La start up innovativa Zerynth chiude un round di investimento da 2 milioni

Il fondo di venture capital Vertis Venture 3 Tech Transfer ha investito 2 milioni di euro nella start up innovativa Zerynth, società pisana fornitrice di una piattaforma per lo sviluppo di soluzioni IoT e Industria 4.0 presso system integrator e aziende di prodotto.

Pubblicato il 08 Set 2020

zerynth


Il fondo di venture capital Vertis Venture 3 Tech Transfer ha investito 2 milioni di euro nella start up innovativa Zerynth, società pisana fornitrice di una piattaforma per lo sviluppo di soluzioni IoT e Industria 4.0 presso system integrator e aziende di prodotto.

Il round di Serie A sottoscritto dal fondo gestito da Vertis SGR, asset management company specializzata nell’industria del “Made in Italy”, permette alla start up fondata nel 2015 da Giacomo Baldi, Gualtiero Fantoni, Daniele Mazzei e Gabriele Montelisciani (team nato nei laboratori dell’Università di Pisa) di fare un’ulteriore passo verso la trasformazione di Zerynth da start up a scale-up.

“L’Internet of Things è un’evidente opportunità per creare nuovi modelli di business e migliorare l’efficienza dei processi aziendali; tuttavia, il mercato propone soluzioni complesse da adottare, gestire ed integrare nelle strutture organizzative”, dichiara Gabriele Montelisciani, CEO della start up pisana. “Zerynth semplifica l’adozione dell’IoT fornendo alle imprese gli strumenti per la creazione di dispositivi connessi e per la digitalizzazione dei processi”.

Con le risorse finanziarie, organizzative e di sviluppo commerciale del fondo Vertis, Zerynth potrà potenziare la propria offerta di mercato e realizzare importanti partnership tecnologiche con i maggiori player del panorama IoT.

“Rendere semplice la complessità è un’arte difficile che solo la profonda conoscenza tecnologica accompagnata da intelligenza industriale possono abilitare”, spiega Nicola Redi, Managing Partner di Venture Factory, advisor esclusiva del fondo Vertis Venture 3 Technology Transfer e dell’operazione. “Zerynth permette di accedere alla babele di sensori, dati, linguaggi, macchine con estrema semplicità e con un unico standard: è l’elemento di semplificazione e omogeneizzazione che oggi mancava per risolvere il vero ostacolo all’implementazione delle reti di device, macchine e sensori complessi. Sono orgoglioso di pensare che dalla ricerca italiana sia nato quel tassello fondamentale che mancava per una vera e diffusa rivoluzione 4.0”.

Un’operazione, quella che ha portato al round di finanziamento da 2 milioni di euro, che rappresenta una “tra le più veloci e lineari execution nella storia della SGR”, come afferma Renato Vannucci, Vicepresidente di Vertis SGR. “Ciò grazie all’empatia che si è subito sviluppata con i founder e alla loro voglia di crescere con il nostro supporto per raggiungere traguardi molto sfidanti”.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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