Macchine tessili, l’aumento degli ordini nel quarto trimestre del 2021(+43%) porta il settore sui livelli pre-Covid

Secondo i dati diffusi da Acimot, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel quarto trimestre del 2021 gli ordini sono aumentati del 43%. Una crescita frutto di una dinamica positiva della domanda, che ha interessato sia il mercato estero che quello interno (dove la domanda è stata spinta dagli incentivi 4.0). Dopo un 2020 da dimenticare, il 2021 ha visto il settore tornare sui livelli pre-Covid, ma pesano le incertezze legate alla difficoltà di reperimento delle materie prime e al caro energia.

Pubblicato il 01 Feb 2022

macchine tessili dati quarto trimestre 2021

Il settore delle macchine tessili ha chiuso l’anno registrando un deciso aumento degli ordini: secondo i dati elaborati da Acimit, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nel quarto trimestre del 2021 gli ordini per le macchine tessili sono aumentati del 43% rispetto al medesimo periodo del 2020.

In valore assoluto, l’indice si è attestato a 127,9 punti (base 2015=100). La crescita ha riguardato sia il mercato italiano che quello estero.

In particolare, l’incremento per gli ordini interni è stato dell’83% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2020 e il suo valore assoluto pari a 234,6. Gli ordinativi raccolti all’estero, invece, sono cresciuti del 36%, per un valore assoluto dell’indice pari a 116,4.

Su base annua, l’indice degli ordini segna un incremento del 95% e un valore assoluto di 128 punti. L’aumento degli ordinativi all’estero è stato del 79%, mentre la raccolta ordini in Italia è risultata pari al 204% in più rispetto a quanto osservato nel 2020.

Dopo un 2020 da dimenticare – con l’indice che degli ordini che ha registrato una flessione del 26% – il 2021 ha visto una ripresa che lo stesso Presidente Acimit, Alessandro Zucchi, definisce “inaspettata”.

Il rimbalzo registrato già ad inizio anno – con il primo semestre del 2021 che ha visto l’indice aumentare del 122% rispetto allo stesso periodo del 2020 – e proseguito nel secondo trimestre (+214%), ha portato il settore a tornare sui livelli pre-pandemia.

“Siamo di fronte ad una ripresa del settore che non ci attendavamo. L’attività produttiva è tornata a livelli pre-Covid. All’estero la domanda è stata robusta nella maggior parte dei mercati, mentre in Italia essa ha beneficiato degli incentivi 4.0“, commenta.

E sono proprio questi ordini ora a preoccupare, a causa delle difficoltà di reperimento delle materie prime e dei componenti. Un problema che ormai perdura da diversi mesi, a cui si è aggiunto il caro energia, che aggiunge ulteriore complessità a questo scenario caratterizzato da luci e ombre.

“Pur restando positivi, afferma Zucchi, attendiamo i prossimi mesi per capire quanto queste criticità, peraltro comuni a tutta la manifattura, potranno incidere sui conti delle nostre aziende. A tale proposito è auspicabile un intervento del Governo più deciso e di carattere strutturale per calmierare gli attuali costi energetici”, aggiunge Zucchi.

In attesa di vedere cosa riserveranno i prossimi mesi, il settore si prepara a ITMA 2023, la più importante rassegna mondiale per le macchine tessili, in programma a Milano nel mese di giugno.

“Le tante iscrizioni già arrivate sono un segnale importante che arriva dai costruttori italiani, conclude il presidente di Acimit. ITMA Milano segnerà il definitivo rilancio del settore meccanotessile e confermerà la leadership dell’Italia nel campo delle tecnologie tessili. Per tutte le imprese italiane sarà un’occasione da non perdere”, conclude Zucchi.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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