Ripartono le attività, la fotografia del rimbalzo (+42,1%) della produzione industriale a maggio

Dopo la forte flessione registrata ad aprile, a maggio si assiste ad una significativa ripresa della produzione industriale. Lo rivela l’Istat. Segno positivo a doppia cifra per tutti i comparti. Il rimbalzo non è però completo: rispetto al 2019 infatti il calo è ancora del 20%

Pubblicato il 10 Lug 2020

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Dopo la forte flessione registrata ad aprile (di cui abbiamo parlato qui), mese caratterizzato dalle chiusure in molti settori produttivi in seguito ai provvedimenti connessi all’emergenza sanitaria, a maggio si assiste ad una significativa ripresa delle attività (come spiegato anche da Confindustria). Lo rivela l’Istat nel report flash sulla produzione industriale di maggio.

Gli effetti dell’emergenza

A maggio 2020 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti del 42,1% rispetto ad aprile. Un dato che naturalmente non compensa ancora il crollo di marzo e aprile. Nella media del periodo marzo-maggio infatti il livello della produzione cala del 29,9% rispetto ai tre mesi precedenti.

Tutti i comparti sono in crescita congiunturale (maggio su aprile), ad eccezione di quello delle industrie alimentari, bevande e tabacco, che registra una leggera flessione. Il livello della produzione, peraltro, risente ancora della situazione generata dall’epidemia di Covid-19: l’indice generale, al netto della stagionalità, presenta una flessione del 20,0% rispetto al mese di gennaio, ultimo periodo precedente l’emergenza sanitaria.

Nel corso della fase di rilevazione dei dati, per il mese di maggio, non vi è stata alcuna riduzione del tasso di risposta delle imprese a causa dell’emergenza sanitaria. Sono state, comunque, messe in atto delle azioni in fase di elaborazione dei dati per gestire in modo adeguato le variazioni eccezionali presenti in questo periodo.

I dati per settore

L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali diffusi in tutti i comparti: aumentano in misura marcata i beni strumentali (+65,8%), i beni intermedi (+48,0%), i beni di consumo (+30,8%) e, con una dinamica meno accentuata cresce l’energia (+3,4%).

Corretto per gli effetti di calendario, a maggio 2020 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 20,3% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 22 di maggio 2019). Forti flessioni tendenziali caratterizzano tutti i principali comparti; il calo è meno pronunciato solo per l’energia (-7,2%), mentre risulta più rilevante per i beni strumentali (-22,8%), i beni intermedi (-22,4%) e quelli di consumo (-18,7%). Tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali. Le più accentuate sono quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto (-37,3%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-34,1%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-24,8%); i cali minori, invece, si osservano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-4,2%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-5,2%).

Elettrotecnica ed Elettronica

A maggio 2020, nel confronto con lo stesso mese del 2019, l’industria Elettrotecnica ed Elettronica – rappresentata da Confindustria ANIE – ha registrato una variazione negativa dei livelli di attività industriale del 17,8% (-21,7% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale), mentre nel confronto congiunturale – a maggio 2020 rispetto ad aprile 2020 – il settore ha evidenziato un incremento della produzione industriale del 65,0%.

Nella media del periodo gennaio-maggio 2020, nel confronto su base annua, l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha mostrato una variazione negativa cumulata della produzione industriale del 19,7% (-20,4% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale).

“A fronte del livello minimo toccato nel mese di aprile, il dato di maggio riflette, con l’incremento registrato nel confronto congiunturale, il graduale allentamento delle misure di lockdown sul settore industriale. Tuttavia, i livelli produttivi nei settori ANIE restano ancora sensibilmente inferiori rispetto al periodo pre-Covid. In quanto questo parziale recupero, legato alla riapertura delle attività, si inserisce in uno scenario macroeconomico caratterizzato da una elevata incertezza” ha dichiarato Giuliano Busetto, Presidente ANIE. “Solo un’azione decisa e coerente sul piano delle politiche industriali che favorisca la ripresa degli investimenti in innovazione – penso in particolare al rafforzamento del Piano Transizione 4.0- può rappresentare il primo ma decisivo passo verso la ripresa”.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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