È online la versione aggiornata del portale incentivi.gov.it, il motore di ricerca gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Direzione generale per gli incentivi alle imprese e realizzato con il supporto tecnico di Invitalia, che ha l’obiettivo di far conoscere i bandi, gli avvisi e gli altri strumenti di agevolazione attivati in tutta Italia agli aspiranti imprenditori, alle imprese nuove e a quelle già attive, ai liberi professionisti, agli enti e alle istituzioni.
Il portale, finanziato con risorse comunitarie dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, rappresenta lo strumento a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere e far conoscere le proprie agevolazioni, in linea con le previsioni della “delega incentivi” (legge 27 ottobre 2023, n. 160) che prevede che la pubblicità legale degli interventi di incentivazione sia assicurata dalla pubblicazione nei siti internet istituzionali delle amministrazioni competenti e sulla piattaforma “incentivi.gov.it”.
Portale incentivi.gov.it, le novità della nuova versione (e le prime criticità)
Le principali novità del sito, rispetto alla versione pubblicata il 2 giugno del 2022, oltre alla nuova veste grafica, risiedono nel potenziamento degli strumenti di ricerca dell’incentivo più adatto alle proprie esigenze, attraverso l’implementazione di Ivi, un assistente digitale che utilizza l’intelligenza artificiale e nella possibilità di inserire le agevolazioni di proprio interesse nella categoria “preferiti”, visualizzarle in un’agenda, confrontarle e ricevere dei suggerimenti sulla base delle ricerche effettuate.
Negli ultimi mesi l’AI ci ha sorpreso per la capacità dei modelli generativi di personalizzare l’output in base all’input e per la capacità di queste tecnologie di raggiungere risultati di senso e creatività prima inimmaginabili. In un tale contesto, la “neonata” Ivi appare una novità piuttosto deludente. Basta infatti provare ad utilizzare l’assistente virtuale del sito – che, ricordiamo, dovrebbe guidare l’utente – per capire che questo strumento potrebbe non raggiungere i risultati sperati: indipendentemente dalla domanda che si pone – sia essa “spiegami le aliquote del Piano Transizione 4.0” che “come PMI quali sono gli incentivi se voglio comprare un robot?” –, l’assistente trascina l’utente in un percorso di domande pre-stabilito. Dai nostri primi test dello strumento, infatti, indipendentemente dalla domanda posta, l’assistente virtuale chiederà la categoria di cui si fa parte (impresa esistente, in formazione, privato cittadino, ecc.), il sesso e l’età anagrafica, la Regione di interesse, a che tipo di incentivi si è interessati e molto molto altro.
Un percorso che al momento si dimostra poco efficace e che potrebbe arrivare a scoraggiare l’utente, soprattutto se quest’ultimo non ha idea di quali strumenti potrebbero essere di sui interesse.
Va inoltre sottolineato che seppure è vero che sesso ed età anagrafica sono fattori discriminanti per l’accesso ad alcune agevolazioni piuttosto che altre, si tratta comunque di dati sensibili e dal punto di vista di un utente colpisce l’assenza di un banner per la cookie policy e di un’adeguata informativa all’interno della chat su come questi dati verranno trattati e/o salvati.