Semplificazioni, fisco, innovazione, infrastrutture, export e welfare: sono le sei aree sulle quali il ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociale Luigi Di Maio ha annunciato l’istituzione di altrettanti tavoli permanenti presso i suoi Ministeri per consentire alle imprese di “dare un contributo costante alle leggi del nostro Paese”.
L’annuncio è stato fatto a margine dell’incontro che il vicepremier ha organizzato oggi con le piccole e medie imprese, che si sono presentate al Ministero sotto il cappello di oltre trenta associazioni: Confindustria, Confcooperative, Confartigianato, Confprofessioni, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confassociazioni, Confcommercio, Copagri, Confesercenti, Casartigiani, Federmanager, Unimpresa, Federterziario, Conflavoro Pmi, Confapi, Confetra, Compagnia Delle Opere, Confimi, Confimprese, Agci, Ance, Legacoop, Federalimentare, Filiera Italia, Assonime, Claai, Confedilizia, Drappo Bianco, Federdistribuzione, Itpi.
Insieme a Di Maio, c’erano il viceministro Dario Galli, gli amministratori delegati di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, e di Invitalia, Domenico Arcuri, e il direttore generale di dell’Istituto per il Commercio Estero Roberto Luongo.
Di Maio ha spiegato che l’avvio dei tavoli tecnici servirà a permettere alle imprese di “dare un contributo costante alle leggi del nostro Paese che riguardano il mondo del lavoro, degli imprenditori, dei commercianti”. E ha sottolineato: “Questo tavolo per me è un punto di partenza per poter tenere qui in maniera permanente gli imprenditori”.
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Da giovedì al lavoro sulla legge di bilancio
I tavoli in programma, dicevamo, saranno sei e saranno di natura permanente con focus su semplificazioni, fisco, innovazione, infrastrutture, export e welfare, quest’ultimo focalizzandosi in particolare sulla formazione. Si tratta delle questioni fondamentali da affrontare poste dai rappresentanti delle associazioni al vicepremier. Ogni tavolo “avrà un responsabile tecnico del ministero e sarà in stretto contatto con le Commissioni parlamentari”, ha spiegato Di Maio. Il ministro ha aggiunto che l’ambizione è quella di “eliminare un po’ di leggi inutili, sottrarre norme al codice degli appalti, semplificare le norme sul lavoro e spingere l’internazionalizzazione delle imprese”.
Di Maio ha spiegato di auspicare “un nuovo patto tra governo e imprese per abbattere la burocrazia, abbassare costo lavoro, investire nell’innovazione e accelerare sulle esportazioni”, ritenendo che il calo del Pil sia dovuto proprio a rallentamenti nell’export.
Il primo tavolo tecnico partirà “giovedì o venerdì” e sarà focalizzato sulle modifiche chieste oggi dalle imprese che potranno trovare una risposta immediata entrando nella legge di bilancio con emendamenti ad hoc che saranno presentati al Senato. Gli altri interventi entreranno nel decreto semplificazioni o in appositi provvedimenti.
Abbassare il costo del lavoro
Il ministro ha inoltre anticipato che “entro fine anno firmerò un decreto ministeriale che prevederà la revisione delle tariffe Inail e abbasserà il costo del lavoro”. In particolare “abbasserà il premio che le imprese devono pagare all’Inail perché è tarato agli anni Ottanta”, quando gli infortuni sul lavoro erano di più. Un gesto che, nelle intenzioni del vicepremier, vuole portare “un risparmio di un miliardo e settecento milioni per le imprese italiane”.
Pubblica amministrazione e misure 4.0
Presto, infine, entrerà in vigore “un emendamento che permetterà di pagare i crediti della pubblica amministrazione, tra il 40 e il 50%, nel 2019 – ha raccontato Di Maio -, cioè i debiti che la pubblica amministrazione ha verso le imprese”.