G7 di Torino, gli innovatori al lavoro sulla AI per i governi

L’I-7 affronta tra oggi e domani l’applicazione dell’intelligenza artificiale alle politiche dei governi e del futuro del lavoro

Pubblicato il 25 Set 2017

Diego Piacentini al G7 di Torino


Sono tre le grandi questioni sul futuro della tecnologia a cui dovrà rispondere. Dall’utilità delle tecnologie di intelligenza artificiale per i governi al futuro del lavoro. L’I-7, il consesso di esperti in innovazione parallelo al G7 dell’industria a Torino, è già al lavoro in queste ore sulla relazione che domani consegnerà ai ministri dell’Economia delle grandi potenze economiche mondiali. L’Innovators’ Strategic Advisory Board on People-Centered Innovation, come è stato ribattezzato per estero l’I-7, è composto dalle menti più attente alle future frontiere della tecnologia di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, con l’aggiunta degli esperti dell’Unione europea. Regista della due giorni di lavori a porte chiuse, nella reggia sabauda di Venaria Reale, è Diego Piacentini, nominato dal governo Renzi alla guida del Team per l’innovazione digitale di Palazzo Chigi.

Diego Piacentini

Indice degli argomenti

I temi

Come ha spiegato Piacentini all’apertura dei lavori, l’I-7 dovrà rispondere a tre questioni. La prima: “Come può l’intelligenza artificiale aiutare i governi a prendere decisioni migliori, introdurre politiche più efficaci e fornire servizi più efficienti?”. “Pensiamo alla gestione del traffico”, ha argomentato Piacentini per richiamare l’esempio più semplice.

La seconda domanda riguarda i big data e come un approccio più proattivo verso i grandi flussi di dati possa rendere un Paese più smart. Infine, il terzo quesito si interroga sul futuro del lavoro: “Come può l’innovazione aiutare ad affrontare gli attuali e prossimi cambiamenti sociali e demografici?”. “Pensiamo a come affrontare gli effetti negativi che l’innovazione può avere, ponendoci in un’ottica positiva”, aggiunge il responsabile del Team digitale.

I tempi

Oggi i 48 esperti (sei per ogni Paese, Ue compresa) si confronteranno a porte chiuse in tre sessioni parallele in un’area della Venaria reale. Domani mattina i responsabili di ogni Paese incontreranno i ministri e Piacentini esporrà una relazione con i principali risultati conseguiti. Dopo il confronto con i ministri, le conclusioni saranno rese pubbliche e costituiranno la base di lavoro per il futuro I-7, sotto la presidenza del Canada.

I nomi

Per l’Italia sono al lavoro Vittoria Colizza, ricercatrice senior dell’Istituto nazionale francese di ricerca sanitaria e medica (INSERM); Eric Ezechiele, cofondatore di Nativa; Riccardo Sabatini, a capo dei data scientist di Orionis Biosciences; Thomas Ermacora, architetto e urbanista, fondatore di Machine Rooms e dell’acceleratore del Vaticano, Laudato Si Challenge; Raffaella Rumiati, direttrice del laboratorio Insula alla Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste. Coordina i lavori Diego Piacentini.

I volti degli innovatori dell’I-7

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Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

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