Partenariati per l’innovazione regionale: le regioni, province e città italiane selezionate dalla Commissione europea

La Commissione ha annunciato i territori che faranno parte del progetto pilota dei partenariati per l’innovazione regionale, un’iniziativa europea sviluppata in collaborazione con il Comitato delle regioni per integrare le iniziative regionali, nazionali e comunitarie in materie di innovazione e ridurre il divario tra gli Stati membri. Per l’Italia partecipano Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Abruzzo, oltre alle Province Autonome di Bolzano e Trento e la città di Bologna.

Pubblicato il 17 Mag 2022

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Ci sono anche sette regioni, due province e un comune italiano tra gli enti selezionati dalla Commissione europea nell’ambito del progetto pilota dei partenariati per l’innovazione regionale, un’iniziativa europea sviluppata in collaborazione con il Comitato delle regioni.

Obiettivo del progetto è quello di migliorare, connettere e integrare gli ecosistemi innovativi europei, collegando le strategie locali alle iniziative a livello dell’UE.

Per il nostro Paese partecipano:

  • Toscana, Veneto e Abruzzo, attraverso progetti rivolti a singole regioni
  • Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, con progetti che coinvolgono più regioni
  • Le Province autonome di Bolzano e Trento, sempre con progetti multi regionali
  • la città di Bologna

Compito dei partecipanti al progetto pilota è quello di condividere buone pratiche, oltre a sviluppare e sperimentare congiuntamente strumenti per mobilitare molteplici fonti di finanziamento e iniziative politiche, nonché per collegare i programmi regionali e nazionali alle iniziative dell’UE ai fini della trasformazione verde e digitale.

I partecipanti al progetto pilota potranno approfondire i nuovi partenariati per l’innovazione regionale basandosi sul “Partnership for Regional Innovation Playbook”, un documento di orientamento iniziale pubblicato dal Centro comune di ricerca.

Il manuale propone un’ampia gamma di strumenti e meccanismi di governance volti a migliorare il coordinamento delle politiche di innovazione regionali, nazionali e dell’UE, al fine di attuare le transizioni verde e digitale dell’Europa e affrontare il divario in materia di innovazione tra gli Stati membri.

Un elemento centrale dell’approccio proposto è l’istituzione di missioni locali per coordinare le azioni secondo una logica direzionale coerente, che consenta di esplorare combinazioni politiche di ampia portata finalizzate all’innovazione a livello di sistema.

Per tutta la durata dell’azione pilota, i partecipanti sperimenteranno tali strumenti strategici, e nel contempo elaboreranno insieme orientamenti operativi. Il manuale e l’azione pilota promuoveranno inoltre le buone pratiche, agevoleranno l’apprendimento attraverso la sperimentazione e sosterranno le pubbliche amministrazioni e tutto l’ecosistema in senso lato. L’azione pilota non inciderà sull’attuale processo di programmazione dei fondi 2021-2027.

I partenariati si inseriscono nell’ambito della futura Agenda Europea per l’Innovazione, un’agenda generale dell’innovazione che consentirà all’Unione europea di efficientare l’implementazione e massimizzare l’impatto dei progetti di innovazione sugli obiettivi strategici. Il documento, che la Commissione ha reso disponibile per una consultazione pubblica (che si è conclusa il 10 maggio) dovrebbe essere adottato entro l’estate.

I partecipanti selezionati per questa fase del progetto pilota – tramite una “call for interest” del Comitato delle Regioni, che si è chiusa lo scorso 25 aprile – rappresentano in tutto 23 Stati membri.

L’invito ha infatti attirato un ampio numero di rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione dell’UE, tra cui Stati membri, come la Slovacchia, che partecipano a livello nazionale, nonché numerose regioni dell’UE, quali l’Andalusia, le Azzorre, l’Alta Francia, l’Ostrobotnia, la Precarpazia, l’Egeo settentrionale, l’Emilia Romagna e molte altre.

L’invito ha inoltre innescato un processo di collaborazione e di creazione di reti dal basso verso l’alto, che ha già riunito molti partecipanti nell’ambito di reti multiregionali, quali la regione del Mar Baltico, lo strumento per le bioregioni e il consorzio delle città 4.0 (Lovanio, Bologna, Turku) allargato anche alle città di Eindhoven (NL), Espoo (FI) e Cluj-Napoca (RO).

“Per conseguire l’obiettivo della transizione verde e digitale occorre promuovere l’innovazione e i contatti reciproci in ogni regione e in ogni paese. I partenariati ci consentono di creare ponti per facilitare le sinergie tra investimenti e soluzioni innovative. Attendo con interesse di scoprire le idee e le soluzioni innovative che nasceranno dai partenariati”, commenta Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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