Calano gli ordini delle macchine tessili nel primo trimestre del 2022: l’indice degli ordini delle macchine tessili, elaborato dall’Ufficio Studi di Acimit – l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Tessili – , segna infatti una diminuzione del 4% rispetto al periodo gennaio-marzo 2021. In valore assoluto l’indice si è attestato a 117 punti (base 2015=100).
Gli ordini hanno registrato una flessione del 22% sul mercato interno, mentre all’estero il calo è stato più contenuto (-2%). In Italia il valore assoluto dell’indice si è fissato a 136 punti. Sui mercati esteri l’indice ha segnato un valore di 114,9 punti.
“Sui mercati esteri si nota un assestamento nella raccolta ordini, mentre sul mercato domestico, dopo il forte recupero avvenuto nel 2021, dobbiamo fare i conti con la negatività che permea la congiuntura italiana”, commenta Alessandro Zucchi, presidente di Acimit.
“Pandemia e conflitto russo-ucraino hanno accentuato il clima di incertezza per tutti gli operatori della filiera tessile. Le criticità già presenti l’anno passato (quali il forte rincaro dei prezzi delle materie prime e la loro scarsa disponibilità, l’aumento dei costi di trasporto) oggi si sono accentuate”, aggiunge.
Il protrarsi del conflitto in Ucraina e il succedersi dei lockdown dovuti alla pandemia nel principale mercato per i costruttori di macchine tessili, vale a dire la Cina, minano la fiducia delle aziende italiane del settore.
Per questo, secondo Zucchi, il 2022 sarà un anno di transizione per il settore, in attesa che sullo scenario economico internazionale ritorni il sereno. Nel frattempo, Acimit è impegnata a lavorare per rafforzare il posizionamento internazionale dell’industria meccanotessile italiana, attraverso le iniziative promozionali realizzate in collaborazione con MAECI e ICE Agenzia.
Ultima di queste iniziative è stata l’apertura, avvenuta a fine aprile, di un centro italiano di formazione tecnologica per le macchine tessili in Mongolia, Paese tra i principali produttori di pelo di cashmere.
“Con l’avvio dell’operatività del centro di formazione, il nostro settore pone le basi per ulteriori opportunità di business in un mercato emergente. Sono sicuro che l’iniziativa potrà avere un ritorno di immagine non solo sulle singole aziende italiane che partecipano fornendo i macchinari, ma sull’intero meccanotessile italiano”, conclude Zucchi.