Motori Minarelli investe nelle tecnologie per lo smart manufacturing

Le soluzioni di smart manufacturing implementate nella linee di montaggio di Motori Minarelli hanno introdotto una serie di innovazioni di processo che incidono significativamente sulle performance produttive

Pubblicato il 18 Ago 2022

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Un’azienda nata negli anni ’50 che si è saputa sempre rinnovare fino ad arrivare allo Smart Manufacturing: è questo l’identikit di Motori Minarelli. L’azienda di Calderara di Reno, a pochi chilometri dall’aeroporto di Bologna, ha infatti inaugurato nel 2020 una nuova linea di produzione equipaggiata con soluzioni di smart manufacturing basate su tecnologia Bosch Rexroth. E così una realtà creata nel primo dopoguerra si è convertita ai dettami dell’industria 4.0 e alla manifattura intelligente, i cui vantaggi includono anche un’efficace estrazione di valore dai dati.

Smart manufacturing, i perché di una scelta

La stella polare che ha guidato Motori Minarelli e Bosch Rexroth è composta da 3 voci: innovazioni di processo, il benessere fisico degli operatori di linea e una intensa attività di co-engineering che ha coinvolto il cliente e il fornitore.

Le soluzioni di smart manufacturing implementate nella linee di montaggio di Motori Minarelli hanno introdotto una serie di innovazioni di processo che incidono significativamente sulle performance produttive. Le nuove postazioni di lavoro, ispirata alla concezione di condotta guidata, consentono per esempio di monitorare in tempo reale il processo di assemblaggio salvaguardando gli elevati standard qualitativi dell’impianto. Le postazioni smart non solo guidano ogni singola operazione, per avere la conformità del prodotto finale, ma permettono di riconfigurare rapidamente e con semplicità ogni singola unità produttiva.

La linea integra inoltre gli avvitatori Nexo a coppia controllata, usati per esempio anche da Maserati sulla linea della MC20, che controllano ogni singolo serraggio e inviano i dati alla piattaforma Mes. In questo modo si avrà una grande efficienza e tracciabilità della produzione mentre la ‘storicizzazione’ dei dati consentirà di adattare più facilmente la linea per nuove esigenze.

Il benessere fisico è essenziale il comfort degli addetti è da ricercare non soltanto per un punto di vista ‘etico ma anche perché aumenta la qualità della produzione e la mantiene più costante nel tempo.

Minarelli e Bosch Rexroth hanno quindi studiato insieme come inserire nel concept della nuova linea le esigenze dei lavoratori dello stabilimento. L’ergonomia consentita dai componenti e sistemi della Assembly Technology di Bosch Rexroth ha trovato quindi un’applicazione puntuale lungo tutta la linea produttiva. Un’attenzione che ha per esempio condotto alla scelta del sistema di trasporto Rexroth TS2 che promette una riduzione del livello di rumore fino al 40%.

Co-engineering a prova di pandemia

La modularità delle soluzioni adottate e i tool di progettazione, ad esempio l’MT Pro che è molto vicino alle logiche di engineering per i sistemi di assembly, hanno poi favorito un efficace approccio collaborativo che ha abilitato la customizzazione, da parte di Minarelli, della progettazione prodotta da Bosch Rexroth.

Questa attività di co-engineering ha permesso un veloce avanzamento del progetto nonostante la pandemia che ha congelato nel 2020 molte attività per quasi un semestre. Il pallet porta-motori, per esempio, rispetta avanzati principi ergonomici ed è pienamente in linea con le logiche produttive Minarelli: esso è il risultato di un lavoro di gruppo svolto dai tecnici delle due aziende.

Cosa implica una manifattura ‘smart’?

L’automazione in ambito industriale aumenta rapidamente in termini sia quantitativi sia per quel che riguarda la sua complessità e questo richiede la stretta interconnessione delle unità hardware e software. Questa interconnessione è necessaria per raggiungere un approccio sempre più integrato, versatile e agile.

Un’integrazione di questo tipo permette di gestire meglio la complessità dei sistemi produttivi e si può dire che l’automazione all’interno di una fabbrica intelligente permette di applicare le caratteristiche della cibernetica, ovvero avere macchine in grado di “autoregolarsi”. Quindi automazione non è solo meccanizzazione, ma l’integrazione delle macchine in un sistema più ampio di regolazione e controllo che si autobilanci secondo i dettami dell’industria 4.0.

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Nicodemo Angì

Metà etrusco e metà magno-greco, interessato alle onde (sonore, elettriche, luminose e… del mare) e di ingranaggi, motori e circuiti. Da sempre appassionato di auto e moto, nasco con i veicoli “analogici” a carburatore e mi interesso delle automobili connesse, elettriche e digitali.

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