Voucher per chi vuole esportare, nuovo round di aiuti dal governo

Stanziati dal Mise aiuti per 26 milioni di euro alle imprese che vogliono migliorare l’export. Adottate misure speciali per chi arriva a specifici risultati

Pubblicato il 19 Set 2017

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Nuova tranche di aiuti per le imprese che esportano. Il ministero dello Sviluppo economico ha annunciato uno stanziamento di 26 milioni di euro all’interno di quelli che sono stati definiti i voucher per l’internazionalizzazione, rivolti alle imprese che vogliano avvalersi di export manager temporanei per investire sui mercati stranieri.

L’investimento rientra nel rifinanziamento del “Piano di Promozione straordinaria per il Made in Italy” ed è comprensivo di uno stanziamento ad hoc di risorse del Piano operativo nazionale Imprese & Competitività 2014-2020. Attraverso i voucher le imprese riceveranno contributi a fondo perduto.

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Come funziona

Ogni azienda potrà accedere a un voucher di 10mila euro. Se ha già beneficiato delle precedenti edizioni del progetto, il contributo è di 8mila euro. Nel nuovo piano si aggiunge inoltre un voucher di 15mila euro per le imprese che intendano usufruire di un temporary export manager per almeno un anno. Quest’ultimo aiuto può essere raddoppiato se si raggiungono specifici obiettivi sui volumi di export. Cambia anche l’elenco delle società accreditate a fornire servizi di accompagnamento rispetto a quelle del 2015.

Chi vuole iscriversi all’elenco dei partner accreditati, può presentare domanda dalle 10 del prossimo 16 ottobre fino alle 16 del 31 ottobre. Le aziende che hanno intenzione di richiedere il voucher, possono compilare la domanda online dal 21 novembre, mentre lo sportello per inoltrarla sarà attivo dal 28 novembre.

I risultati

Nella precedente edizione 1.790 aziende hanno potuto beneficiare degli aiuti. “Grazie ai voucher sono entrate in azienda figure professionali specializzate, indispensabili per aprirsi a nuovi mercati e per aumentare il fatturato estero – ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto -. La valutazione d’efficacia del primo bando, lanciato nel 2015, ha permesso di tarare meglio la misura sulle esigenze delle imprese. Perciò abbiamo dedicato più fondi all’interno del piano straordinario per il Made in Italy e siamo anche riusciti ad attrarre risorse dalla programmazione comunitaria in favore delle PMI al sud. Con questi e altri programmi, come Export Sud gestito dall’Agenzia ICE, ci impegniamo affinché tutte le aree del Paese possano cogliere le opportunità offerte dalla ripresa della domanda globale e dall’aumento dell’export nazionale”.

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Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

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