La sessione di Bilancio entra nel vivo. Dopo la solita “valanga” di proposte di correttivi alla manovra – ne sono state depositate oltre 6.000 quest’anno – i partiti sono stati chiamati a fare una prima scrematura, indicando quali siano gli emendamenti segnalati, su cui quindi si concentrerà il lavoro della Commissione Bilancio del Senato.
Per quanto riguarda il Piano Transizione 4.0, la cui proroga con dimezzamento è prevista dall’articolo 10 del disegno di legge di bilancio, delle originali 178 proposte di modifica sono stati segnalati dalle forze politiche appena 13 emendamenti, che andremo ora a presentarvi uno per uno. Come vedremo, sono in realtà ancora meno quelli che si focalizzano realmente sul Transizione 4.0. Per completezza vi illustreremo anche una proposta di modifica segnalata in relazione all’articolo 11 relativo rispettivamente al rifinanziamento della Nuova Sabatini.
Indice degli argomenti
Transizione 4.0 2023-2025
Prima di vedere gli emendamenti, vale però la pena riassumere quello che prevede il disegno di legge di bilancio presentato dal Governo in relazione al piano Transizione 4.0.
L’articolo del DDL di bilancio prevede il rinnovo degli incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0 sia per gli acquisti di beni strumentali sia per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design.
Per quanto riguarda i beni strumentali materiali 4.0, la norma prevede il rinnovo a partire dal 2023 e fino a tutto il dicembre 2025, con consegna allungata fino al giugno 2026, secondo questo schema:
- 20% per investimenti fino a 2,5 milioni (nel 2021 è il 50% e nel 2022 sarà il 40%)
- 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni (nel 2021 è il 30% e nel 2022 sarà il 20%)
- 5% per investimenti da 10 a 20 milioni (nel 2021 è il 10% e nel 2022 sarà il 10%)
Décalage anche per i beni immateriali 4.0 previsti dall’allegato B. Mentre per il 2021 e il 2022 l’aliquota è fissata al 20%, il disegno di legge di bilancio 2022 prevede una proroga
- al 20% per il 2023
- al 15% per il 2024
- al 10% per il 2025.
Non è infine previsto il rinnovo del credito d’imposta per i beni non 4.0 (materiali e immateriali), che per il 2021 prevede un incentivo del 10% e per il 2022 del 6%.
Per quanto riguarda il credito d’imposta per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design invece è previsto questo schema
Per il 2022 dunque le aliquote e i tetti sono i medesimi del 2021
- 20% per attività di ricerca e sviluppo con massimale di 4 milioni
- 10% per attività di innovazione o per attività di design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni
- 15% per attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 con massimale di 2 milioni
Poi inizia il décalage. Nel caso delle attività di ricerca e sviluppo si va avanti fino al 2031; nel caso delle attività di innovazione e design fino al 2025. Ecco le aliquote
- 10% per attività di ricerca e sviluppo con massimale di 5 milioni
- 5% per attività di innovazione o per attività di design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni
- 10% per attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 con massimale di 4 milioni
Gli emendamenti segnalati
Il M5S ha segnalato quattro emendamenti all’articolo 10, ma solo uno è correlato al piano Transizione 4.0. Si tratta dell’emendamento 10.53 che prevede la possibilità per le imprese di cedere i crediti d’imposta “in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari”. La questione è sul tavolo della politica da diversi mesi. Vedremo se questo emendamento riuscirà dove i precedenti hanno fallito.
L’emendamento 10.66 invece prevede l’istituzione di un credito d’imposta per l’acquisto di nuove apparecchiature di refrigerazione commerciale riservato alle imprese che esercitano in maniera prevalente un’attività di commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande. Il credito di imposta sarebbe dell’80% per investimenti fino a 50.000 euro e del 40% per la quota di investimenti di valore tra 50.000 e 200.000 euro e può essere ceduto
L’emendamento 10.0.80 prevede la possibilità di cedere il credito di imposta per il caro petrolio previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 9 giugno 2000, n. 277
L’emendamento 10.0.87 (APPROVATO) dispone invece la proroga al 2023 dell’agevolazione per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua.
La Lega ha segnalato due emendamenti. L’emendamento 10.78 (APPROVATO) prevede la proroga fino al 31 dicembre 2024 del credito d’imposta del 50% dei costi di consulenza sostenuti dalle PMI che intendono quotarsi, fino a un massimo di 200.000 euro. L’emendamento 10.0.72 dispone invece l’esonero per i pubblici esercizi dal canone per l’occupazione di suolo pubblico dal 1º gennaio 2022 al 30 giugno 2022.
Forza Italia ha segnalato sei emendamenti.
- L’emendamento 10.0.4 (testo 2) prevede che spetti, fino al 31 dicembre 2025, un credito d’imposta per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione anche alle imprese residenti e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti che svolgono attività di ricerca, sviluppo e innovazione in esecuzione di contratti stipulati con imprese estere. Prevede poi un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura del 17% delle spese per l’acquisto di reagenti e apparecchiature destinati alla ricerca scientifica.
AGGIORNAMENTO – Questo emendamento è stato ritirato e trasformato in un Ordine del Giorno che impegna il Governo “a valutare la possibilità di prevedere: misure di aiuto, sotto forma di credito di imposta, per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione, in favore di imprese residenti e di stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti che svolgono attività di ricerca, sviluppo e innovazione in esecuzione di contratti stipulati con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’Unione europea, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo; la stabilizzazione del credito d’imposta ricerca biomedica previsto in via sperimentale per il 2021 dal citato articolo 31-bis del decreto legge 73/2021 – c.d. DL Sostegni-bis”. - L’emendamento 10.0.17 prevede la concessione di un credito d’imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore del commercio e distribuzione di prodotti tessili, calzaturieri e di pelletteria
- L’emendamento 10.0.35 riguarda gli incentivi all’acquisto di veicoli a zero e ridotte emissioni
- L’emendamento 10.0.40 è invece molto importante perché prevede la proroga dei termini di consegna per i beni ordinati entro il 31 dicembre 2021, attualmente fissata al 30 giugno 2022, al 31 dicembre 2022. Questo sia per i beni materiali 4.0 sia per i beni materiali non 4.0.
- L’emendamento 10.0.93 prevede la proroga di un anno degli incentivi per le società benefit
- L’emendamento 10.0.96 propone la proroga al 2022 delle agevolazioni relative alla rivalutazione generale dei beni d’impresa e delle partecipazioni.
Fratelli d’Italia ha segnalato solo un emendamento, il 10.0.5, che proprio come il 10.0.4 proposto da Forza Italia prevede l’introduzione di un credito d’imposta per attività di R&S su commesse estere.
Segnaliamo infine che ci sono anche nove emendamenti segnalati relativi all’articolo che prevede il rifinanziamento della Nuova Sabatini. Solo uno di questi nove riguarda però effettivamente la disposizione che incentiva gli acquisti di beni strumentali. Si tratta dell’emendamento 11.6 depositato e segnalato dal gruppo delle Autonomie che include nel computo dei beni incentivabili “anche le opere edili e murarie necessarie per l’installazione degli impianti e dei beni strumentali, nonché i beni infissi al suolo”.