Come progettare una supply chain resiliente, a prova di ‘chip scarcity’: le linee guida di Porsche Consulting

Lo studio “Strategic Semiconductor Management, from shortage to competitive advantage” di Porsche Consulting è stato presentato a Rimini, in occasione della terza tappa di avvicinamento a SPS Italia. Il documento propone alle aziende (con particolar focus su quelle dell’automotive) delle linee guida per aumentare la resilienza delle proprie supply chain dei semiconduttori e trasformare le sfide inerenti l’approvvigionamento in un vantaggio competitivo.

Pubblicato il 21 Mar 2023

Semiconduttori_chip


L’interruzione delle catene di fornitura provocata dalla pandemia ha sottolineato l’importanza, per i produttori, di valutare la resilienza della propria catena di fornitura. Anche se questa valutazione ha interessato trasversalmente tutti i settori e le industrie, settori come quello automobilistico, dei beni industriali o dell’elettronica di consumo sono stati messi particolarmente in difficoltà dalla mancanza di semiconduttori.

Un aspetto non tanto considerato in passato, ma che ha profondamente impattato la produzione e le attività di queste aziende negli ultimi anni, portando a ritardi nelle consegne ai clienti e condizionando pesantemente anche la programmazione della produzione.

Porsche Colsulting, società di consulenza strategica affiliata alla nota casa automobilistica di Stoccarda, ha realizzato uno studio per valutare quanto queste interruzioni abbiano inciso sugli OEM (Original Equipment Manufacturer) del settore automobilistico che ha evidenziato come questi avrebbero potuto ridurre le perdite di produzione collaborando più strettamente con l’industria di semiconduttori.

Partendo da questa evidenza e basandosi sulle previsioni di evoluzione della domanda di semiconduttori – che si stima sarà influenzata da queste carenze fino al 2025 –, la società di consulenza ha concettualizzato un quadro di riferimento composto da otto campi d’azione per guidare gli OEM nella costruzione di supply chain dei semiconduttori resilienti.

Come gestire in modo strategico la supply chain dei semiconduttori: la roadmap di Porsche Consulting

La strategia che Porsche Consulting ha elaborato – concettualizzata nel paper “Strategic Semiconductor Management, from shortage to competitive advantage”punta a permettere agli OEM, soprattutto quelli che operano nei settori più colpiti dalla carenza di semiconduttori, di gestire la propria supply chain in modo di promuovere una maggiore resilienza ed efficienza e trasformare, partendo da una maggiore visibilità, queste sfide in un vantaggio competitivo.

Obiettivo che, spiega la società di consulenza, si può raggiungere implementando una strategia basata su: Database dei semiconduttori e gestione del rischio; gestione delle complessità; una strategia tecnologica; una strategia di approvvigionamento; gestione della collaborazione; analisi della domanda e delle capacità produttive; alternative tecniche; linee guida per i dipartimenti di sviluppo e di approvvigionamento.

La trasparenza e la gestione del rischio sono essenziali per la gestione strategica dei semiconduttori. Pertanto, è necessario sviluppare e implementare un database dei semiconduttori che includa tutti i semiconduttori applicati e la domanda a lungo termine, nonché le specifiche tecniche e le informazioni sulla catena di fornitura.

Sulla base di queste informazioni, è possibile effettuare costantemente una valutazione della gestione del rischio basata sui dati, ricavando anche misure di mitigazione efficaci.

Per prevedere le potenziali interruzioni future, è necessaria un’analisi globale della domanda e della capacità. Grazie alla trasparenza dei nodi tecnologici utilizzati in azienda, è possibile confrontare lo sviluppo del mercato con la domanda aziendale.

La trasparenza ottenuta può quindi essere ulteriormente capitalizzata per garantire forniture a lungo termine, aumentare la redditività e ottenere un vantaggio competitivo per il futuro.

Per raggiungere questi tre obiettivi, la gestione della complessità è l’approccio per ridurre le varianti e i volumi dei pacchetti, come elemento fondamentale per nuovi modelli di business e vantaggi tecnici.

In collaborazione con la strategia tecnologica, considerando le future roadmap di prodotto e le innovazioni, è possibile ricavare un portafoglio strategico di semiconduttori.

Un’altra chiave per avere successo nell’ecosistema dei semiconduttori è la collaborazione diretta con i fornitori, che comprende la comunicazione continua delle previsioni della domanda, la garanzia dell’approvvigionamento e lo scambio di tecnologie e roadmap di prodotto.

La gestione della collaborazione, unitamente a un portafoglio di semiconduttori e a volumi in bundle, consente anche nuove strategie di approvvigionamento, come l’acquisto diretto di chip da parte degli OEM.

Tutte queste misure portano a linee guida per l’acquisto e lo sviluppo del prodotto, con il risultato di una gestione sostenibile e strategica dei semiconduttori lungo l’intero processo di sviluppo del prodotto e il suo ciclo di vita.

Progettare la resilienza

È necessario progettare la resilienza. Oggi la resilienza delle supply chain si costruisce già a cominciare dal design del prodotto, valutandone tutte le componenti e i rischi, e puntando su potenziali ridondanze di fornitura e flessibilità. Quest’ultimo è quell’elemento essenziale nella catena del valore che garantisce la continuità del business”, commenta Francesco Leoni, partner Porsche Consulting.

La resilienza delle supply chain, così come i temi dell’Industria 5.0 (sostenibilità umano-centrismo), sono stati al centro del terzo appuntamento di “SPS On Tour”, il percorso di avvicinamento alla fiera SPS Italia – in programma a Parma dal 23 al 25 maggio – che, dopo Roma, ha fatto tappa all’Ecoarea Better Living di Cerasolo (Rimini).

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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