Innovazione green

Nasce il nuovo Osservatorio Digital & Sustainable per capire vantaggi e rischi tra digitale e sostenibilità

Il nuovo Osservatorio Digital & Sustainable del Politecnico di Milano nasce con l’obiettivo di creare e diffondere conoscenza sulla stretta relazione che unisce innovazione tecnologica e futuro sostenibile, coinvolgendo imprese, startup e specialisti di entrambi i settori

Pubblicato il 17 Apr 2024

Concetto di Tecnologia green e di sviluppo sostenibile


Trasformazione digitale e sviluppo sostenibile non solo si intrecciano in modo stretto, ma si influenzano reciprocamente, generando impatti importanti a diversi livelli, dall’individuo alle imprese, all’intero Sistema Paese.

Le tecnologie digitali sono una grandissima opportunità per lo sviluppo sostenibile della società e del Pianeta, ma, se non sono ben gestite, aumentano i rischi di un loro uso improprio e dannoso. Quindi è essenziale, da parte di tutti, e in primis da parte dei protagonisti del mondo dell’economia e dell’innovazione, conoscere bene opportunità, pericoli e tendenze.

Il nuovo Osservatorio Digital & Sustainable del Politecnico di Milano, alla sua prima edizione, ha quindi proprio “l’obiettivo di creare e diffondere conoscenza in merito alla relazione bidirezionale tra innovazione digitale e sostenibilità, ambientale, sociale, di governance”, sottolinea Alessandro Perego, vice rettore allo Sviluppo sostenibile e impatto del Politecnico milanese e responsabile scientifico del nuovo Osservatorio.

Un percorso verso un futuro digitale e sostenibile

In occasione dell’evento di lancio, che si è svolto sia in presenza presso la sede del PoliMi in zona Bovisa sia in collegamento streaming online, è stato presentato il percorso che porterà alla presentazione – nel febbraio del prossimo anno –, del primo report sul tema, attraverso anche una serie di tappe e incontri che coinvolgeranno aziende, startup e specialisti di entrambi i settori.

Che si parta dall’ambiente, dalla società o dall’economia, è evidente – ormai – come tutti questi elementi siano tra loro profondamente collegati, interconnessi e interdipendenti. Ma resta ancora molto da fare “in termini di conoscenza, aggiornamento e consapevolezza”, rimarcano al Politecnico milanese.

Bilanciare al meglio le risorse, economiche, ambientali e sociali

La costruzione di un futuro sostenibile “passa quindi dalla capacità di bilanciare al meglio le risorse, economiche, ambientali e sociali”, rileva Stefano Rebattoni, vice presidente di Assolombarda con delega a Transizione digitale e Innovazione tecnologica, “per costruire un modello di sviluppo che metta al centro l’essere umano nel rispetto di sé stesso e dell’ambiente nel quale vive e che lascerà ai posteri”. In questo contesto, “forse più complesso che non complicato, la tecnologia – e oggi, in particolare, la tecnologia digitale – riveste un ruolo fondamentale”.

Molte aziende e molti uomini d’azienda lo hanno già capito, ma passare dalle intenzioni ai fatti non è sempre né semplice né immediato. Soprattutto se occorrono investimenti rilevanti.

Fonte: Osservatorio Digital & Sustainable
In pratica, se si considera che quello della sostenibilità è un tema che va affrontato con una logica di sistema, ecco allora che gli strumenti migliori dei quali disponiamo sono proprio rappresentati dalla tecnologia, e dalla tecnologia digitale in particolare. Per questo diventa sempre più importante ragionare in termini di sostenibilità digitale.

Tecnologia e digitale cambiano il modo di fare le cose

Tecnologia e digitale “ci aiutano nella ridefinizione del modo in cui si fanno le cose”, fa notare Rebattoni, “gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione ci permettono di leggere meglio i fenomeni, interpretarli con maggiore chiarezza, intervenire con più efficacia. La tecnologia, in sostanza, può aiutarci a gestire meglio ciò che facciamo. E meglio vuol dire in maniera più sostenibile”.

Questa consapevolezza sta crescendo all’interno del mondo produttivo e manifatturiero, e anche in questo caso come in molti altri il ruolo di traino e locomotiva è svolto innanzitutto dalle aziende e realtà più grandi e strutturate, proprio perché possono dedicarci risorse maggiori e più costanti.

“Ma all’interno delle imprese una figura manageriale dedicata specificamente al binomio digitale e sostenibilità è ancora piuttosto rara e resta ancora da consolidare”, spiega Valentina Pontiggia, direttrice dell’Osservatorio Digital & Sustainable.

La tecnologia non è buona o cattiva, dipende dalle regole

Si sa bene che la tecnologia non è buona o cattiva, ma ciò non vuol dire che non produca effetti nell’una o nell’altra direzione. Come per tutte le cose, dipende dall’uso che se ne fa, e il digitale come anche l’intelligenza artificiale non fanno eccezione, anzi.

È fondamentale quindi interrogarsi sugli impatti negativi per minimizzarli, e concentrarsi su quelli positivi per valorizzarli. Le regole da applicare e seguire già non mancano, ma evolvono attraverso un percorso a tappe.

In quest’ottica l’impegno maggiore deve essere nel comprendere come la tecnologia sia funzionale all’uomo, e non il contrario. A tale scopo dobbiamo tentare di orientarne gli sviluppi, perché produca impatti positivi sulla società configurandosi come un vero e proprio strumento di sviluppo sostenibile.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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