Dopo il via libera della Commissione Europea alla proposta di modifica avanzata dal governo, il PNRR italiano comprende ora 66 riforme, sette in più rispetto al piano originario, e 150 investimenti per un totale di 194,4 miliardi di euro.
Tra le modifiche più rilevanti per le imprese vi è la definizione del Piano Transizione 5.0 che, grazie alle risorse a valere sul piano RePowerEU, mette a disposizione un totale di 6,3 miliardi di euro (compreso il pacchetto destinato a incentivare le misure di autoconsumo energetico). Il Piano Transizione 5.0 sarà destinato a incentivare la transizione energetica dei processi produttivi verso un modello di produzione efficiente dal punto di vista energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili attraverso uno schema di credito d’imposta.
Oltre a questo strumento, il testo approvato dalla Commissione contiene una rimodulazione delle misure contenenti nel PNRR originario – con l’eliminazione degli interventi giudicati “irrealizzabili” e il reindirizzamento delle risorse relative verso altri strumenti – oltre che il capitolo dedicato al REPowerEU.
REPowerEU, ricordiamo, è la strategia lanciata dall’UE dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, per svincolare l’Unione dalla dipendenza dal gas russo e accelerare la transizione energetica.
La proposta di revisione era stata avanzata dal Governo italiano lo scorso 27 luglio. Vediamo quindi quali sono le altre modifiche apportate al PNRR italiano.
Indice degli argomenti
Il capitolo dedicato al REPowerEU
Il capitolo REPowerEU dell’Italia è costituito da cinque nuove riforme, cinque investimenti scalari basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti per raggiungere gli obiettivi di REPowerEU di rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030.
Queste misure si concentrano sul rafforzamento delle reti di trasmissione e distribuzione dell’elettricità, sulla sicurezza energetica e sull’accelerazione della produzione di energia rinnovabile.
Sono previste anche misure per ridurre la domanda di energia, aumentare l’efficienza energetica, creare e rafforzare le competenze necessarie per la transizione verde e promuovere il trasporto sostenibile.
Le modifiche al PNRR
Il PNRR italiano comprende ora 145 misure, nuove o modificate, incluso quelle che ricadono all’interno del capitolo sul REPowerEU. Queste misure mirano a rafforzare le riforme chiave in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza.
Inoltre, sono previsti una serie di investimenti (nuovi o potenziati) che mirano a promuovere la competitività e la resilienza dell’Italia, nonché a promuovere la transizione verde e digitale e che riguardano settori come le energie rinnovabili, le filiere verdi e le ferrovie.
Le modifiche sono state proposte dal Governo italiano sulla base di:
- circostanze oggettive che ostacolano la realizzazione di alcuni investimenti come originariamente previsto, tra cui l’elevata inflazione registrata nel 2022 e nel 2023, le interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e la disponibilità di alternative migliori per realizzare le ambizioni originarie di alcuni investimenti
- la revisione al rialzo dell’assegnazione massima di sovvenzioni del RRF (dispositivo per la ripresa e la resilienza), da 68,9 miliardi di euro a 69 miliardi di euro, a seguito dell’aggiornamento del giugno 2022 della chiave di assegnazione delle sovvenzioni del RRF, che riflette i risultati economici dell’Italia nel 2020 e 2021 relativamente peggiori di quelli inizialmente previsti.
Più fondi per la transizione green
Rispetto al testo originale il PNRR modificato aumenta le risorse destinate a misure che accelerano la transizione green (che passano dal 37,5% al 39,5%).
Le riforme accelereranno la diffusione delle energie rinnovabili attraverso procedure di autorizzazione più snelle, ridurranno i sussidi dannosi per l’ambiente, faciliteranno la produzione di bio-metano e intensificheranno la fornitura e l’adozione delle competenze necessarie per la transizione verde.
Queste riforme sono integrate da una serie di investimenti nuovi o potenziati orientati ad aumentare l’efficienza, l’affidabilità e la sicurezza della rete elettrica, a incrementare la produzione di idrogeno e a rafforzare la flotta di treni e autobus a emissioni zero.
Focus su digitalizzazione e competenze
Accelerazione anche sul fronte della digitalizzazione (seppur le risorse siano leggermente diminuite rispetto al piano originario), grazie a una serie di nuovi investimenti che favoriscono lo sviluppo di tecnologie avanzate, sostengono le start-up e investono in ricerca e sviluppo.
Il piano rivisto dedica il 25,6% della sua allocazione totale al sostegno della transizione digitale del Paese rispetto al 25,1% del piano originale. Le misure inserite nel piano revisionato sono strumentali al raggiungimento di obiettivi ambiziosi sul fronte della connettività, della digitalizzazione della pubblica amministrazione e delle imprese. Sono mirate, inoltre, a promuovere lo sviluppo di competenze e tecnologie digitali.
Il piano comprende misure volte a rafforzare la resilienza del settore sanitario, a incrementare l’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, a sostenere il sistema educativo e a ridurre le disparità regionali.
Il parere favorevole della Commissione è quindi giunto perché si è ritenuto che le diverse misure del piano modificato dell’Italia dovrebbero contribuire a migliorare la competitività e la resilienza dell’economia italiana.
Il Consiglio avrà ora, di norma, quattro settimane per approvare la valutazione della Commissione. L’approvazione del Consiglio consentirà all’Italia di ricevere 0,5 miliardi di euro come prefinanziamento dei fondi REPowerEU.
Nell’ambito del RRF, l’Italia ha finora ricevuto 85,4 miliardi di euro: 24,9 miliardi di euro di prefinanziamento e 60,5 miliardi di euro erogati in totale per i primi tre pagamenti.