“Se la recrudescenza della pandemia e la necessità di inasprire le restrizioni sanitarie hanno portato a un inizio d’anno debole, il ritmo più veloce delle vaccinazioni negli ultimi mesi dovrebbe permettere di allentare ulteriormente le restrizioni nella seconda metà dell’anno e quindi agevolare il rimbalzo dell’economia. Nel complesso, l’economia dell’UE dovrebbe crescere del 4,2% nel 2021 e rafforzarsi a circa il 4,4% nel 2022. Nella zona euro, la crescita del PIL è prevista rispettivamente al 4,3 e al 4,4%”. Con queste parole il commissario Paolo Gentiloni ha iniziato la presentazione delle previsioni di primavera della Commissione Europea.
Previsioni che sono migliori rispetto a quelle dello scorso inverno grazie in primo luogo a un rimbalzo più forte del previsto in particolare nel commercio e, in secondo luogo, all’integrazione nelle previsioni del contributo alla crescita che offriranno già quest’anno i piani nazionali di ripresa e resilienza. Già negli ultimi mesi infatti è stato registrato “un forte rimbalzo nell’industria e segni di miglioramento anche nel settore dei servizi”.
In generale – spiega Gentiloni – “le misure fiscali hanno protetto l’economia e aperto la strada alla ripresa”. Il Next Generation EU da 750 miliardi “rappresenta una spinta senza precedenti per l’economia dell’UE”. Complessivamente, la spesa totale dell’UE finanziata dalle sovvenzioni della Recovery & Resilience Facility è stimata pari a 62 miliardi di euro nel 2021 e a 77 miliardi nel 2022. Cumulativamente, si tratta di circa il 40% dello stanziamento totale delle sovvenzioni della RRF, la cui durata si estende fino al 2026. L’impatto cumulativo delle misure previste dalla RRF sul PIL dell’UE nel periodo 2020-2022 è stimato, in questa previsione, all’1,2% del PIL reale dell’UE del 2019.
Grazie all’attesa di una robusta crescita del PIL mondiale (+5,9% nel 2021 e +4,2% nel 2022, esclusa l’UE) dovuta a una solida espansione del commercio globale, le esportazioni dell’UE sono destinate ad aumentare dell’8,3% nel 2021 e del 6,4% nel 2022.
Le previsioni sono buone anche sul piano dell’occupazione, prevista in crescita. In particolare lo strumento europeo SURE, unito agli sforzi messi in campo dagli stati, ha impedito che la disoccupazione aumentasse in maniera drammatica durante la fase acuta della pandemia. Tuttavia è aumentata la disoccupazione giovanile e si sono registrati peggioramenti sul fronte della povertà, dell’esclusione sociale e della disuguaglianza.
L’inflazione è prevista in aumento, a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio e di alcune materie prime. Ma si tratta di fenomeni considerati transitori, per cui l’inflazione è destinata a ridursi di nuovo nel 2022. Nel complesso, l’inflazione nell’UE dovrebbe aumentare dallo 0,7% del 2020 all’1,9% del 2021 e tornare all’1,5% nel 2022. Nella zona euro, si prevede che sarà dell’1,7% nel 2021 e dell’1,3% nel 2022.
Da ultimo, resta elevato il fattore “incertezza” legato a una pandemia che non può ancora essere considerata al passato. Tuttavia – sottolinea Gentiloni – “i rischi legati a fattori sia epidemiologici che economici sono considerati ampiamente bilanciati”.
Il merito è soprattutto delle campagne di vaccinazione in tutta l’UE, che hanno subito un’importante accelerazione nelle ultime settimane. “L’approvvigionamento e la distribuzione comune si dimostrano la scelta giusta”, sottlinea il commissario. Ad oggi in media nell’UE più del 76% delle persone che hanno più di 80 anni ha ricevuto almeno una dose di vaccino, e più della metà è completamente vaccinata.
Come vanno Italia, Germania, Francia e Spagna
Dopo la contrazione dell’anno scorso, tutte le economie dell’UE dovrebbero essere in ripresa quest’anno e crescere fortemente nel 2022. Anche se la velocità della ripresa sarà molto diversa da paese a paese, tutte le economie dell’UE dovrebbero raggiungere o superare i loro livelli di PIL pre-pandemia al più tardi entro la fine del 2022.
Per l’Italia, il PIL reale dovrebbe aumentare del 4,2% quest’anno e del 4,4% nel 2022. Dopo un forte rimbalzo nella seconda metà del 2021, l’economia è destinata a intraprendere un percorso di espansione sostenuta, che dovrebbe consentire alla produzione di tornare al suo livello pre-pandemico entro la fine del 2022. Gli investimenti e le riforme sostenuti dall’RRF avranno un ruolo importante nel sostenere la ripresa.
Il PIL della Germania si è contratto dell’1,7% nel primo trimestre 2021, ma l’eliminazione delle restrizioni e la forza delle esportazioni in corso dovrebbero vedere il PIL recuperare il suo livello pre-crisi già verso la fine di quest’anno. La crescita è prevista al 3,4% nel 2021 e al 4,1% nel 2022.
In Francia, l’attività economica dovrebbe crescere del 5,7% nel 2021. Dopo una leggera contrazione nel secondo trimestre del 2021, il PIL dovrebbe recuperare nella seconda metà dell’anno grazie all’allentamento delle restrizioni. Nel 2022, il piano di ripresa nazionale è destinato a sostenere la crescita del PIL, che è prevista al 4,2%. Nel complesso, il PIL dovrebbe raggiungere il suo livello pre-crisi all’inizio del 2022.
In Spagna, il PIL reale dovrebbe crescere del 5,9% nel 2021 e del 6,8% nel 2022. Il PIL della Spagna dovrebbe tornare al suo livello pre-pandemico entro la fine del 2022. L’implementazione del RRP dovrebbe giocare un ruolo decisivo, guidando il rimbalzo quest’anno e più fortemente nel 2022.