Nuova Sabatini, esauriti i fondi e sportello chiuso

Il Ministero dello Sviluppo economico ha disposto la chiusura dello sportello dedicato alla presentazione delle domande di accesso ai contributi della Nuova Sabatini a partire dal 2 giugno 2021, per mancanza di fondi. La misura, nata nel 2013 e modificata più volte negli anni, era dedicata a agevolare gli investimenti in beni strumentali e in tecnologie 4.0 delle micro, piccole e medie imprese.

Pubblicato il 02 Giu 2021

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Ha chiuso i battenti per esaurimento delle risorse, nel giorno del 75° anniversario della nascita della Repubblica italiana, lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi della Nuova Sabatini.

L’incentivo – introdotto con il decreto legge 69/2013 e successivamente modificato a più riprese – nasce con l’obiettivo di rimborsare alle micro, piccole e medie imprese una parte dei costi del finanziamento per acquistare beni strumentali.

La misura prevede, a fronte della concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti, l’erogazione di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti nelle tecnologie “industria 4.0”.

Soltanto pochi giorni fa Assilea (Associazione italiana leasing) e Ucimu– Sistemi per Produrre (l’associazione di produttori delle macchine utensili) avevano lanciato l’allarme, avvertendo che i fondi a disposizione per le agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini erano in esaurimento e che senza interventi lo sportello dedicato avrebbe presto chiuso.

E così è stato. Il Mise ha infatti emanato nella giornata del 1° giugno un decreto direttoriale con il quale dispone, a partire dal 2 giugno 2021, la chiusura dello sportello. A partire da questa data, dunque, le domande di agevolazioni presentate dalle imprese sono considerate irricevibili.

Il decreto dispone, inoltre, che qualora entro i 60 giorni successivi alla data di chiusura dello sportello si rendano disponibili ulteriori risorse – derivanti dalla riduzione dei finanziamenti deliberati dalle banche rispetto agli importi prenotati, ovvero da eventuali rinunce da parte delle imprese beneficiarie –, le stesse possono essere utilizzate esclusivamente per incrementare l’importo della prenotazione disposta in misura parziale e, successivamente, per soddisfare eventuali altre richieste di prenotazione risultanti prive di copertura, nel rispetto dell’ordine di presentazione delle stesse all’interno della medesima trasmissione mensile.

Le domande di prenotazione del contributo effettuate dalle imprese prima della data di entrata in vigore del decreto, potranno comunque essere trasmesse al Ministero entro lunedì 7 giugno 2021, acquisendo priorità in caso di eventuale riapertura dello sportello.

Le domande presentate alle banche o intermediari in data antecedente al 2 giugno e non incluse in una richiesta di prenotazione delle risorse inviata dalle medesime banche o intermediari finanziari al Mise, in cambio, potranno essere ripresentate in caso di eventuale riapertura dello sportello, che potrebbe avvenire a breve (come precisa lo stesso Ministero dello sviluppo economico), qualora si trovassero ulteriori fondi.

La misura, che negli anni è stata più volte modificata e rivista, era stata rifinanziata con l’ultima legge di bilancio. In quel contesto aveva subito un’ulteriore modifica, volta proprio a semplificare l’accesso ai contributi da parte delle imprese, stabilendo l’erogazione del beneficio in un’unica rata (e non più cinque come avveniva in precedenza) anche per i finanziamenti di importo superiore ai 200.000 euro.

Con il nuovo anno, tuttavia, nessuno si è curato di rifinanziare ulteriormente una misura senza considerare che, con la ripresa degli investimenti, le risorse non sarebbero bastate. Ora la chiusura dello sportello crea un ulteriore ostacolo ai programmi di investimento delle imprese di cui, ora più che mai, c’è un serio bisogno.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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