L’high-tech made in Italy è “interesse strategico nazionale”

Robotica, intelligenza artificiale, elettronica, security: il made in Italy ad alta intensità tecnologica sarà tutelato dal golden power. Il Governo, cioè, potrà avocare a sé il controllo delle società high-tech considerate di interesse strategico nazionale che rischino di finire nelle mani di società extra UE.

Pubblicato il 14 Ott 2017

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Robotica, intelligenza artificiale, elettronica, security: il made in Italy ad alta intensità tecnologica sarà tutelato dal golden power. Il Governo, cioè, potrà avocare a sé il controllo delle società high-tech considerate di interesse strategico nazionale che rischino di finire nelle mani di società extra UE. È una delle misure presenti nelle pieghe del decreto fiscale presentato ieri a Palazzo Chigi ed è una notizia di grande importanza per tutto il settore dell’high-tech italiano, che mira a frenare il depauperamento della proprietà intellettuale del sistema-Italia, spesso soggetto a “scorrerie” da parte di capitali provenienti da altri continenti, interessati, più che allo sviluppo delle attività, ad appropriarsi del loro know-how strategico.

Le società high-tech, insomma, vengono equiparate a quelle che operano nel settore della difesa, delle telecomunicazioni e delle public utilities.

A chi si applica?

Con appositi regolamenti, spiega la Presidenza del Consiglio, saranno individuati ai fini della verifica in ordine alla sussistenza di un pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico, i settori ad alta intensità tecnologica oggetto della nuova disciplina, quali, ad esempio, le infrastrutture critiche o sensibili, tra cui immagazzinamento e gestione dati e le tecnologie critiche, compresa l’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, le tecnologie con potenziali applicazioni a doppio uso, la sicurezza in rete, la tecnologia spaziale o nucleare, ecc.

“I provvedimenti relativi alle grandi imprese in crisi, al rafforzamento del golden power e alla norma ‘antiscorrerie’ approvati nel decreto fiscale – ha commentato il Ministro Carlo Calenda – rispondono all’esigenza fondamentale e urgente, anche visto l’approssimarsi di una stagione elettorale, di varare regole e strumenti che mettano in sicurezza gli asset strategici del Paese, sia quelli in amministrazione straordinaria, alcuni dei quali sono interessati da processi di cessione da realizzarsi a condizioni eque per aziende, lavoratori e creditori, sia quelli che rappresentano eccellenze industriali e che potrebbero diventare obiettivo di acquisizioni predatorie tese a depauperare il nostro patrimonio produttivo e di know how. L’Italia è un paese aperto agli investimenti internazionali ma pretende il rispetto delle regole da parte degli investitori e tutela l’interesse nazionale come fanno tutti le grandi economie mondiali”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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