Innovazione sostenibile, il Mise a caccia delle best practice delle aziende italiane

Il Mise ha realizzato un questionario per riconoscere le migliori condotte responsabili delle imprese nell’ottica degli obiettivi dell’Agenda Onu al 2030

Pubblicato il 24 Ott 2017

palazzo_di_vetro


Il ministero dello Sviluppo economico avvia un’indagine per valutare a che punto siano le aziende italiane con la trasformazione sostenibile delle loro attività per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Le risposte delle imprese saranno utili per determinare il livello di avanzamento delle aziende e integrare la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile che il Governo sta elaborando. Elementi come industria 4.0, bioeconomia ed economia circolare sono i pilastri di questo piano.

Le domande

L’indagine del Mise servirà a raccogliere le buone pratiche che le aziende italiane hanno già adottato. I comportamenti responsabili fungono da bussola per indirizzare le politiche di altre aziende del Belpaese.

“Il ruolo delle imprese e le aspettative nei loro confronti si concentrano su profili importanti, quali il contributo e l’impatto dell’azione delle imprese per la crescita sostenibile unitamente alla necessità di pratiche responsabili e di una maggiore trasparenza. In questo scenario il tema della condotta responsabile delle imprese pone le aziende italiane di fronte a scelte strategiche per gestire al meglio il cambiamento, attraverso l’implementazione di azioni nuove e diverse”, si legge nel documento di presentazione del Mise.

I pilastri dello sviluppo

L’esame rileva come locomotive dello sviluppo sostenibili aspetti quali: le nuove tecnologie e il trasferimento tecnologico, i nuovi modelli di business, i meccanismi di gestione di impresa integrati, il coinvolgimento dei lavoratori, l’aggiornamento delle competenze e la gestione degli impatti ambientali.

Gli obiettivi

Tra i quesiti posti dalla scheda di valutazione del Mise, ad esempio, si domanda agli imprenditori se abbiano sostituito le sostanze chimiche pericolose e con cosa; quali strategie di politica industriale sostenibile abbia messo in campo; se siano note le linee guida dell’Ocse per l’impresa responsabile.

Al Mise interessa rispondere a tre quesiti. Il primo è capire “come possono le imprese allineare le loro strategie, in risposta agli input esterni, agendo in modo sostenibile ed inclusivo nella gestione e misurazione degli impatti?” Il secondo è valutare se “l’innovazione può costituire una leva per le imprese nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile?” Infine il Mise chiede “come implementare iniziative aziendali per combinare le esigenze di business con l’innovazione (tecnologie innovative, trasformazione digitale, nuovi mercati), e l’attuazione di una condotta responsabile (intesa come creazione di valore e minimizzazione dei rischi) lungo tutta la catena del valore?”

La ricerca

Dopo aver raccolto le risposte, il Mise elaborerà un rapporto sulle buone pratiche delle aziende italiane. Della ricerca si occupa il Punto di contatto nazionale per l’attuazione delle linee guida dell’Ocse rivolte alle multinazionali che adottano una condotta di impresa responsabile. I materiali possono essere inviati via mail all’indirizzo pcn1@mise.gov.it.

Valuta la qualità di questo articolo

Z
Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 3