Nasce la polizza sanitaria integrativa per i pensonati dell’industria metalmeccanica

Il Fondo Mètasalute e la Compagnia Assicurativa Generali hanno sottoscritto una convenzione assicurativa che permetterà ai pensionati del settore metalmeccanico e dell’installazione impianti di accedere nell’anno 2023 ad una polizza sanitaria integrativa. La polizza, a cui si aderisce su base volontaria, permetterà a molti pensionati metalmeccanici di essere supportati nella tutela delle proprie necessità sanitarie.

Pubblicato il 08 Feb 2023

produzione industriale

Il Fondo Mètasalute e la Compagnia Assicurativa Generali hanno sottoscritto una convenzione assicurativa che permetterà ai pensionati del settore metalmeccanico e dell’installazione impianti di accedere nell’anno 2023 ad una polizza sanitaria integrativa.

La Fim Cisl, in qualità di Parte Istitutiva del Fondo, insieme al resto delle organizzazioni sindacali e datoriali firmatarie del CCNL metalmeccanica Industria, ha contribuito alla definizione di questa importante convenzione.

La sottoscrizione della polizza sanitaria integrativa, che avviene su base volontaria, permetterà a moltissimi pensionati metalmeccanici che aderiranno di essere supportati nella tutela delle proprie necessità sanitarie.

“È un accordo innovativo che da attenzione alla cura sanitaria di pensionati del settore metalmeccanico rappresentati dalla categoria prima della pensione. Le tutele riconosciute con la contrattazione collettiva e con l’adesione associativa, trovano oggi continuità anche nella dimensione post lavorativa”, commenta Giovanna Petrasso, Segretaria nazionale Fim Cisl.

Per la Fim Cisl, spiega Petrasso, resta prioritaria la rivendicazione di risorse pubbliche destinate alla salvaguardia della cura e assistenza sanitaria, pur constatando che i costi per la cura continuano ad aumentare.

Nello specifico, si registra un aumento del 4% per la spesa pubblica rispetto al 2020 (128 miliardi nel 2021) e un aumento di 10 miliardi negli ultimi cinque anni per le spese sostenute privatamente (37 miliardi nel 2021).

“Contestualmente, persistono i tagli dei governi rispetto al fabbisogno economico del sistema sanitario pubblico. I costi di cura out of pocket sono internamente sostenuti dai cittadini e i fondi sanitari integrativi, intervengo soprattutto in questo ambito, sostenendo la spesa dei lavoratori e delle loro famiglie, intercettando il 10% della spesa sanitaria privata”, spiega Petrasso.

“Con questa convenzione abbiamo dato seguito alla previsione del CCNL a dimostrazione che i fondi sanitari negoziali, possono ampliare la propria funzione di tutela e di cura dei lavoratori sia durante la vita lavorativa che pensionistica, sviluppando nuove forme d’integrazione con il sistema sanitario nazionale”, aggiunge.

I prossimi mesi saranno utili per verificare la reale sostenibilità della polizza, al fine di individuare nuovi strumenti di tutela in grado di integrarsi  con il sistema sanitario pubblico, con l’obiettivo di accompagnare anche i lavoratori metalmeccanici in pensione.

Valuta la qualità di questo articolo

C
Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 5