Dall’Istat arrivano brutte notizie sull’industria italiana. L’Istituto di statistica ha registrato a luglio 2018 un calo dell’1,8% rispetto al mese precedente dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. Il calo, anche se più leggero, viene rilevato anche nella media del trimestre maggio-luglio quando il livello della produzione registra una flessione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
La diminuzione congiunturale colpisce tutti i settori, ma soprattutto i beni strumentali, che calano del 2,2% (il settore che comprende anche i macchinari per le imprese), seguiti dai beni di consumo (dell’1,7%) e dai beni intermedi che diminuiscono dell’1,2%. Più contenuto il calo dell’energia che scende dello 0,8%.
Parte della riduzione è dovuta agli effetti di calendario. Sottatta questa parte l’indice compessivo diminuisce in termini tendenziali dell’1,3%, mentre nella media dei primi sette mesi la produzione mantiene una crescita del 2,0% su base annua. Comunque, in termini tendenziali, la variazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario diviene negativa per la prima volta da giugno 2016.
Crescono solo i beni strumentali
Sempre grazie alla correzione si registra una lieve crescita tendenziale solo per i beni strumentali (+0,7%); mantengono le variazioni negative invece i beni intermedi (-2,2%), i beni di consumo (-1,9%) e l’energia (-1,4%). I beni strumentali nel periodo gennaio-luglio 2018 rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente crescono del 4,1%.
Per quanto riguarda i settori economici, una eccellente crescita arriva dall’attività estrattiva (+2,8%) soprattutto seguita dalla fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature nca (non classificate in altre categorie) (+1,3%). Le maggiori flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,4%), nella industria del legno, della carta e stampa (-5,8%), nella metallurgia e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (-2,8%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-2,8%).
Il calo della produzione industriale coinvolge anche l’area euro in discesa dello 0,8% su base mensile e dello 0,1% a livello annuale. Il dato peggiora le stime degli economisti che si aspettavano un calo dello 0,1% mese su mese. Negativa anche la Gemania dove la produzione è scesa dell’1,8%.