Un fatturato di 6 milioni di euro (+30% rispetto all’anno precedente) e un budget per il 2024 che prevede un incremento del +35% del valore della produzione: sono questi i numeri del CIM 4.0, uno degli otto Centri di Competenza Industria 4.0.
Forte di questi risultati, CIM 4.0, con sede a Torino, prosegue con determinazione verso l’obiettivo di una totale sostenibilità, raggiungendo tutte le mete economiche e progettuali delineate nel Piano 2023, con l’anticipazione di un ulteriore incremento nei prossimi due anni a beneficio dei processi di transizione digitale e green delle PMI italiane.
Innovazione e sostenibilità al centro delle attività del CIM 4.0
La “fase due” del Competence Industry Manufacturing 4.0 avviata l’anno passato ha evidenziato, grazie al costante supporto dei soci fondatori e degli activity partners, una dinamicità ed una concretezza confermata anche dai numeri, che rendono il CIM4.0 un punto di riferimento nazionale sia per la qualità dei servizi di trasferimento tecnologico offerti alle imprese, sia per quanto riguarda il supporto in progetti d’innovazione e/o maturità tecnologica delle aziende con il sostegno economico derivante da bandi nazionali ed europei.
Per la seconda volta consecutiva il CIM4.0, su base volontaria, ha reso pubblico anche il proprio bilancio di sostenibilità, a testimonianza di una visione organizzativa focalizzata sulle persone, sul territorio, sulla qualità dei servizi, sui consumi energetici e sull’utilizzo consapevole di tutte le risorse.
Oggi il centro di competenza si articola in:
- due linee pilota, una rivolta all’additive manufacturing, l’altra alla digitalizzazione dei processi produttivi, al servizio delle imprese e del mercato
- un’Academy dedicata all’alta formazione e un Learning HUB per l’upskilling e il reskilling delle competenze del capitale umano
- un centro studi incentrato ad analizzare e sviluppare analisi e proiezioni rispetto ad Intelligenza Artificiale e Transizioni 5.0
Tutto ciò è reso possibile grazie a un team di circa 70 persone tra specialisti, technical fellow, distaccati dalle aziende partner, senior advisor, tesisti e tirocinanti. Un team variegato e attento ai principi di diversità e inclusione, con peculiarità un’età media di 34 anni e una presenza femminile che supera il 50%.
“Il nostro centro di competenza ha sin da subito seguito un modello di business basato sulla concretezza operativa; sulla rendicontazione di tutti i KPI richiesti dal Ministero e dai nostri soci; su una visione sostenibile di tutte le attività da noi promosse e funzionali a supportare ed accrescere il tasso tecnologico delle imprese. La nostra ambizione è di crescere ulteriormente ed essere riconosciuti dalle imprese come – Centro World Class – per il trasferimento tecnologico“, commenta Enrico Pisino, CEO di CIM4.0.
Risultati che derivano da un approccio collaborativo e sistemico che ha visto coinvolti in primis Politecnico e Università di Torino, unitamente a 22 primarie aziende soci fondatori del centro, oltre che importanti player tecnologici e di servizi alle imprese, qualificati come activity partner e soprattutto numerosi stakeholder, istituzionali ed industriali, che hanno contribuito a valorizzare le attività in un contesto territoriale, locale e nazionale.
“I risultati ottenuti in questi anni dal CIM4.0, sostenuti dai numeri non solo economici ma anche dalle imprese che si sono rivolte al nostro centro di competenza – sono oltre 400 tra grandi aziende, PMI e start-up – sono frutto di un lavoro inclusivo caratterizzato da una parte a rispondere alle esigenze dell’industria a trazione 5.0 nel perseguire gli obiettivi legati alle transizioni, digitale e green, dall’altra nel supportare, in termini di know how, il capitale umano impegnato nella digitalizzazione e della trasformazione tecnologica”, commenta Luca Iuliano, Presidente del CIM4.0.
“La nostra offerta di alta formazione specialistica ci posiziona come un unicum nel panorama nazionale, sia per il programma proposto sia per le modalità fruitive, dal carattere fortemente esperienziale. Last but not least la nostra visione di sostenibilità: la concretezza che ci contraddistingue ci ha portato a redigere, su base volontaria, negli ultimi due anni un bilancio in cui i valori contano più dei numeri. L’impegno nei confronti della sostenibilità, intesa come sociale, ambientale ed economica, rafforza la nostra responsabilità nella rendicontazione delle informazioni non finanziarie, in un’ottica di una crescente trasparenza nei confronti di tutti i nostri stakeholder e ci rende consapevoli di avere un ruolo, non solo economico ma anche etico, all’interno della società in cui viviamo ed operiamo”, conclude.