Nel nuovo DPCM le regole da rispettare in Italia fino al 31 luglio

Il nuovo DPCM del 14 luglio firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte proroga al prossimo 31 luglio 2020 le regole già esistenti nel nostro Paese. Tra le novità si vieta l’accesso e il transito in Italia alle persone che provengono o hanno transitato da 13 Paesi e si rimodulano le regole per chi viaggia in aereo o in treno. Nell’articolo il testo ufficiale e tutto quello che c’è da sapere sulle restrizioni legate all’emergenza Covid-19 in Italia

Pubblicato il 14 Lug 2020

DPCM


Il nuovo DPCM firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 luglio proroga al prossimo 31 luglio 2020 le regole già esistenti nel nostro Paese.

Con qualche modifica: si vieta l’accesso e il transito in Italia alle persone che provengono o hanno transitato da 13 Paesi nei 14 giorni precedenti all’ingresso (la misura adottata dal Ministro della Salute Roberto Speranza scadeva proprio oggi). I Paesi sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana.

L’altra novità del DPCM 14 luglio è rappresentata da un nuovo allegato tecnico (lo trovate in fondo all’articolo), che disciplina le singole modalità di trasporto nel nostro Paese. Ad esempio, per quanto riguarda i viaggi in aereo, salta l’obbligo di non utilizzare le cappelliere introdotto dall’Enac a fine giugno. Salvo indicazioni diverse dalle compagnie, si potrà riporre i bagagli a mano negli scompartimenti, mentre gli indumenti personali (se riposti nelle stesse cappelliere) dovranno essere conservati in contenitori monouso forniti dal personale.

Nel trasporto pubblico locale e sui treni si potrà non rispettare la distanza di un metro se si privilegia l’allineamento verticale dei passeggeri. I sedili potranno essere occupati senza alternanza in senso verticale (ma non devono essere posizionati “faccia a faccia”, a meno che non vi sia la distanza di un metro o che le persone poste di fronte non siano conviventi).

Per quanto riguarda invece discoteche al chiuso, sagre, fiere ed eventi “che implicano assembramenti in spazi chiusi o all’aperto”, la norma valida a livello nazionale è sempre quella che ne prescrive la sospensione. Regole diverse comunque possono essere disposte dalle singole regioni.

Sono invece sospesi su tutto il territorio nazionale congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali che coinvolgano personale sanitario o incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità.

Per il resto, come si diceva, rimangono i limiti imposti già dall’ultimo DPCM: l’obbligo di rimanere a casa e di contattare il proprio medico curante per chi ha una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi, l’utilizzo della mascherina negli spazi chiusi aperti al pubblico (bar, negozi, palestre, cinema, mezzi di trasporto ecc.) e in “tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”: unici esenti i bambini con meno di 6 anni e i soggetti disabili che non possono usarle, accompagnatori compresi. La regola generale è sempre mantenere un metro di distanza tra le persone e la continua igiene delle mani.

Rimane il divieto di assembramento e l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro nei parchi, ville e giardini pubblici. Per l’attività sportiva la distanza da rispettare è di due metri. Per quanto riguarda lo sport di contatto, si ricorda che è già stato consentito dal 25 giugno scorso (ma sul punto rimane la possibilità per le regioni di fissare altre restrizioni: la Lombardia ad esempio lo ha reso possibile solo dallo scorso 11 luglio).

Anche le manifestazioni pubbliche restano limitate solo allo svolgimento “in forma statica”, col rispetto delle distanze sociali.

Per le attività commerciali al dettaglio col nuovo DPCM 14 luglio rimangono le condizioni già vigenti: dalla distanza di sicurezza di 1 metro al dilazionamento degli ingressi. In sostanza, salvo disposizioni diverse nelle singole regioni, bisognerà continuare a rispettare i protocolli dedicati e stabiliti dalla Conferenza delle Regioni (contengono ad esempio le regole per musei, piscine, ristoranti, hotel, stabilimenti balneari, discoteche, sale giochi ecc.), che sono disponibili e scaricabili in PDF in fondo all’articolo.

Stesso discorso vale per le attività produttive: si dovrà continuare a rispettare il Protocollo condiviso per la sicurezza sui luoghi di lavoro firmato lo scorso 24 aprile 2020 tra il Governo e le parti sociali.

Di seguito è possibile consultare e scaricare in PDF il testo del DPCM del 14 luglio contenente le linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative fissate dalla Conferenza delle Regioni e valide fino al 31 luglio 2020.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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