La Commissione Europea disegna il futuro: più fondi per la digital trasformation

Pubblicato il 03 Mag 2018

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Un aumento molto consistente degli investimenti nella trasformazione digitale, fino a 12 miliardi di euro, ma anche un incremento sensibile dei capitoli di spesa dedicati alla ricerca, con 100 miliardi destinati ai progetti Horizon e Euratom. Sono questi i segnali che arrivano dalla Commissione Europea che ha elaborato una proposta di bilancio 2021-2027 che impegna 1.135 miliardi di euro. Un documento che, tra l’altro, punta con forza sulle politiche di digitalizzazione. 

Le scelte strategiche della Commissione per la “digital trasformation”

“Investire ora in settori quali la ricerca e l’innovazione, i giovani e l’economia digitale assicurerà sostanziosi dividendi alle generazioni future – spiega la commissione in una nota – per tale motivo la Commissione propone di aumentare i finanziamenti in numerosi settori essenziali”. 

“Questo  bilancio può davvero fare la differenza nella vita di cittadini e imprese – prosegue il comunicato – a condizione che gli investimenti siano realizzati in settori nei quali l’impatto della spesa dell’UE possa essere maggiore rispetto a quello della spesa pubblica nazionale, vale a dire in settori in cui l’Unione Europea sia in grado di apportare un reale valore aggiunto. Alcuni esempi, in questo senso, sono i progetti di ricerca in settori di punta che riuniscono i migliori ricercatori europei, le grandi infrastrutture o i progetti per consentire la trasformazione digitale”.

I capitoli di investimento nel nuovo bilancio 2021*2027

Affianco ad alcuni temi strategici come la sicurezza e la gestione della protezione delle frontiere, legata alle politiche su migrazione e asilo, quindi la proposta di bilancio avanzata dalla Commissione Europea prevede alcune misure legate allo sviluppo digitale:

– un aumento di 9 volte degli investimenti nella trasformazione digitale e nelle reti fino a 12 miliardi  (accompagnati da investimenti sostenuti dal Fondo InvestEU tramite prestiti, garanzie e altri strumenti finanziari);

– più che il raddoppio dei programmi destinati ai giovani come Erasmus+ con 30 miliardi e il corpo europeo di solidarietà con 1,3 miliardi, compresi 700 milioni per finanziare i biglietti Interrail per i giovani;

– un aumento del 50% degli investimenti in ricerca e innovazione, con 100 miliardi riservati ai programmi faro Horizont Europe e Euratom;

Per nuove priorità, occorre innalzare i livelli di finanziamento

“Gli investimenti di oggi in settori quali la ricerca e l’innovazione, i giovani, l’economia digitale, la gestione delle frontiere, la sicurezza e la difesa – prosegue la nota – contribuiranno alla prosperità, alla sostenibilità e alla sicurezza di domani. Sarà raddoppiato, ad esempio, il bilancio del programma Erasmus+ e del corpo europeo di solidarietà.

“Nel contempo la Commissione, che ha valutato, criticamente, dove fosse possibile realizzare risparmi e aumentare l’efficienza, propone che i finanziamenti a favore della politica agricola comune e della politica di coesione subiscano una modesta riduzione (in entrambi i casi del 5% circa) per tener conto delle nuove realtà di un’Unione a 27.  Queste politiche saranno, comunque,  aggiornate in modo da poter comunque produrre risultati con minori risorse ed essere addirittura al servizio di nuove priorità”.

“Quello che costituisce davvero il nucleo di questa proposta di bilancio – ha sottolineato il Commissario per il Bilancio e le risorse umane Günther H. Oettinger – è il valore aggiunto europeo. Investiamo ancora di più in settori nei quali i singoli Stati membri non possono agire da soli o nei quali è più efficiente operare insieme, come nei campi della ricerca, della migrazione, del controllo delle frontiere o della difesa. Contemporaneamente continuiamo a finanziare politiche tradizionali, ma ammodernate, come la politica agricola comune e la politica di coesione, visto che gli standard elevati dei nostri prodotti agricoli e il recupero economico delle nostre regioni vanno a vantaggio di noi tutti.”

Il primo bilancio europeo “post brexit” e le correzioni necessarie

L’uscita del Regno Unito dall’UE offre l’occasione per affrontare il complesso sistema di correzioni e di “correzioni sulle correzioni”, spiega il documento. La Commissione propone di eliminare tutte le correzioni e di ridurre dal 20% al 10% gli importi che gli Stati membri trattengono all’atto della riscossione dei tributidoganali a favore di un bilancio dell’UE più semplice ed equo. Allo scopo di evitare però un’impennata del contributo di alcuni Stati membri, la Commissione propone di eliminare progressivamente le attuali correzioni nell’arco di cinque anni.

Le conclusioni di Juncker

“Questo è un momento importante per la nostra Unione – ha sottolineato il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker – il nuovo bilancio rappresenta, infatti, l’occasione per plasmare una nuova, ambiziosa Unione a 27, con al centro il vincolo della solidarietà. Con questa proposta abbiamo presentato un piano pragmatico su come fare di più con meno. Il vento economico favorevole nelle nostre vele ci dà un margine di manovra ma non ci mette al riparo dalla necessità di operare risparmi in alcuni settori”. 

“Garantiremo una sana gestione finanziaria mediante il finora inedito meccanismo per lo Stato di diritto. Ecco che cosa significa agire responsabilmente con il denaro dei contribuenti. Ora la palla è nel campo del Parlamento europeo e del Consiglio. Sono assolutamente convinto che il nostro obiettivo conclude Juncker – debba essere il conseguimento di un accordo prima delle elezioni del Parlamento europeo il prossimo anno.”

Che cosa accadrà ora

Nelle prossime settimane, quindi, la Commissione presenterà le proposte dettagliate relative ai futuri programmi di spesa settoriali.  La decisione sul futuro bilancio a lungo termine dell’UE spetterà poi al Consiglio, che delibererà all’unanimità, previa approvazione del Parlamento europeo. “Il fattore tempo è essenziale- spiega la nota – i negoziati per l’adozione dell’attuale bilancio a lungo termine dell’UE hanno richiesto troppo tempo e le conseguenze sono state il ritardo nell’avvio dei principali programmi di spesa e il rinvio di progetti che erano realmente in grado di stimolare la ripresa economica”.

“Ai negoziati dovrebbe essere quindi accordata la massima priorità e un accordo dovrebbe essere raggiunto prima delle elezioni del Parlamento europeo e del vertice di Sibiu del 9 maggio 2019. La Commissione – conclude il comunicato – farà tutto ciò che è in suo potere per un accordo in tempi brevi”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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