Macchinari innovativi al Sud, al via l’iter per ottenere gli incentivi

La misura Macchinari Innovativi prevede contributi in conto impianti e finanziamenti a tasso zero per le PMI che intendono investire per ammodernare unità produttive che si trovino in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Pubblicato il 09 Gen 2019

Foto: Ruggiero Scardigno

Da oggi è possibile iniziare l’iter burocratico per accedere alle agevolazioni previste dal bando Macchinari Innovativi, una misura per la quale sono stati stanziati oltre 340 milioni di euro provenienti dal Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR. Si sono infatti aperti i termini per procedere alla verifica del possesso dei requisiti di accesso alla procedura informatica. Dal 15 gennaio, invece, sarà possibile compilare la domanda. La presentazione vera e propria dovrà essere fatta dalle ore 10 del 29 gennaio. La procedura va fatta sul sito https://agevolazionidgiai.invitalia.it/

L’incentivo intende favorire le PMI nell’acquisto di macchine di nuova generazione destinate a stabilimenti localizzati nelle regioni meno sviluppate del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).

Macchinari innovativi, che cosa prevede

La misura, dicevamo, si propone di sostenere la realizzazione, nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), di programmi di investimento diretti a consentire la transizione del settore manifatturiero verso la Fabbrica intelligente.

L’agevolazione è diretta agli investimenti innovativi che, in coerenza con il piano nazionale Impresa 4.0 e la Strategia nazionale di specializzazione intelligente, consentono l’interconnessione tra componenti fisiche e digitali del processo produttivo, innalzando il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica, favorendo l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.

Macchinari Innovativi prevede due tipi di incentivi, diversificati in base alla classe dimensionale dell’azienda richiedente. Per le imprese di micro e piccola dimensione è previsto un contributo in conto impianti pari al 35 % e un finanziamento agevolato pari al 40 %; per le imprese di media dimensione, il contributo in conto impianti è pari al 25 % e il finanziamento agevolato al 50 %. Il finanziamento è a tasso zero e ha durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.

Chi può richiederla

Possono beneficiare dell’agevolazione Macchinari Innovativi le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  • sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, ovvero hanno presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
  • sono in regola con la normativa vigente in materia di edilizia ed urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;
  • non hanno effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.

Possono accedere alle agevolazioni anche i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate in un elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico.

Possono presentare domanda di accesso alle agevolazioni anche le imprese non residenti nel territorio italiano purché costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nel relativo Registro delle imprese. Tali imprese, ai fini dell’accesso alla procedura informatica predisposta per l’accoglienza delle domande di accesso alle agevolazione, possono inviare una richiesta di accreditamento a partire dalle ore 10.00 del 9 gennaio 2019, trasmettendo una PEC all’indirizzo macchinarinnovativi@pec.mise.gov.it corredata dello specifico “Modulo di richiesta per l’accreditamento di soggetti proponenti non residenti nel territorio italiano” opportunamente compilato e sottoscritto. Le imprese non residenti nel territorio italiano devono dimostrare alla data di richiesta della prima erogazione dell’agevolazione, pena la decadenza dal beneficio, la disponibilità dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento in una delle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) del territorio nazionale.

Quali macchinari

I beni oggetto del programma di investimento devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali e immateriali e riguardare macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.

I programmi di investimento ammissibili devono prevedere spese non inferiori a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni di euro ed essere realizzati esclusivamente presso unità produttive localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).

I programmi devono prevedere l’acquisizione dei sistemi e delle tecnologie riconducibili all’area tematica Fabbrica intelligente della Strategia nazionale di specializzazione intelligente. Devono inoltre essere diretti al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente e risultare riconducibili alla linea di intervento LI 2 “Tecnologie per un manifatturiero sostenibile”, di cui all’allegato 1 del decreto ministeriale 9 marzo 2018.

Le tecnologie adottate devono consentire l’interconnessione tra componenti fisiche e digitali del processo produttivo, innalzando il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica, con conseguente riduzione dei costi o incremento del livello qualitativo dei prodotti.

Quali spese

Le spese correlate ai programmi di investimento devono essere relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove di fabbrica acquistate da terzi; riferite a beni ammortizzabili e capitalizzati che figurano nell’attivo patrimoniale dell’impresa e mantengono la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni;
riferite a beni utilizzati esclusivamente nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento; pagate esclusivamente in modo da consentire la piena tracciabilità delle operazioni; conformi alla normativa comunitaria in merito all’ammissibilità delle spese nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali programmazione 2014-2020; ultimate entro 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell’impresa beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.

Non sono ammesse le spese sostenute attraverso il sistema della locazione finanziaria; connesse a commesse interne; relative a macchinari, impianti e attrezzature usati; per l’acquisto o la locazione di terreni e fabbricati; di funzionamento, ivi incluse quelle per scorte di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e materiali di consumo di qualsiasi genere; per consulenze e prestazioni d’opera professionale, incluse le spese notarili; relative alla formazione del personale impiegato dall’impresa, anche laddove strettamente riferita alle immobilizzazioni previste dal programma; imputabili a imposte e tasse; inerenti a beni la cui installazione non è prevista presso l’unità produttiva interessata dal programma; correlate all’acquisto di mezzi targati; ascrivibili a titoli di spesa il cui importo sia inferiore a 500 euro al netto di IVA.

Quali settori

Sono ammessi all’agevolazione tutti i settori manifatturieri di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007, ad eccezione delle attività connesse a siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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