Il centro di ricerca Friuli Innovazione evolve: cambia la governance e arriva un nuovo piano strategico

Cambiamenti importanti per il centro di ricerca e trasferimento tecnologico Friuli Innovazione. Arriva anche un nuovo piano strategico che prevede il rafforzamento delle competenze e dell’offerta per le aziende del territorio

Pubblicato il 07 Ott 2020

Daniele Cozzi (sx) e Filippo Bianco (dx), membri del CdA di Friuli Innovazione


Il centro di ricerca e trasferimento tecnologico Friuli Innovazione evolve, con una nuova governance e un piano strategico volto al suo rafforzamento. L’obiettivo, offrire maggiore supporto alle aziende del territorio per innovare i propri processi e i prodotti.

In seguito alle decisioni prese nel corso dell’ultima assemblea, la Regione Friuli Venezia Giulia resta il socio di maggioranza (30,84%), crescono in modo significativo le partecipazioni di Confindustria Udine (18,60%) e di Area Science Park (17,99%), mentre la Camera di Commercio di Pordenone e Udine (16,50%) ed il Comune di Udine (8,52%) confermano le proprie quote. La figura dell’Amministratore Unico sarà sostituita da un CdA composto da Michela Bacchetti, Filippo Bianco, Maria Chiarvesio, Daniele Cozzi e Ennio Tasciotti. Inoltre, Filippo Bianco assume il ruolo di Amministratore Delegato e Daniele Cozzi è stato nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione.

L’iniziativa

Il progetto di evoluzione di Friuli Innovazione prevede il rafforzamento delle competenze strategiche offerte dal Parco Udinese. Saranno intensificate le iniziative già attive per supportare le imprese nell’innovazione dei modelli di business – con particolare interesse alle strategie “smart product”- e saranno rafforzate le competenze nell’ambito della tecnologia additiva e, a queste, saranno affiancate le competenze considerate strategiche per il territorio regionale: “Per noi rappresenta una tappa estremamente importante – commenta Sergio Paoletti, Presidente di Area Science Park – perché la Regione e i partner, riconoscendo il valore del nostro ruolo di Ente nazionale, hanno intuito come la dimensione nazionale avrebbe rappresentato per Friuli Innovazione un’opportunità per avere nuovi collegamenti e risorse. Con questa consapevolezza, due anni fa, è stato avviato il progetto per la nuova configurazione di Friuli Innovazione. Questa iniziativa si coniuga con l’iniziativa regionale IP4FVG, nata per valorizzare le risorse del territorio in un’ottica sinergica”.

“L’approvazione del nuovo assetto societario, del piano strategico, che mette al centro lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia e guarda oltre i confini della regione, e la nomina dei nuovi membri del Consiglio di amministrazione potenziano il ruolo di Friuli Innovazione come centro di eccellenza a livello nazionale ed internazionale e creano le condizioni per rinsaldare il suo legame con il territorio, valorizzandone le eccellenze e favorendone lo sviluppo”, ha affermato l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, intervenendo all’assemblea straordinaria dei soci di Friuli Innovazione che ha inaugurato l’iniziativa regionale di rilancio dei Parchi scientifici e tecnologici regionali. Nell’ambito della riorganizzazione societaria, “Friuli Innovazione verrà dunque rafforzato – ha precisato Zilli -. Questo percorso articolato, raggiunto grazie a tutti gli attori che sono intervenuti, consentirà a Friuli innovazione di essere strumento operativo per accrescere la competitività del territorio regionale”.

La nuova governance

“La nuova governance è espressione dell’impegno dei soci di riferimento. Adeguare ai tempi l’asset di Friuli Innovazione garantisce la snellezza nella catena decisionale e l’efficienza organizzativa necessarie per rendere effettiva l’evoluzione del Parco Scientifico e gli consente di proiettarsi in una nuova dimensione internazionale”, commenta Dino Feragotto, Amministratore Unico di Friuli Innovazione in carica fino alla data odierna che, ricevendo il testimone da Enzo Cainero, ha portato a compimento la complessa operazione di riorganizzazione societaria.

“Il disegno strategico dell’operazione, realizzata di concerto con la Regione, è quello di specializzare e coordinare tutti i parchi del Friuli Venezia Giulia. Questo è il primo passo di un progetto più ampio”, commenta Anna Mareschi Danieli, Presidente di Confindustria Udine. “Vi è poi un aspetto preciso, sul quale Confindustria Udine ha puntato, e che riguarda la creazione di una soft company, separata dalla gestione immobiliare, che permetterà di concentrare le risorse nell’attività core del Parco, vale a dire nelle progettualità innovative al servizio del territorio, con un intervento più marcato degli industriali quali veri conoscitori della manifattura e dei suoi bisogni”.

Al servizio del territorio

“L’amministrazione regionale – ha spiegato Zilli – ha fortemente promosso un progetto di riorganizzazione dei Parchi scientifici e tecnologici regionali e degli incubatori di impresa del Friuli Venezia Giulia per rafforzare il sistema della ricerca scientifica, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. In quest’ottica – ha aggiunto – si è condiviso, con i principali soci, un protocollo di intesa sul progetto di riordino nel quale la Regione ha inteso aumentare il capitale sociale per arrivare a una percentuale indicativa di circa il 30% mediante conferimento del ramo d’azienda del Consorzio Innova Fvg”. Il conferimento da parte della Regione del ramo di azienda di Innova FVG offre l’opportunità al sistema Parco Friuli Innovazione di integrare la propria attività in alto Friuli e in Carnia. La sede operativa di Amaro sarà rafforzata e – in collaborazione con Carnia Industrial Park, nuova socia di Friuli Innovazione al 1,35% – saranno realizzati progetti per stimolare l’innovazione e accrescere la competitività del territorio.

L’assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia Alessia Rosolen ha aggiungo: “Si tratta di un punto di passaggio e non di arrivo del percorso che la Regione sta mettendo in atto per dare risposte concrete ai territori. L’operazione su Friuli Innovazione, nata dal basso con un percorso di collaborazione con Confindustria Udine, l’Università, la Cciaa e i Comuni convolti, ridisegna il ruolo del Parco non solo nella sua dimensione territoriale ma nella sua vocazione allo sviluppo del territorio e degli insediamenti che deve attrarre. Un’operazione rientrante in un sistema più vasto che l’amministrazione regionale ha intenzione di proseguire a sviluppare, conscia che ogni territorio ha bisogno di risposte mirate e diversificate”.

Valuta la qualità di questo articolo

P
Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4