Macchine per il legno, l’allarme di Acimall: serve una rapida ripresa delle attività

Acimall, l’associazione dei costruttori di macchine per la lavorazione del legno, chiede al Governo un confronto per far ripartire al più presto le attività produttive frenate dall’emergenza coronavirus

Pubblicato il 06 Apr 2020

macchine legno


Bisogna riprendere al più presto le attività produttive, garantendo la sicurezza dei lavoratori: l’allarme arriva da Acimall, l’associazione dei costruttori di macchine per la lavorazione del legno e dei suoi derivati. Il sodalizio, che a causa dell’emergenza coronavirus ha dovuto anche rimandare la fiera di settore Xylexpo, sottolinea la necessità di condividere un confronto costruttivo, che possa portare a nuove modalità industriali.

Il presidente Acimall: “Si va verso grave crisi”

“Le macchine per produrre – ha commentato Lorenzo Primultini, presidente di Acimall – sono un elemento fondante dell’economia di ogni Paese. Condividiamo le preoccupazioni di Federmacchine, la federazione che raccoglie tutte le associazioni nazionali italiane della meccanica strumentale, sulla necessità di un progressivo ritorno alla normalità e la ripresa della produzione”.

Questo è possibile “adottando tutte quelle misure che la comune lotta alla pandemia da Covid 19 continuerà a imporci, ma adoperandoci per fronteggiare insieme la grave situazione economica che si va delineando e che potrebbe avere costi sociali drammatici”, ha concluso Primultini.

La richiesta al Governo

Acimall si unisce dunque alle richieste del sistema industriale italiano perché il Governo adotti provvedimenti che tengano conto di precise necessità:

  • mantenere in azienda il numero necessario di addetti per tutte le attività nelle quali lo smart working è inefficace, così da garantire la continuità dei servizi logistici, della assistenza post-vendita e dei servizi tecnico-commerciali;
  • permettere anche ai medici del lavoro, non solo alle Asl, di effettuare i tamponi per monitorare costantemente la salute dei lavoratori;
  • garantire misure comuni a livello almeno europeo, così da non creare evidenti ostacoli alla libera concorrenza;
  • congelare versamenti Iva, acconti fiscali e contributi, permettendo alle aziende di poter contare su risorse da utilizzare per altre priorità.

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P
Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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