A inizio 2018 frena il mercato delle macchine utensili. A una flessione, abbastanza consistente, ma “non precoccupante”, del mercato interno fa fronte una crescita record delle esportazioni. A renderlo noto Ucimu-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, che ha pubblicato i risultati aggiornati ai primi tre mesi dell’anno.
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I numeri del mercato delle macchine utensili
Nel primo trimestre 2018, l’indice Ucimu degli ordini di macchine utensili arretra, segnando un calo del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Alla frenata degli ordini raccolti dai costruttori italiani sul mercato domestico (-25,8%) si è contrapposto il positivo andamento degli ordinativi raccolti oltreconfine che ha mantenuto Il valore assoluto (base 2010 = 100) molto alto, a quota 179,6.
In particolare, l’indice degli ordini esteri ha registrato un incremento del 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2017, per un valore assoluto pari a 180,8 – mai era stato toccato un livello così alto – mentre, sul fronte interno, i costruttori italiani hanno registrato un arretramento del 25,8% rispetto al primo trimestre del 2017. Il valore assoluto dell’indice resta, comunque, pari a 175,3, dunque ben 75 punti sopra la media, a conferma della disponibilità ad investire ancora alta espressa dal mercato italiano.
Carboniero: “Nessuna preoccupazione, frenata prevista”.
“La frenata degli ordini raccolti sul mercato interno – spiega il Presidente di Ucimu, Massimo Carboniero – non ci preoccupa per due ragioni. Il risultato di questi primi tre mesi è evidentemente l’effetto di rimbalzo dello straordinario exploit messo a segno a fine 2017 quando i clienti, preoccupati che i provvedimenti di super e iper ammortamento non fossero confermati, hanno accelerato le pratiche per le commesse. In secondo lungo perché il risultato si confronta con un primo trimestre 2017 davvero strepitoso”.
“A gennaio la raccolta ordini in Italia – ha continuato Carboniero – è stata debole ma già nei mesi successivi la situazione è tornata florida. Ora però la prevista ripresa potrebbe essere penalizzata dall’incertezza politica che il paese sta attraversando”. L’incertezza seguita ai risultati elettorali del marzo scorso non è certo di aiuto per chi fa impresa e soprattutto per quanti devono decidere se fare investimenti di una certa portata. Per questo auspichiamo un programma di governo improntato allo sviluppo ragionato e che non dimentichi quanto di buono, in termini di riforme e provvedimenti, è stato fatto negli ultimi anni”.