Patuanelli: “Nel decreto aprile 15 miliardi a fondo perduto per le micro imprese”. Ma Industria 4.0 non è più una priorità…

Il ministro Patuanelli ha annunciato che nel prossimo decreto aprile ci saranno diverse misure a fondo perduto per autonomi e imprese. I 55 miliardi di deficit, che si aggiungono ai 25 del Cura Italia, esauriranno le possibilità di manovra a carico delle finanze nazionali. Per ulteriori interventi, tra cui l’annunciato rafforzamento del piano Transizione 4.0, occorrerà quindi attendere il Recovery Fund europeo. Ma la priorità sarà data agli incentivi per il reshoring…

Pubblicato il 28 Apr 2020

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Il Governo scopre le carte sui contenuti del prossimo decreto aprile, che con 55 miliardi di risorse prevederà: la proroga degli ammortizzatori sociali, indennizzi a fondo perduto per autonomi e micro imprese fino a 9 dipendenti, interventi per favorire la ricapitalizzazione delle PMI, ecobonus e sisma bonus al 100%, interventi su affitti e bollette per le utenze commerciali, il rafforzamento del fondo di garanzia per gli interventi a supporto della liquidità, il reddito di emergenza, il rinvio di sugar e plastic tax e il pagamento dei debiti della PA per 12 miliardi di euro, come aveva richiesto il presidente designato dei Confindustria Carlo Bonomi.

Di alcune di queste misure ha parlato il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli nella trasmissione Quarta Repubblica andata in onda lunedì sera su Rete 4 e in un’intervista apparsa martedì 28 sul Sole 24 Ore. Il ministro ha anche spiegato che, dopo i due maxi interventi da 80 miliardi – 25 del Cura Italia di marzo e 55 del decreto aprile – occorrerà aspettare l’operatività dei fondi europei per pensare alle altre misure, tra cui la priorità sarà data agli incentivi per il rientro in patria delle produzioni delocalizzate (reshoring) e non al potenziamento del piano Industria 4.0 – Transizione 4.0 di cui lo stesso ministro aveva parlato lo scorso 3 marzo.

Gli indennizzi a fondo perduto

Tra i 5 e i 7 miliardi serviranno per rinnovare il bonus a fondo perduto per gli autonomi, tra i quali rientrano anche artigiani, commercianti e ditte individuali che esercitano attività di impresa, che passerà dai 600 euro di marzo a 800 euro di aprile. Ci sarà anche una terza mensilità di importo ancora imprecisato per maggio.

A queste risorse si aggiungeranno altri 8 miliardi – stando a quanto riporta il Sole 24 Ore – che saranno distribuiti come contributi sempre a fondo perduto (circa 5.000 euro in media per 1.600 micro imprese fino a 9 dipendenti). Nell’intervista a Quarta Repubblica il ministro ha in realtà parlato di circa 10 miliardi di risorse a fondo perduto per le micro imprese.

Gli interventi per la ricapitalizzazione saranno invece rivolti alle PMI fino a 249 dipendenti. Lo stato raddoppierà il capitale messo dall’imprenditore acquisendo una partecipazione che poi lascerà, dopo sei anni, senza richiedere la quota di capitale immesso. L’intervento costerà altri 5 miliardi.

Sarà infine rafforzato il Fondo Centrale di Garanzia con ulteriori 4 miliardi per sostenere le politiche di supporto alla liquidità delle imprese varate con il Decreto Liquidità.

Ecobonus e sismabonus

Per la ripresa il Governo punterà sul settore edile “come nel dopoguerra”, ha detto Patuanelli. Gli incentivi partiranno già con il decreto aprile con il rafforzamento di ecobonus e sismabonus che passeranno al 100%, “che diventa 120% se consideriamo il meccanismo dello sconto in fattura con la cessione dell’intero beneficio fiscale da chi ordina i lavori all’impresa che li esegue”, spiega Patuanelli.

Questa misura, che inizierà a pesare sulle casse dello Stato nel 2021, “peserebbe per il primo anno per circa 2 miliardi”.

Affitti e bollette

Sono attesi interventi, nel decreto aprile, anche per rendere meno gravoso il carico di affitti e bollette per le attività commerciali. Per queste ultime ci sarà un intervento da 600 milioni sulle utenze non domestiche con potenza superiore a 3 kW per i mesi di maggio, giugno e luglio.

Lo sconto consisterà nell’equiparare questi contatori a quelli delle utenze domestiche da 3 kilowatt, abbattendo così gli oneri fissi. “Chi è rimasto chiuso in questi tre mesi riceverà una bolletta quasi pari a zero”, ha detto il ministro.

Per gli affitti l’idea è di allargare l’attuale credito d’imposta del 60% previsto dal Cura Italia per le sole categorie C/1 anche alle altre categorie catastali.

Industria 4.0? Non è più tra le priorità

Lo scorso 3 marzo, quando l’incendio del Coronavirus era già divampato, ma non si prevedeva ancora l’impatto devastante delle fiamme sull’economia, Patuanelli aveva parlato dell’idea di rafforzare il piano Transizione 4.0 (ex Industria 4.0 – Impresa 4.0) per rilanciare gli investimenti privati, immaginando un aumento delle aliquote e delle soglie. Un lavoro che nel frattempo è proseguito insieme a Confindustria (ne avevamo parlato con Andrea Bianchi qui), ma che adesso sembra non essere più una priorità.

Rispondendo a una domanda del Sole 24 Ore sui futuri interventi a sostegno di reshoring, Transizione 4.0 e incentivi per l’auto, Patuanelli ha detto che, con l’extra deficit di 80 miliardi cumulato tra i decreti di marzo e aprile, non c’è più spazio di manovra lavorando sulle leve di intervento nazionali. “Per i prossimi passi – ha detto – molto è legato all’effettiva disponibilità del Recovery Fund europeo: quando si concretizzerà potremo rilanciare quegli interventi, a partire dagli sgravi sul costo del lavoro per il rientro delle imprese che hanno delocalizzato”.

La priorità andrà quindi alle politiche per il reshoring e non al rilancio degli investimenti privati.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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