Personalizzazione, catene di fornitura più corte e sostenibilità: le sfide della manifattura e le risposte di Festo

Il gruppo tedesco Festo spiega come reagire alla crisi pandemica e sviluppare una manifattura 4.0 con prodotti sempre più customizzati, fornitori più vicini, soluzioni tecnologiche meno energivore. E con un forte slancio verso la mobilità elettrica.

Pubblicato il 12 Apr 2021

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Alta personalizzazione dei prodotti finali a seconda delle esigenze del singolo cliente; catene di fornitura più vicine e più corte; accelerazione sulla via della sostenibilità, che porta più ecologia, meno sprechi e costi.

Durante la Hannover Messe Digital Edition, la grande fiera 4.0 quest’anno per l’emergenza sanitaria in edizione completamente virtuale, il gruppo tedesco Festo ha illustrato le nuove mosse e tendenze per reagire alla crisi pandemica e sviluppare l’automazione industriale 4.0.

Secondo Oliver Jung, presidente di Festo, “gli effetti del Covid 19 hanno portato conseguenze e cambiamenti anche nel mondo dell’automazione industriale, dei produttori e clienti di tecnologie: l’emergenza sanitaria è un dramma mondiale, e ciò che ha provocato nell’economia e nella manifattura è una sfida, per certi versi un’opportunità, per le aziende, ancora più spinte che in passato a innovare, essere più efficienti e flessibilità, migliorare produttività e risultati”.

Secondo quali tendenze principali? Innanzitutto, flessibilità e personalizzazione, o ‘customizzazione’ come si dice mutuando il termine inglese. “I produttori di soluzioni tecnologiche come Festo”, rileva Jung, “devono essere in grado di realizzare strumenti sempre più personalizzati in risposta alle richieste ed esigenze del cliente e utente finale, quello della flessibilità e personalizzazione produttiva è ormai un fattore primario e strategico, per chi fa e per chi utilizza le tecnologie dell’Industria 4.0”.

E tutto ciò è reso possibile dalle stesse applicazioni digitali: Internet of things e sensori, intelligenza artificiale e software sempre più sofisticati, Big data e analytics, rendono realizzabile e a portata di mano una produzione industriale sempre meno standardizzata e più specifica e particolare.

Una seconda tendenza provocata e sospinta dall’emergenza del Coronavirus riguarda il sistema e la rete delle catene di fornitura: i vari Lockdown e l’impatto di tutto ciò hanno dato un forte colpo anche alle logiche della globalizzazione più spinta, “produttori di tecnologie e aziende hanno ripiegato e stanno ripiegando su catene di fornitura più corte e più vicine, rispetto al passato”, fa notare il presidente di Festo, “sia per aggirare l’ostacolo di mercati fermi e bloccati dalle restrizioni sanitarie, sia per evitare di importare ciò che serve da luoghi lontanissimi, in questo modo riducendo i costi e i tempi di trasporto”.

Effetti e conseguenze che si sono fatti sentire in molti ambiti e settori economici, e anche in quello dell’automazione industriale: meno globalizzazione delle catene di fornitura, per un ritorno quanto più possibile al ‘locale’ e più vicino possibile.

Un’altra tendenza che ha avuto e continuerà ad avere un forte e ulteriore slancio – accentuata dalla pandemia e anche post-pandemia – è quella della sostenibilità, di cui appunto catene di fornitura più corte sono una delle possibili applicazioni concrete. “Essere più sostenibili non significa solo salvaguardare meglio l’ambiente, il Pianeta, noi stessi e le generazioni future”, sottolinea Jung, ma “significa anche essere più efficienti, e quindi razionalizzare e migliorare i processi aziendali, fare le cose che si facevano prima ma in modo diverso, nuovo e migliore, sprecando meno, e quindi ottimizzando i risultati finali e i costi”.

La crescente consapevolezza dell’importanza della protezione climatica, ma anche i prezzi elevati dell’energia e la crescente pressione sui costi fanno dell’efficienza energetica un obiettivo aziendale fondamentale. Inoltre, la produzione ecologica e a zero emissioni di CO2 sta diventando sempre più un fattore competitivo. “Festo soddisfa le crescenti richieste dei clienti anche con i Festo Energy Saving Services e i prodotti a risparmio energetico”, spiega Jung.

L’anno del Coronavirus anche per Festo non è stato indolore: nell’esercizio 2020, il Gruppo ha dovuto far fronte a un calo del 7,5% del fatturato a causa della pandemia, “ma è riuscito a chiudere con un risultato operativo complessivo superiore all’anno precedente”, sottolinea il presidente, “e dopo un forte primo trimestre 2021, l’azienda si aspetta un buon recupero entro la fine dell’anno”.

Focus su intelligenza artificiale e mobilità elettrica

Per rilanciare attività e risultati, il gruppo Festo punta innanzitutto su intelligenza artificiale, software di nuova generazione, qualità dei prodotti e formazione del personale, e anche molto sul mercato e sul mondo della mobilità elettrica.

“Occorrono competenze hardware abbinate a competenze software e di artificial intelligence”, spiega Ansgar Kriwet, membro del CdA Festo per vendite e commerciale, “per questo sviluppiamo soluzioni e servizi intelligenti, con particolare attenzione alla manutenzione predittiva, alla qualità predittiva e all’energia predittiva. L’intelligenza artificiale è ormai una tecnologia chiave e una competenza chiave per le soluzioni di automazione dei nostri clienti”.

E il gruppo tedesco sta aumentando il fatturato con l’elettromobilità: nel 2020 Festo è riuscita ad aumentare del 40% il fatturato nel segmento ‘macchine e sistemi per la produzione di batterie’. La domanda di automazione per la produzione di celle per batterie e altri componenti per veicoli elettrici è in aumento, e si intravedono grandi opportunità di ulteriore crescita in questo segmento. Alla fiera (digitale) di Hannover vengono presentate innovazioni di prodotto per l’automazione nell’elettromobilità: ad esempio, le valvole Vtug e Vuvg nella versione ‘Battery’, cioè senza rame, zinco e nichel.

Festo LX, la Festo Learning Experience

Dal punto di vista geografico e dei mercati mondiali, poi, in questo periodo e in questa fase l’azienda è molto impegnata e concentrata sull’Indonesia: un Paese che offre interessanti opportunità di sviluppo nel campo dell’automazione industriale. “L’Indonesia vuole diventare una delle dieci economie leader entro il 2030”, fa notare Jung, “il modo per raggiungere questo obiettivo è la trasformazione digitale dell’industria indonesiana. Per questo, Festo è un partner di primo piano del programma governativo ‘Making Indonesia 4.0’, che punta a innovare il Paese asiatico e il suo sistema industriale e produttivo”.

C’è poi il capitolo dedicato a formazione e sviluppo professionale: per questo è stato realizzato un portale online di apprendimento digitale, Festo LX, la Festo Learning Experience, a cui si uniscono i programmi di formazione Festo Didactic, e il sistema Bionic Swift, che può essere utilizzato per impartire conoscenze sui temi della bionica e dello Steam (Science, Technology, Engineering, Arts and Maths), sia nell’ambiente educativo scolastico sia nel settore privato e aziendale.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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