Progetti innovativi tra regioni europee, Bruxelles calcia l’assist

La Commissione europea sostiene i programmi di innovazione che coinvolgono più territori. In Italia corrono Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna

Pubblicato il 13 Dic 2017

digital_europe


La Commissione europea finanzia con risorse ad hoc i progetti innovativi tra regioni del vecchio Continente. Nei giorni scorsi Bruxelles ha annunciato di aver predisposto un sostegno mirato ai programmi di innovazione tecnologica promossi dai partenariati interregionali. L’biettivo è allargare il raggio d’azione delle collaborazioni tra regioni e spingerle a investire in settori ritenuti prioritari dalla politica europea, come i big data, la bioeconomia, l’efficienza delle risorse, le tecniche di produzione avanzate o la cibersicurezza. L’Italia è in pole position con tre progetti, guidati rispettivamente da Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.

L’alleanza tra le regioni

La Lombardia è capofila di un programma dedicato all’economia circolare. In particolare, il piano ha l’obiettivo di stimolare la fabbricazione di prodotti a base di materiali riciclati e vi collaborano altre sette regioni. La Toscana, invece, con ventuno territori e l’Estonia si specializzerà nell’agricoltura 4.0. L’Emilia Romagna condivide con l’Andalusia il coordnamento di nove regioni in applicazioni tecnologiche alla filiera agroalimentare, dai sistemi di tracciabilità ai big data.

Le Fiandre guideranno altre nove regioni in un progetto di bioeconomia. Inoltre il distretto belga collabora con Brabante settentrionale (Olanda) e Norte portogherese alla regia di otto regioni in programmi di stampa 3D. La Bretagna francese lavora con tre regioni ed Estonia a piani di cibersicurezza. Scozia e Paesi Baschi guidano sedici regioni nella ricerca sull’energia rinnovabile dal mare e infine l’Andalusia ha il coordinamento di altre cinque regioni in materia di costruzioni.

La linea della Ue

Per Corina Creţu, commissaria responsabile per la Politica regionale, “le regioni con capacità concorrenziali combinabili potranno presentare i loro progetti su una grande piattaforma comune”. La Commissione ha predisposto metterà a disposizione gruppi speciali di esperti e consulenti per sostenere il raggiungimento degli obiettivi. Inoltre ogni partenariato potrà beneficiare di un servizio di consulenza esterno fino a un massimo di duecentomila euro per attività di potenziamento e commercializzazione, pescati dal Fondo europeo di sviluppo regionale.

I lavori con i partenariati inizieranno nel gennaio 2018 e continueranno fino al 2019, con l’obiettivo di consegnare a Bruxelles materiale su cui lavorare per impostare la politica tecnologica e industriale post 2020.

Valuta la qualità di questo articolo

Z
Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 2