Il piano Industria 4.0 – Impresa 4.0 sarà rinnovato e rafforzato, anche se rimodulato. Dalle parole dette si passa a quelle scritte nero su bianco nella Nadef, la nota di aggiornamento del Def, il Documento di Economia e Finanza.
La nota prevede una manovra di bilancio per il 2020 espansiva, che – ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri – si attesterà sui 29-30 miliardi, di cui 23,1 miliardi serviranno per disinnescare l’aumento dell’Iva.
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Il piano Impresa 4.0 sarà aggiornato e rafforzato
Il piano Industria 4.0 – Impresa 4.0 sarà confermato, aggiornato e rafforzato. Ma come? Le direttrici della riforma prevedono un maggiore focus sulle PMI, sulle filiere e sui grandi investimenti strategici. Oltre agli strumenti simbolo del piano – tra cui l’iperammortamento – la nota cita esplicitamente la conferma del nuovo voucher per l’Innovation manager e del credito d’imposta per la Formazione 4.0, che sarà ampliato.
Ma vediamo le parole usate nella nota di aggiornamento del Def.
Già nell’introduzione della Nadef il Governo chiarisce che “la manovra di finanza pubblica per il 2020 comprende la completa disattivazione dell’aumento dell’IVA, il finanziamento delle politiche invariate per circa un decimo di punto di PIL e il rinnovo di alcune politiche in scadenza (fra cui gli incentivi Industria 4.0)”.
Nel capitolo dedicato alla presentazione delle linee programmatiche per l’innovazione si legge poi che “l’innovazione tecnologica va incoraggiata favorendo l’aumento degli investimenti privati, ancora troppo lontani dalla media europea, in start up e PMI innovative. L’obiettivo è quello di unire l’innovazione alla transizione del nostro sistema industriale in chiave di sostenibilità ambientale, alla piena attuazione dell’economia circolare e alla sfida della ‘quarta rivoluzione industriale’: digitalizzazione, robotizzazione e intelligenza artificiale. Il piano Impresa 4.0 verrà aggiornato nell’ambito di una nuova strategia nazionale dell’innovazione anche nell’ottica di uno sviluppo delle politiche sostenibili e green”.
In dettaglio, si legge nel documento, “il piano impresa 4.0 verrà rafforzato, nell’ambito di una nuova strategia nazionale per l’innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l’attrazione di grandi investimenti strategici. Il Governo continuerà ad investire sulle competenze potenziando il sistema ITS, confermando il contributo per i manager dell’innovazione – introdotto nella legge di bilancio per il 2019 – ed estendendo le spese ammissibili al credito d’imposta formazione 4.0 compatibilmente e nei limiti del Regolamento sugli aiuti di Stato”.
Il Green New Deal nella Nadef
Anche il Green New Deal è presentato con enfasi nelle prime righe della Nadef. Sarà “il perno della strategia di sviluppo del Governo”, uno degli “assi”, come ha detto il ministro Gualtieri, e orientato “al contrasto ai cambiamenti climatici, alla riconversione energetica, all’economia circolare, alla protezione dell’ambiente e alla coesione sociale e territoriale”.
Il Green New Deal prevede in primo luogo la “realizzazione di un piano di investimenti pubblici sinergici a quelli privati, che si intende stimolare e orientare”, perché il “binomio sostenibilità–investimenti deve essere rafforzato nel suo complesso”.
“Lo sviluppo economico – si legge nella Nadef – deve essere al contempo causa ed effetto di una maggiore tutela ambientale, creando un circolo virtuoso. A tale scopo è necessario un ripensamento dei modelli produttivi, al fine d’incrementare l’uso di tecnologie a basso impatto ambientale che consentano il contenimento delle emissioni nocive, coinvolgano un impiego crescente di risorse rinnovabili, sostituiscano progressivamente le fonti fossili e contestualmente assicurino una più elevata crescita della produttività del sistema economico”.
Come sarà il Green New Deal? Sarà un’iniziativa italiana ed europea, pluriennale, ma di “rapida attuazione”, finanziato “con risorse comuni e lo sviluppo di appositi strumenti finanziari” che andranno a stimolare l’attivazione di investimenti privati e pubblici.
Per realizzarla arriverà un disegno di legge dedicato proprio al Green New Deal e alla transizione ecologica del Paese.
Il ministro Gualtieri ha poi parlato della prossima introduzione di Green Bond, delle “emissioni di titoli di debito pubblico specificamente dedicati a finanziare e sostenere investimenti nel campo della sostenibilità ambientale”.
Università e imprese, un’agenzia nazionale per il trasferimento tecnologico
Tra i 23 disegni di legge collegati ce n’è anche uno che prevede l’istituzione di una Agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Per favorire l’accesso all’innovazione e alle nuove tecnologie, è scritto nella Nadef, è indispensabile rafforzare la collaborazione tra istituzioni, università e imprese.
“È in corso di completamento il lavoro di mappatura dei centri di trasferimento tecnologico in Italia, che consentirà una più efficace azione di coordinamento e di indirizzo per il trasferimento tecnologico alle imprese, anche attraverso il potenziamento delle strutture esistenti. Sarà inoltre indispensabile proseguire il sostegno alla domanda pubblica intelligente e favorire l’accesso delle start up e PMI innovative agli appalti pubblici”.
Cuneo fiscale
Nella manovra ci sarà anche un primo taglio del cuneo fiscale. L’impegno aggiuntivo necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020 “è valutato in 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021″, spiega la Nadef.
La misura sarà oggetto di uno dei 23 disegni di legge collegati alla legge di bilancio.
La nota di aggiornamento del DEF è disponibile qui.