Case delle Tecnologie Emergenti, pubblicata la graduatoria con i 5 progetti ammessi

Torino, Roma, Bari, Prato e L’Aquila ospiteranno le nuove Case delle Tecnologie Emergenti. Il Programma del Mise finanzia la realizzazione sul territorio di centri di trasferimento tecnologico, volti a supportare progetti di ricerca e sperimentazione verso PMI e start-up relativi alle tecnologie della Blockchain, IoT e intelligenza artificiale, collegati allo sviluppo delle reti di nuova generazione 5G. Questi progetti si aggiungeranno a quello, già terminato, della prima Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera, inaugurata nel dicembre 2019.

Pubblicato il 28 Dic 2020

city-4514111_1920

È stata pubblicata dal Ministero dello Sviluppo Economico la graduatoria con l’elenco dei 5 progetti ammessi al finanziamento di 25 milioni di euro per la realizzazione di nuove Case delle Tecnologie Emergenti. I progetti selezionati sono quelli presentati dalle città di Torino, Roma, Bari, Prato e L’Aquila.

Il Programma del Ministero, finalizzato al supporto delle tecnologie emergenti, finanzia la realizzazione sul territorio di centri di trasferimento tecnologico, volti a supportare progetti di ricerca e sperimentazione verso PMI e start-up, sui temi aventi ad oggetto l’utilizzo di Blockchain, IoT e intelligenza artificiale, collegati allo sviluppo delle reti di nuova generazione 5G.

“Da Nord a Sud del Paese stiamo costruendo una rete di Case delle Tecnologie Emergenti, spazi fisici a disposizione di startup e di piccole e medie imprese, in cui gli imprenditori possono confrontarsi con le competenze scientifiche di Università e Centri di Ricerca. In questo modo le tecnologie innovative incontrano le esigenze del tessuto imprenditoriale degli specifici territori e settori strategici, favorendo il rilancio economico e occupazionale, e lo sviluppo delle attività produttive, partendo proprio dall’innovazione e dalla digitalizzazione”, spiega il ministro Stefano Patuanelli.

“Con la selezione di questi 5 ulteriori progetti siamo pronti a costituire una rete di Case delle Tecnologie, da nord a sud del Paese, con l’obiettivo di offrire spazi fisici a trazione digitale per PMI e start-up, in cui sarà possibile coniugare le competenze scientifiche delle Università e dei Centri di Ricerca con le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei settori strategici, al fine di aumentare la competitività dei territori e di favorirne il rilancio grazie allo sviluppo delle tecnologie innovative”, commenta il Sottosegretario con delega alle politiche digitali Mirella Liuzzi.

Secondo quanto stabilito dall’avviso pubblico del 3 marzo 2020, che delineava le modalità di partecipazione al Programma, i progetti sono stati articolati in 3 macro-aree:

  • realizzazione della Casa delle Tecnologie Emergenti
  • accelerazione di start-up per l’integrazione tra reti 5G e tecnologie emergenti
  • sostegno al trasferimento tecnologico verso le PMI

Al Programma erano ammesse le amministrazioni comunali oggetto della sperimentazione del 5G. Vista lo stanziamento disponibile (e come stabilito dall’art. 3 dell’avviso pubblico sopra citato), sono rimasti esclusi i progetti presentati da Genova, Catania, Milano e Cagliari.

Le 5 città selezionate hanno 6 mesi di tempo dalla data di stipula della Convenzione sottoscritta con il Mise per rendere completamente operativa la Casa delle Tecnologie Emergenti e dovranno completare le altre attività previste nel progetto approvato entro il termine di 4 anni dalla stipula della Convenzione e comunque non oltre il 31 dicembre 2024.

Nel dicembre del 2019 era stata inaugurata la prima Casa delle Tecnologie Emergenti a Matera, un centro che dispone di diversi laboratori innovativi, dedicati al settore audiovisivo, all’extended reality e alle tecnologie per le riprese 3D, alla blockchain e alla quantum key distribuition, alla robotica avanzata per lo sviluppo di strumenti e sistemi basati sull’Internet delle Cose e alle applicazioni del 5G. Per il progetto la direttiva del 22 novembre 2019 aveva messo a disposizione un finanziamento massimo di 15 milioni di euro.

Valuta la qualità di questo articolo

C
Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 5