducano le emissioni di CO2 nei processi industriali ad alta temperatura.

Tra i partner del progetto europeo Metawave sono comprese anche due eccellenze modenesi nel campo della ricerca applicata:

  • Unimore e, nello specifico, il dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” con sede a Modena, che svolge il ruolo di technical manager del progetto
  • CRIT Srl, società di scouting e consulenza tecnologica con sede a Vignola, che si occupa principalmente del coordinamento delle attività di comunicazione e divulgazione dei risultati del progetto.

Al team di CRIT Srl  è stata anche affidata la responsabilità del monitoraggio della gestione di dati e metadati generati dai partner durante le attività di implementazione e validazione.

“Le nuove tecnologie sviluppate in Metawave saranno testate direttamente sul campo, nei processi industriali di aziende appartenenti ad ambiti quali la produzione di ceramica, di asfalto e di alluminio e le ricadute tecnologiche ottenute potrebbero consentire importanti miglioramenti dei processi di produzione, ad esempio, delle aziende del distretto di Sassuolo”, spiega Marco Baracchi, Direttore Generale di CRIT.

Infatti, rispetto ai metodi tradizionali di riscaldamento, l’uso delle microonde nei processi industriali offre numerosi vantaggi in termini di efficienza energetica (permettono un riscaldamento più rapido e uniforme, riducendo il consumo energetico complessivo) e di riduzione delle emissioni di gas serra.

Inoltre, consentono di migliorare la qualità dei prodotti finali in quanto garantiscono un controllo più preciso delle temperature.

“Le sfide legate all’efficienza energetica e all’impatto ambientale di alcuni processi di produzione industriale – ricorda Baracchi – sono particolarmente impegnative: settori quali la produzione di acciaio, vetro, ceramica e cemento sono infatti chiamati ad un notevole sforzo di miglioramento in termini di sostenibilità e risparmio energetico. Le tecnologie a microonde rappresentano una soluzione promettente per affrontare queste sfide, ed attraverso l’approccio innovativo che è al centro del progetto Metawave, confidiamo di apportare significativi vantaggi a questi settori industriali”.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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