Innovation Manager, il voucher scende a 25 mila euro per le medie imprese

Per le micro e piccole imprese il voucher per l’Innovation Manager resta di 40 mila euro, mentre per le medie imprese il scende a 25.000 euro massimo per coprire il 30% dei costi sostenuti.

Pubblicato il 05 Dic 2018

innova finance


L’emendamento 19.025 dei relatori approvato ieri in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati riscrive la norma contenuta nel Disegno di Legge di Bilancio relativa all’introduzione del voucher per l’Innovation Manager.

Mentre il testo originale prevedeva un contributo di 40 mila euro per coprire il 50% dei costi sostenuti dalle PMI  e uno da 80 mila euro nel caso in cui a richiederlo fossero reti d’impresa, con la nuova disposizione si introduce una differenziazione tra piccole e medie imprese.

Per le micro e piccole imprese e per le reti d’impresa il contributo resta invariato, mentre per le medie imprese il voucher scende a 25.000 euro massimo per coprire il 30% dei costi sostenuti per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Resta prevista ancora la necessità di utilizzare l’opera di consulenti che saranno iscritti in un apposito elenco che istituirà il Ministero dello sviluppo economico.

Il testo

Questo il testo del nuovo comma 21 dell’articolo 19 del Disegno di Bilancio, così come riscritto dall’emendamento dei relatori. Quello precedente potete leggerlo in questo articolo.

Per i due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, alle micro e piccole imprese, come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, è attribuito un contributo a fondo perduto, nella forma di voucher, per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. Il contributo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 50 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 euro. Alle medie imprese, come definite dalla citata raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, il contributo di cui al primo periodo è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta in misura pari al 30 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 euro. In caso di adesione a un contratto di rete ai sensi dell’articolo 3, commi 4-ter e seguenti, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, avente nel programma comune lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, il contributo è riconosciuto alla rete in misura pari al 50 per cento dei costi sostenuti ed entro il limite massimo complessivo di 80.000 euro. I contributi di cui al presente comma sono subordinati alla sottoscrizione di un contratto di servizio di consulenza tra le imprese o le reti beneficiarie e le società di consulenza o i manager qualificati iscritti in un elenco istituito con apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Con lo stesso decreto sono stabiliti i requisiti necessari per l’iscrizione nell’elenco delle società di consulenza e dei manager qualificati, nonché i criteri, le modalità e gli adempimenti formali per l’erogazione dei contributi e per l’eventuale riserva di una quota delle risorse da destinare prioritariamente alle micro e piccole imprese e alle reti d’impresa.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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