i dati di federmeccanica

Metalmeccanica, anche nel terzo trimestre prosegue la crisi della produzione: -3,9% rispetto al 2023

Nel terzo trimestre del 2024 il settore metalmeccanico italiano ha continuato a mostrare un trend negativo, con una produzione in calo dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’indagine di Federmeccanica rivela un peggioramento del sentiment tra le imprese. Anche le aspettative occupazionali e di liquidità sono negative, mentre l’uso della Cassa Integrazione Guadagni è aumentato del 36,9% rispetto all’anno precedente.

Pubblicato il 12 Dic 2024

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Continua anche nel terzo trimestre del 2024 il trend negativo della metalmeccanica italiana, che registra un calo produttivo dell’1,6% rispetto al secondo trimestre dell’anno, mentre, con riferimento al periodo luglio-settembre 2023, la contrazione è stata del 3,9%.

Una contrazione più marcata rispetto a quella dell’industria, che nel periodo luglio-settembre 2024 ha visto la produzione scendere dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e, nel confronto annuale, la riduzione è stata dell’1,9%.

Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 172° indagine congiunturale di Federmeccanica che restituisce la fotografia di un settore che risente della complessità del contesto internazionale. A pesare è in particolare la caduta della produzione di Autoveicoli e rimorchi con volumi trimestrali in significativa contrazione soprattutto nella prima metà dell’anno.

Le dinamiche produttive sono state disomogenee nei diversi comparti e questo anche perché il settore metalmeccanico è un settore fortemente eterogeneo sia per l’inclusione di una vasta gamma di attività produttive, molto diversificate tra loro, sia per le differenti dimensioni che caratterizzano le imprese metalmeccaniche.

L’andamento della metalmeccanica nei Paesi UE

Nell’Unione europea l’attività metalmeccanica continua ad essere in forte sofferenza: nel periodo gennaio-settembre 2024 la produzione è diminuita del 5,9% rispetto al 2023, evidenziando dinamiche congiunturali in attenuazione nei singoli trimestri.

Nell’ambito dei principali paesi dell’area, la produzione metalmeccanica in Germania nella media di periodo si è ridotta del 7,6% con contrazioni congiunturali in alleggerimento (dal -1,9% del primo trimestre al -1,0% del terzo).

In Francia l’attività produttiva è mediamente diminuita del 3,8% nel confronto con i primi nove mesi del 2023, dopo il crollo del primo trimestre 2024 del 3,3% rispetto al precedente si è man mano ripresa segnando un -0,3% nel terzo. Infine, in Spagna la contrazione tendenziale è stata contenuta e pari a -0,5%, grazie all’alternanza di segno delle moderate oscillazioni registrate dal settore nei singoli trimestri.

Ordini, investimenti, personale e liquidità: peggiorano i giudizi e le aspettative delle imprese

I risultati dell’indagine trimestrale di Federmeccanica sul sentiment delle imprese indicano un peggioramento della situazione nel settore metalmeccanico, senza prospettive di miglioramento significativo nell’ultima parte dell’anno.

Il 41% delle imprese ha segnalato un peggioramento del portafoglio ordini e il 42% si è dichiarato insoddisfatto delle attuali consistenze. Inoltre, il 32% delle imprese prevede una contrazione della produzione totale, in contrasto con il 23% che intende aumentarli, una diminuzione rispetto al 26% della precedente rilevazione.

Anche la percezione della liquidità aziendale è peggiorata, con il 13% delle imprese che la valuta “cattiva o pessima”, rispetto al 7% della precedente indagine. Anche le previsioni occupazionali sono negative, con il 20% delle imprese che prevede una riduzione dei livelli occupazionali nei prossimi sei mesi, rispetto al 14% di fine giugno.

Per quanto concerne gli investimenti, il 33% delle imprese intende aumentare le attività nei prossimi 6-12 mesi, mentre il 48% non prevede nuovi investimenti e il 19% prevede di ridurli.

In aggiunta, i dati INPS indicano un aumento del 36,9% nel ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni nei primi nove mesi del 2024 rispetto al 2023, con un incremento del 74,4% per le ore autorizzate di CIGO e una riduzione del 4,2% per la CIGS.

“Siamo in grandissima difficoltà. La crisi del nostro settore è certificata da dati che purtroppo non lasciano spazio a dubbi. I risultati a consuntivo continuano ad essere molto negativi rispetto sia al trimestre passato sia allo stesso periodo dell’anno precedente. Le prospettive evidenziano un quadro in ulteriore peggioramento su tutta la linea”, commenta Diego Andreis, Vicepresidente di Federmeccanica.

“Sono in atto cambiamenti epocali che possono mutare strutturalmente il modo di fare impresa. Si tratta di una fase di passaggio delicatissima caratterizzata da equilibri molto fragili che possono definitivamente saltare con poco. Invece occorre fare tanto, a partire dalle politiche industriali a livello sia europeo sia nazionale, come è avvenuto negli Stati Uniti e anche in Cina. I fondi vanno aggiunti e non tolti e le risorse devono essere ben utilizzate. È il momento della responsabilità per proteggere un tessuto industriale composto da imprese esposte a forti turbolenze che ne mettono a rischio la tenuta”, aggiunge.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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