La manovra di bilancio per il 2021 varrà complessivamente 39 miliardi di euro e avrà una doppia anima finanziaria: 24,7 miliardi di risorse messe dallo Stato e circa 15 miliardi di anticipo sulle somme che l’Italia riceverà dal Fondo Next Generation EU. “È una manovra – ha detto il premier Giuseppe Conte – in cui integriamo le risorse del Recovery Fund che andranno a finanziare il piano nazionale di ripresa e resilienza”.
“Questi 39 miliardi – ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – si aggiungono ai 31 miliardi per la crescita che abbiamo già previsto, per il solo 2021, nei diversi provvedimenti presi nel corso del 2020. Complessivamente quindi mettiamo sul piatto per il 2021 circa 70 miliardi che serviranno a finanziare sia il sostegno ai settori colpiti dalla crisi sia le misure per crescita e occupazione”.
È una manovra – aggiunge il ministro – “che rafforza interventi già adottati, che ci mette nelle condizioni di utilizzare già dall’inizio dell’anno le risorse del Recovery Plan e che ha degli assi di sviluppo forti che sono quelli del sostegno al welfare, alla scuola, all’università e alla sanità, del lavoro, degli investimenti e dell’occupazione lungo gli assi dell’innovazione e della sostenibilità”.
Secondo quanto riportato nel Documento Programmatico di Bilancio 2021, “le misure che impegneranno il Governo nei prossimi mesi guarderanno sia al sostegno delle famiglie e delle imprese nei settori più impattati dalla crisi sia alla realizzazione delle quattro sfide definite nelle Linee Guida per la redazione del PNRR: il miglioramento della resilienza e della capacità di ripresa dell’Italia, la riduzione dell’impatto sociale ed economico della crisi pandemica, il sostegno alla transizione verde e digitale, l’innalzamento del potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione. Oltre agli interventi volti ad accelerare la transizione ecologica e quella digitale e ad aumentare la competitività e la resilienza delle imprese italiane, verrà dedicata particolare attenzione alla coesione territoriale, attraverso la fiscalità di vantaggio, gli investimenti infrastrutturali e il rafforzamento dei fattori abilitanti per la crescita. Particolari sforzi e risorse saranno anche indirizzati verso gli investimenti in istruzione e ricerca, con l’obiettivo di fare un salto significativo nella quantità delle risorse e nella qualità delle politiche, e il potenziamento e la modernizzazione del sistema sanitario”.
Il dettaglio di come saranno ripartite le risorse non è stato comunicato, ma a grandi linee il ministro Gualtieri ha spiegato i criteri con i quali saranno allocati, in linea di massima, i fondi a disposizione.
Indice degli argomenti
Sanità
Alla sanità andranno complessivamente 4 miliardi, che si aggiungeranno agli 1,2 miliardi stanziati dal decreto agosto. “Crescerà di 1 miliardo il fondo per la sanità, saranno confermate le assunzioni di medici e infermieri e saranno stanziate ulteriori risorse per l’acquisto dei vaccini, dopo aver messo a disposizione quelle per i macchinari”, ha detto Gualtieri.
Formazione e ricerca
A scuola, università, ricerca e cultura andranno complessivamente 1,2 miliardi a regime. Saranno impiegati – ha detto Gualtieri – per l’assunzione di 25.000 insegnanti, per l’edilizia scolastica, per la ricerca, per il diritto allo studio, per realizzare la no tax area per gli studenti le cui famiglie hanno un ISEE inferiore a 22.000 euro. Ci saranno poi risorse per cultura, settore che ha sofferto particolarmente la crisi. Infine ci sarà un piano di assunzioni per gli asili nido che si aggiungerà alle risorse per la costruzione degli asili stessi che è invece finanziata con le risorse del Recovery Fund.
Lavoro e occupazione
Per quanto riguarda il capitolo lavoro e occupazione, ci sarò un “decreto novembre” che disporrà il rinnovo della cassa integrazione Covid. In manovra invece ci saranno altri 5 miliardi per CIG e misure per agevolare le assunzioni. In particolare si prevede la decontribuzione integrale per l’assunzione dei giovani e il rafforzamento della fiscalità di vantaggio per il Sud: in particolare, si legge nel DPB 2021, “è reso strutturale l’esonero del 30% dei contributi previdenziali e assistenziali a carico
dei datori di lavoro privati non agricoli con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente per le aziende del Sud”. Sempre con riferimento al Sud, è inoltre prorogato il credito di imposta per gli investimenti nelle regioni del meridione.
Saranno inoltre previste misure per mettere in atto delle vere politiche attive per il lavoro, a partire dalla formazione.
Fisco
Capitolo Fisco. Verrà previsto un fondo da quattro miliardi per dare man forte ai settori più colpiti dalla crisi economica.
Un capitolo importante è che, grazie all’estensione del Temporary Framework concesso dall’Unione Europea, saranno estese fino alla metà del 2021 tutte le misure a supporto della liquidità, dalla moratoria dei prestiti e dei mutui ai prestiti garantiti con il Fondo Centrale di Garanzia e la Sace.
Otto miliardi saranno messi invece a disposizione della riforma fiscale che – si legge nel Documento Programmatico di Bilancio 2021, “il Governo intende attuare nel 2022 sulla base di una Legge delega che sarà parte integrante del PNRR e dei relativi obiettivi intermedi”. La riforma mirerà a migliorare “l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno unico e
universale per i figli”, è scritto nel Documento programmatico di Bilancio.
“Innanzitutto metteremo a regime il primo modulo della riduzione del cuneo fiscale” (i cosiddetti 100 euro, ndr), ha detto Gualtieri. Inoltre “dal 1 luglio parte l’assegno unico universale per sostenere le famiglie con figli”.
Ultimo, solo in ordine di trattazione, il rinvio al prossimo anno delle attività di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Sarà inoltre disposto l’importante posticipo di plastic tax e sugar tax.
Le misure per lo sviluppo: 50 miliardi di investimenti pubblici in 15 anni
Per quanto riguarda gli investimenti pubblici, il ministro Gualtieri ha detto che “oltre alle somme previste dal Recovery stanziamo 50 miliardi in 15 anni per investimenti. Tuttavia, preso atto delle procedure troppo complesse del tradizionale fondo ripartito, quest’anno faremo in modo che queste somme vengano assegnate direttamente alle amministrazioni nazionali e locali per metterle nelle condizioni di spendere queste risorse fin dal 1 gennaio 2021”.
Stando ai numeri di una bozza del DDL di Bilancio resa nota dal Sole 24 Ore, la ripartizione delle risorse tra i ministeri vede in testa la Difesa con un quarto delle risorse assegnate (il motivo è che questo Ministero non godrà delle risorse del Recovery Fund). Secondo grande beneficiario il Ministero dei Trasporti, con circa 7 miliardi, e terzo il Ministero dello Sviluppo Economico, con 5,3 miliardi. Dei 50 miliardi solo 2,7 sarebbero per il 2021 e altrettante per il 2022, mentre negli anni successivi il valore è destinato a salire oltre i 3 miliardi l’anno.
Transizione 4.0
Quanto agli investimenti privati, “rafforziamo e rendiamo strutturale il piano Transizione 4.0 con le risorse del Recovery Plan”, ha detto Gualtieri. Parole che trovano riscontro nel Documento Programmatico di Bilancio, dove si legge che il piano “verrà esteso al 2021 anche attraverso una sua rimodulazione atta a favorirne l’efficacia”. Nel DPB si parla di rinnovo solo per il 2021, ma la ragione è chiaramente finanziaria: le risorse necessarie al rinnovo con rafforzamento oscillano, a seconda delle fonti, tra i 9 e i 13 miliardi solo per il primo anno. La triennalizzazione, quindi, arriverà ragionevolmente con un secondo provvedimento che potrà contare sulle ulteriori risorse provenienti dal Recovery Fund.
Oltre a questo, ha detto Gualtieri, “rifinanziamo la Nuova Sabatini, il Credito d’Imposta per gli investimenti al Sud, sosteniamo le misure per il sostegno all’export e all’internazionalizzazione delle imprese, finanziamo gli IPCEI e altri progetti di sviluppo che poi avranno un complemento importante con il Recovery plan”. Si tratta in buona parte delle misure inserite nel cosiddetto Decreto Agosto: 64 milioni per la ‘Nuova Sabatini’, 500 milioni per i contratti di sviluppo per la realizzazione di grandi investimenti produttivi e l’attuazione delle politiche industriali nazionali; 50 milioni per i Voucher per consulenza e innovazione (cd. Voucher Innovation Manager), 950 milioni per il Fondo IPCEI a sostegno delle imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti di interesse europeo.
Da ultimo, è allo studio “l’introduzione di misure per potenziare i Centri di competenza ad alta specializzazione (Competence Center) in modo da rendere più efficiente il network del trasferimento tecnologico costituito anche da altri centri di trasferimento tecnologico qualificati (Università ed enti pubblici di ricerca) e dai Digital Innovation Hub delle associazioni datoriali e dai PID (Punti Impresa Digitale) del sistema camerale”.
Il Documento Programmatico di Bilancio 2021
Qui di seguito il pdf del Documento Programmatico di Bilancio 2021
Documento-Programmatico-di-Bilancio-2021-IT